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Vincenzo Carbone Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini IntraText CT - Lettura del testo |
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!
Mia Cara Marietta,1 Io non so cosa pensare di te. Ti avevo incombenzata di scrivermi almeno una volta al mese, ma non vidi ancora tuoi scritti. Ciò lasciami in qualche pensiero; il cuor mi dice che siavi la Mamma ammalata. Comunque sia la cosa, io ti prego di non aver riguardo a comunicarmelo; noto ti è che altro non voglio che il volere di Dio; adorerò in ogni modo la santissima sua volontà, ch’è sempre amabile quand’anche contraria alla nostra miseria. Finché viviamo quaggiù, noi dobbiamo combattere; verrà il momento che goderemo sì, e ciò sarà quando l’anima nostra, separata dalla carne, si troverà giunta al possesso del sommo Bene. Quale coraggio dovremmo avere nei patimenti, pensando che saremo premiati in paragone del modo che avremo amato e patito. Orsù, Marietta mia, sii fedele al caro Gesù, che con tanta infinita carità volle darti prove dell’amor suo; troppo disdirebbe che tu, tanto beneficata da Lui fino dai tuoi più teneri anni, ingratamente corrispondessi! Ti ricordi il perché scegliesti il nome di Teresa di Gesù, nel vestire l’abito di Terziaria?2 Apparecchiati dunque in questi santi giorni collo spirito della Santa, e pregala acciò t’impetri da Dio la grazia di vivere quaggiù come non vivessi, sospirando sempre alle cose celesti. Ricordati ciò che dice S. Agostino che l’anima, occupandosi delle cose spirituali, diviene celeste e divina; laddove occupandosi, dice lo stesso Santo, delle cose terrene, diverrà carnale e bestiale.3 Oh Dio! è possibile che noi, creati per amarvi e servirvi in questo esilio e poi godervi per tutta l’eternità, possiamo essere capaci di ribellarci contro Voi Carità, che racchiudete tutte le perfezioni? Purtroppo, capaci siamo di commettere il male, perciò abbiamo grande bisogno di continuamente pregare, onde ci conceda la santa sua grazia. Prega molto anche per me, acciò sia fedele a Dio. Ti lascio, mia cara, nei Cuori di Gesù e di Maria; ti prego di baciare per me la mano alla cara Mamma e pregala di benedirmi. Tanti saluti per me al fratello e alla cognata,4 ed augura loro felici le Sante Feste Natalizie nonché un buon fine e principio d’anno; ciò farai anche con quelle persone, che altre volte ti nominai Tua Aff.ma Sorella Suor Maria Rachele
Venezia li 6 xbre 1839
Alla Stimatissima Signora La Sig.ra Marietta Guardini Riva di Trento
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1 ASDR, reg. I [pp. 115-116]. 2 Cf. lett. nn. 85, nota 1; 316. 3 In Io. ep., tr. 2, 14: PL 35, 1997. Cf. lett. n. 27, nota 3. 4 Illuminato e Margherita. |
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