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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

IntraText CT - Lettura del testo

  • Volume II. LETTERE 1838–1839.
    • LETTERE 1839. 8 gennaio – 30 dicembre. nn. 18–220.
      • 157
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Molto Reverendo Padre,1

Eccomi ritornata dalle montagne del Tirolo, dove ho avuto motivo di restare edificata. Se l’Istituto avesse mezzi, certo avrei potuto condurre ben trenta giovani, ma tre sole ho scelte a tenermi compagnia: queste sono la Maffei Adelaide, la Ziller e la Micheli di Cembra;2 la Gabrieli e Nicolao giunsero con D. Partel3 in Capriana, per concludere il loro venire, ma io ero di già partita. Spero che verranno in altro momento colla Guadagnini.


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Col R.do D. Andrea Agostinelli è stato determinato che darogli due Maestre ed un’Operaria.4 Gli ho fatto anche osservare che il Decreto Sovrano condiscende ed approva l’Istituto, con patto della scuola per assistere le indigenti; dunque restammo d’accordo che apparecchierà un locale separato dalle Educande, per far conoscere che si riceve anche questa classe di persone, onde non aver dispiacenze colle Autorità.

Gli ho nuovamente raccomandato che lo scopo principale delle Maestre dev’essere la promozione ed il sostentamento della Pia Opera.

A Riva fui incombenzata da un Sacerdote archese, certo Dall’O,5 di pregare la sua bontà, acciò voglia scrivere al Sig. Parroco di colà,6 affine di eccitarlo alla propagazione della Pia Opera.

Lo stesso dissemi che, essendo disoccupato, lo assisterebbe volentieri, ma vuole essere dal Sig. Parroco incombenzato.


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Scriva Ella con quella prudenza che crede, onde ottenerne l’effetto.

Lo stesso Sig. Parroco si espresse che il prossimo anno vuol dare le Missioni, e mostrò desiderio di avere la Sig.ria V.ra R.ma; bramerebbe ch’Ella gli indicasse il tempo che potrà essere in libertà.

Le includo questo viglietto del R.do Padre Angeli.7 Egli ha parlato con me; sente tutta la propensione di mettere l’Istituto in Trento.8

Le bacio la sacra mano e la prego di benedirmi

Umilis.ma Dev.ma Obb.ma Figlia

                                   Suor Maria Rachele Guardini

 

Venezia li 27 8bre 1839

 

Al Molto Reverendo Signore

Il Molto R.do Sig. Co. D. Luca Passi

Bergamo

 





1 ASDR, reg. I [p. 87].



2 Anna Maria De Micheli nacque a Cembra il 24-10-1812 da Simone e Teresa Nicolodi, umili contadini e ferventi cristiani. Crebbe buona e laboriosa, distinguendosi per la pietà, lo spirito di mortificazione e il carattere gioviale. Nel 1836, durante una missione predicata da don Luca e don Marco, maturò la vocazione religiosa. Dovette però aspettare tre anni, durante i quali fu attiva cooperatrice della Pia Opera. Nell’ottobre del 1839, superate le resistenze del padre (cf. lett. n. 163), entrò nell’Istituto a Venezia. Vestì l’abito religioso il 7-5-1840 (cf. lett. nn. 276, 277, 280) e prese il nome di Maria Chiara. Emise la prima professione il 28-9-1841 (cf. lett. n. 585). Si segnalò per l’umiltà, l’obbedienza, l’abnegazione e lo spirito di penitenza.      Dopo di aver esercitato l’ufficio di economa, fu inviata a Padova come maestra nella scuola di carità. Poi per 23 anni fu direttrice della casa di Massa Lombarda (Ravenna), ove morì il 27-3-1873: cf. Cenni sulla vita di Suor Maria Chiara De Micheli, a cura di una suora dell’Istituto di S. Dorotea, Venezia, Tipografia Emiliana, 1880, pp. 16.



3 Don Valentino, nato il 20-1-1798, venne ordinato sacerdote il 23-12-1827. Fu cooperatore a Predazzo (1828-1837), curato a Daiano (1840), parroco a Dambel (1849), decano a Fassa (1856). Morì il 20-12-1864: cf. ACAT.



4 Cf. lett. n. 153.



5 Don Giacomo nato ad Arco (Trento) il 9-2-1806 da Giacomo e Margherita Galetti: cf. « Registro Battezzati », ms., vol. 17°, p. 119, n. 16, APAr. Ordinato sacerdote (16-7-1829), fu curato a Pannone (1832), primo cooperatore nel sobborgo di S. Tommaso a Rovereto (1836), beneficiato a S. Giorgio e Grotta (1838), beneficiato in cattedrale (1852). Morì il 18-2-1882.



6 Don Giuseppe Angeli, nato a Dro (Trento) il 29-4-1786 da Melchiorre e Caterina. Fece i primi studi in Arco, poi passò per la teologia a Trento, ove venne ordinato sacerdote il 19-11-1809. Fu primissario a Giustino di Rendena e poi cappellano arcipretale a Condino. Nel 1819 divenne parroco di Terlago. Curò la formazione dei giovani. Nel 1831 fu trasferito ad Arco, ove morì (5-9-1841): cf. Memorie al tempo dell’Arciprete Angeli dal 1831 al 1841, in Cronaca di Arco dell’Arciprete Mons. Eliodoro Degara dall’anno 1771 al 1879, con aggiunte e complementi, Arco 1905, Tipografia Emmert, pp. 125, 137; ristampa a cura di M. Grazioli, Litografia Effe e Erre – Trento 1991.



7 Giovanni Battista.



8  Quando in una città si affermava la Pia Opera, per sostenerla si avvertiva la necessità della presenza delle Suore Dorotee. A Trento la Pia Opera esisteva sin dal 1833: cf. lett. n. 49, nota 4.





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