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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

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  • Volume II. LETTERE 1838–1839.
    • LETTERE 1839. 8 gennaio – 30 dicembre. nn. 18–220.
      • 94
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Dilettissima Sorella,1

Eccovi, mia cara, pervenuta alla meta dei vostri desideri,2 per quanto è possibile in questa valle di miserie; ora vi resta a combattere con un nemico di meno nel pellegrinaggio vostro; armatevi dunque da forte onde possiate vincere ed ottenere così la corona apparecchiata ai soli violenti.

Ho pregato e fatto pregare anche da piissimi Religiosi, acciò il Signore vi conceda tutte quelle grazie e quei mezzi che vi abbisognano per giungere al possesso del Sommo Bene.

Voi non vi dimenticate della vostra Rachele, la quale adora la volontà di Gesù che buono dispose [che] lei venisse in questa grande città, onde maggiormente vegga quanti mali vi sono nel mondo, e come sia necessario far conoscere questo infinito Amore.

Sì adoperatevi, mia cara, coll’orazione, onde ottenere la conversione di molti induriti cuori; pregate dunque, per carità, affinché otteniate per tutti la grazia che sia conosciuto ed amato il caro Gesù.

Vi raccomando anche quello che guida la mia povera anima. Ah, possa egli conoscere chiaramente per qual via la debba condurre, per cui la divina volontà sia eseguita.

Vi confesso che più volte, ma particolarmente ai piedi del Crocefisso, sfogo il mio dolore per la contrarietà che provo


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di soprastare a quest’Opera, che il misericordioso Iddio tanto largamente benedice. Vi assicuro che se per infinita carità del Signore non fossi sostenuta dalla fede, la quale mi fa volere tutto quello ch’Egli vuole, io mi sarei già fuggita e nascosta all’occhio adulatore del mondo.

Della mia salute vi dirò ch’è discreta, avendo però sempre riguardo a questo corpo, che dovrei maltrattare onde compensasse almeno in parte le offese che ha recate all’amabilissimo Gesù.

Vi lascio, mia cara, nei Cuori Santissimi di Gesù e di Maria, nei quali io spero di essere in ispirito da voi visitata.

Salutatemi tutte quelle persone che mi avete nominate nella vostra, e raccomandatemi alle loro orazioni, ed io, subito che il mio dovere mi permette, andrò dalla Sig.ra Rosa Dabalà3 per raccomandarle l’anima vostra.

Addio, mia cara, contentiamoci di essere divise in quest’esilio, per trovarci per tutta l’eternità unite a lodare e benedire Iddio

               la Vostra Aff.ma nel Signore Sorella

                                 Suor Maria Rachele Guardini

 

Venezia li 28 Giugno 1839

 

Alla Reverenda Madre

La R.da Madre Carolina Costanza Mangiagalli

al Matris Domini – Bergamo




1 ASDR, reg. I [p. 45].



2 Il giorno 8 del seguente mese di luglio, avrebbe fatto la professione solenne.



3 Nata a Venezia il 16-12-1783, entrò nell’Istituto delle Figlie della Carità (Canossiane) il 29-11-1816. Fu superiora in diverse case: a Bergamo (1821-1827), a Verona (1832-1835), a Venezia, nella casa di S. Lucia V.M. (1836-1845) e in quella detta dei Catecumeni (1848-1854). Morì a Venezia il 16-11-1867: cf. AFCR. Nelle lettere di Maddalena di Canossa alla Dabalà viene spesso menzionato don Luca, che indirizzò varie aspiranti all’Istituto delle Figlie della Carità.

 






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