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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

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  • Volume II. LETTERE 1838–1839.
    • LETTERE 1839. 8 gennaio – 30 dicembre. nn. 18–220.
      • 168
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Molto Reverendo Padre,1

Eccomi a soddisfare il desiderio suo. La mia salute, per misericordia di Dio, è buona e, quantunque abbia affaticato assai nel viaggio, per la lunghezza del tempo che fui necessitata a camminare sopra quei fortunati monti,2 dove il Signore fa mostra dell’opera di sua onnipotenza, pure sto bene.

Della Baronessa Cristani,3 io credevo d’averle annunciato in altra mia che ammirai in questa creatura un’anima grande, dove ragionevolmente si può sperare che Iddio spargerà sopra lei copiose benedizioni.

Le do anche la nuova che ho scritto alla Sig.ra Bertolini,4


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onde eccitarla ad armarsi di fortezza cristiana, per adempire la volontà del Signore, il quale largamente la ricompenserà.

Per l’approvazione nulla posso dirle; anzi raccomando ciò alla di Lei carità, perché parmi molto importante questa.

Qui progrediscono bene le cose e godiamo una santa pace, la quale spero nella misericordia del Signore, servirà per farci crescere nel santo suo amore.

Favorisca presentarmi doverosa alla stimatissima sua famiglia, la quale prego di non iscordare la povera mia anima al Signore.

Le bacio la sacra mano e la prego di tutte benedirci

Umilis.ma Dev.ma Obb.ma Figlia

                                  Suor Maria Rachele Guardini

 

Venezia li 30 8bre 1839

 

Al Molto Reverendo Signore

Il Molto R.do Sig. Co. D. Luca Passi

Bergamo

 





1 ASDR, reg. I [pp. 94-95].



2 Di Capriana e Caldaro, dove abitavano Domenica Lazzeri e Maria von Mörl.



3 Maria Teresa.



4 Fortunata de Torresani, nata a Stenico (Trento) il 25-12-1785 da Carlo Leopoldo e Luigia de Vigili, sposò nel 1816 Romedio de Bertolini, di nobile e antica famiglia di Cles. Rimasta vedova (1834) e senza figli, si dedicò ad opere di bene. Nel 1836 ottenne il permesso di istruire privatamente alcune fanciulle orfane e povere, che manteneva a proprie spese. Si era impegnata a sostenere la fondazione di una casa di Suore Dorotee a Cles, ma la fondazione non avvenne. Morì il 20-6-1844. Lasciò erede universale dei suoi beni il vescovo di Trento, per l’erezione in Cles di un istituto femminile del Terz’Ordine di S. Francesco, o di un altro istituto per l’educazione della gioventù femminile, con l’obbligo di accettare qualche povera fanciulla od orfana abbandonata, e di mantenere le sorelle Tamanini Adelaide e Maria sue nipoti. Se dopo 6 anni dalla sua morte il pio istituto non fosse stato eretto, il patrimonio doveva servire per fondare in Cles un orfanotrofio per l’educazione delle orfane e delle povere fanciulle di Cles e di altri paesi. La prima maestra direttrice sarebbe stata Maria Tamanini insieme con la sorella. Di fatto ebbe inizio un orfanotrofio diretto da Maria Tamanini. Di esso poi si occuparono le Suore di Bartolomea Capitanio, che prestavano la loro opera nel nuovo ospedale. Cf. « Inventario e memorie Orfanotrofio e Bertolini. Registro manoscritto », p. 45, APCl; F. Negri, Serie dei Pievani-Arcipreti-Decani di Cles, Cles 1907, vol. II, pp. 115, 122-123; E. Leonardi, I cento anni della Scuola per l’infanzia di Cles, A. Mondadori Editore, Cles 1990, pp. 15 ss.





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