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Vincenzo Carbone Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini IntraText CT - Lettura del testo |
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!
Stimatissima Signora,1 Sì, l’amorosissimo Padre nostro si contenta anche dei nostri desideri, anzi di questi molte volte di più si compiace che dell’opera. Questa volta credo che abbia voluto ed accettato questi da Lei. Sappia perciò che troppo tardi giunsemi la carissima sua per trattenere presso di me Maria Angela. Essa era tra noi beata. Posso ben dire di lei che poverina è di spirito, ma cara certo al Signore per la sua bontà. Ai miei occhi, nonché delle mie figlie, ci sembrava più nutrita che alla sua venuta; anche il colore lo aveva un poco ravvivato, ma così non apparve agli occhi dei suoi. Fu visitata da un suo fratello, il quale partì da Venezia, e prima della partenza sua diede ordine che, se non venivano da me assicurati che Maria Angela fosse tenuta in avvenire, dovesse ritornare nella sua famiglia, perché sembravagli triste. Vennero da me sua madre ed anche le sorelle sue, che assicurai della bontà di Angela, ma che nulla potevo poi dire se l’avrei tenuta, fintantoché non davami prove del suo sviluppo intellettuale. Le lasciai però in libertà di operare ciò che credevano, perché ad altro tempo non avessero a rimproverarmi di averla voluta per forza. Dissi loro ch’io godevo di vederla star meglio ed averla per mezzo della Sig.ra Costa potuta sollevare coi Santi Esercizi, avendo essa goduto nella nostra Comunità quella bella pace ch’è tanto difficile a trovarsi nel mondo. Ascoltarono tutto e poi si riservarono di consigliarsi in famiglia; quando, l’ultimo giorno del mese, vennero a prenderla, adducendo che la cognata sua erasi sgravata, che perciò ritornasse nella casa. Ciò fu fatto. Ella si conforti di avere fatto quanto può. Al di Lei giungere io le ritornerò quello che a me non s’appartiene di denaro. Godo che tutti di sua cara famiglia sieno sani. Favorisca presentarmi a loro umilis.ma. Io me la passo e, per meglio rimettermi, partirò per qualche giorno da Venezia;2 ma anche in tempo di mia assenza, sarà provveduto bene l’Oratorio ed anche la sua Classe.3 Piena di sentimento per Lei mi dichiaro Umilis.ma Serva ed Aff.ma Sorella in G.C. Suor Maria Rachele Guardini
Venezia li 3 8bre 1839
Alla Nobile Signora La Sig.ra Elisabetta Costa Treviso alla fiera
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1 ASDR, reg. I [p. 83]. 2 Cf. lett. n. 139. 3 La Costa, nella parrocchia S. Maria del Carmelo di Venezia, fu sorvegliatrice e poi vice anziana della Pia Opera: cf. prospetti aa. 1834, 1841-1844. |
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