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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

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  • Volume II. LETTERE 1838–1839.
    • LETTERE 1839. 8 gennaio – 30 dicembre. nn. 18–220.
      • 156
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Molto Reverendo Padre,1

Dopo avere ammirato con istupore le opere di Dio nelle fedeli serve sue di Capriana e di Caldaro,2 mi faccio dovere parteciparle che molte giovani, nel desiderio di allontanarsi dal mondo, attendono con ansia che la Sig.ria V.ra le chiami, per porle al servizio del Signore.3

In quest’aspettazione passano i giorni loro, ma nella incertezza di ciò che devono fare; perciò prego la di Lei carità volerle confortare ed assicurare, se è possibile, per Brescia o per altra parte.4

Caro Padre, io sentirei desiderio di trattenermi a raccontarle come il misericordioso Iddio si fece da me miserabile


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ammirare, per la somma sua bontà ed anche perché sa trovare sempre nuovi modi onde farmi meritare; ometterò questi che soddisferebbero forse il mio amor proprio, e lo pregherò di compiere bene l’opera da Lei a gloria di Dio incominciata.

In Tirolo ho ritrovato che le regole, date alle Adoratrici del Santissimo Sacramento, le vanno diversificando, attesoché le promotrici di questa devozione cercarono di facilitarle, acciò più numerosa venga questa Pia Unione.5

Io prego la carità sua [di] volersi decidere, cioè far por alle stampe le regole, col mezzo di assistere alla Santa Messa, che vennemi nuovamente ricercato. S’Ella brama che glielo mandi colle regole ridotte ultimamente in Trento da una pia persona, basta che me ne dia un cenno; non ometta più questo affare, che servirà per accrescere il fervore nelle ascritte ed anche in quelle bramassero entrare.

Le bacio la sacra mano e la prego di benedirmi, acciò adempisca sempre la volontà del nostro caro Gesù. Mi riverisca tutti della rispettabile sua famiglia e mi creda piena di rispetto

Umilis.ma Dev.ma Obb.ma Serva e Figlia

                            Suor Maria Rachele Guardini

 

Venezia li 27 8bre 1839

 

Al Molto Reverendo Signore

Il Molto R.do Sig. Co. D. Marco Passi

Bergamo





1 ASDR, reg. I [pp. 86-87].



2 Domenica Lazzeri e Maria von Mörl. Don Marco il 13-4-1835 scriveva a don Luca la sua « meraviglia », unita a « venerazione e stupore », per le « piaghe rubiconde e aperte », di Maria von Mörl. Nel vederla in estasi, il suo pensiero corse « alla Vergine annunziata dall’Angelo »: cf. [L.] DENTELLA, Quasi cent’anni fa. Il conte don M.C. Passi in visita a una « stimmatizzata », in « Eco di Bergamo », 4-10-1934, p. 3.



3 Don Marco più volte si era recato con don Luca a predicare nel Tirolo, e molte giovani trentine erano dirette spiritualmente da lui.



4 Don Luca e don Marco indirizzavano ai vari Istituti (Canossiane, Ancelle della Carità, ecc.) le aspiranti alla vita religiosa, incontrate nei loro viaggi apostolici. « Il Conte Marco Passi […] andato a predicare nel Trentino, parlò così bene dell’ideale ospitaliero, che infiammò molte giovani le quali chiesero a lui di essere condotte a Brescia. Finito il suo turno di predicazioni le convocò e ve le condusse»: L. FOSSATI, Beata Maria Crocifissa Di-Rosa, cit., pp. 188-189.



5 Della perpetua adorazione di Gesù Sacramentato.






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