251

Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

Dilettissima,¹

Oh! quante volte ho sentito desiderio d’inviarle un qualche mio foglio, ma sempre mi trattenne dall’eseguirlo un certo riguardo che disapprovare si potrebbe, se rettificata non fosse stata l’intenzione mia.

Io voglio che Dio sia il condottiere di Lei, e non gli eccitamenti; questo motivo mi tolse sempre il coraggio d’impugnare la penna. Ma troppo sentomi rimproverare, per volermi attenere a questo modo, e sono necessitata di cedere, per togliermi da questo affanno.

Ella ricorderà ciò che dissemi sortendo dal tempio di Caldaro, con mia somma edificazione.² Ecco le sue parole: « Mi sono sentita, in tempo della Santa Messa, un’interior fortezza, onde decidermi; perciò le dico che se non mi troveranno capace di ritornare in Tirolo, come direttrice, sono contenta di fare ciò che vorrà il Signore; resterò in Venezia »: che vuol dire, mia cara, che nulla si sa di ciò che stavano disponendo per Cles? Io la prego a volermene dare un cenno; le dico pure che se la Signora Bertolini³ non si risolve in quella fondazione, Ella si potrebbe apparecchiare per qualche altra, quando però i suoi parenti conservino la persuasione che avevano in passato.

Noi siamo aumentate in numero; le Tirolesi corrispondono

molto bene; anche la Ziller⁴ sviluppa sufficientemente l’intelletto e diverrà un soggetto utile alla società.

Attribuisca la lunghezza del mio silenzio non alla noncuranza della di Lei a me tanto cara persona, ma solo a quello che sopra dissi.

Favorisca presentarmi doverosa alla rispettabile di Lei famiglia; la prego di ricordarsi di me nelle sue orazioni, mentre io la lascio nei Cuori di Gesù e di Maria, ed in essi mi creda

                                  Aff.ma Sorella

                                    Suor Maria Rachele Guardini

Venezia li 16 Marzo 1840

Alla Nobile Signora

La Sig.ra Baronessa Teresa Cristani

Mezzo Tedesco – Trento