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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

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  • Volume III. LETTERE (1840).
    • LETTERE 1840. 3 gennaio – 31 dicembre. nn. 221–436.
      • 265
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Molto Reverendo Padre,1

Sia benedetto il Signore, che si serve di questa sua serva inutile, per promuovere l’opera sua.

Ella si ricorderà ch’io avevo narrato in voce di voler chiedere al Sig. Parroco di S. Pietro in Murano2 la licenza di mettere anche colà la Pia Opera, ma dal momento che ciò venne approvato da Monsignore3 permise Iddio che il diavolo ponesse sempre qualche ostacolo, per cui non si poteva mai riuscire.

Difatti, la scorsa settimana, erami determinata di portarmi colà il martedì, quando la sera antecedente fui nuovamente presa da febbre, così non avrei potuto andare; ma [con] la persuasione che diabolica fosse l’opera, mi vinsi, e benché mi sentissi ogni momento svenire, pure mi portai a Murano.

Pare impossibile, ed è vero! Tosto che ho col Sig. Parroco ragionato, e, tolte quelle difficoltà che mostrava, venne deciso


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il giorno in cui si darà principio, e sarà dopo le Sante Feste,4 io mi sono sentita meglio ed ho potuto, col consenso di Monsignore, trattenermi dai Sig.ri Dalmistro a pranzo. Essi tanto la riveriscono.

Monsignore mi ha fatto leggere la lettera, ch’Ella gli ha favorita, e tutte bramano che s’avveri ciò che dice.

Sua Eminenza mi fece sapere che il giorno 29 del prossimo mese verrà per fare la visita pastorale. Lo stesso disse al Padre Confessore5 che gli spiace non aver tempo che verrebbe più spesso.

Monsignore bramerebbe che la Sig.ria V.ra si trovasse qui per il 29 suddetto. Io poi sarei molto più contenta di ciò che di quello mi promise nella sua.

La prego di scrivermi in modo determinato, acciò possa rispondere quello ch’Ella crede all’ottimo Monsignore.

Prego pure la di Lei carità farmi avere i privilegi pel tempo della visita.

I libri, che mi ha commessi per Ancona, non li ho potuti trovare fin ora, ma guarderò di nuovo, in ogni modo però scriverò al Sig. Direttore.

La scorsa domenica, sono stata alla predica del Sig. Defendi6 di Milano. La Chiesa era affollata, ma avrei voluto


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presenti tutti gl’increduli del mondo. Egli provò la divinità di Gesù Cristo, ma con tal chiarezza e bel modo ch’io ero stupita come una mente umana potesse così dire.

I Padri Gesuiti fanno le Sante Missioni; io ne spero grande il frutto. Alla Tonina ho conceduto la grazia di portarsi tutti i giorni, e ciò in premio dello sciogliere che fa quel suo naturale.

Questa ha poi l’obbedienza di scrivere quello che intende. Si vede un prodigio della grazia in quello che ritiene. Il Padre Confessore ed il Sig. Parroco7 dei Tolentini restarono meravigliati.

Mi consolò molto il brano di lettera che mi ha scritto da Roma;8 abbiamo così sempre nuovi motivi, onde impegnarci ad amare Iddio, per dimostargli la gratitudine nostra.

Colgo quest’occasione, per augurarle ogni bene per le S. Feste Pasquali, con una continuazione di giorni, ma pieni.

Le bacio la sacra mano, e la prego di benedirci

Umilis.ma Dev.ma Obbl.ma Figlia

                                  Suor Maria Rachele Guardini

 

Venezia li 16 Aprile 1840

 

Al Molto Reverendo Signore

Il Molto R.do Sig. Co. D. Luca Passi a Terni – Romagna




1 ASDR, reg. I [pp. 162-163].



2 Mons. Giovanni Nichetti nato in Murano (1805). Nel 1836 divenne parroco di S. Pietro Martire. Fu vicario foraneo ed esaminatore prosinodale. Pio IX lo nominò protonotario apostolico. Era un valente oratore, apprezzato per la sua dottrina. Il 21 aprile 1866, durante le solenni esequie di don Luca nella chiesa di S. Nicola da Tolentino, tenne l’elogio funebre del defunto, illustrandone le insigni virtù e lo zelo apostolico: cf. « Memorie sull’Istituto », cit., p. 19. Morì l’8-9-1871: cf. Menzioni onorifiche dei defonti... nell’anno 1871, per cura di G.B. Contarini, cit., pp. 44-48.



3 Balbi.



4 La prima riunione si tenne il 18-5-1840. Il parroco riunì alcune donne per eleggerle sorvegliatrici ed assistenti. Madre Rachele rivolse loro parole di esortazione: cf. « Registro delle unioni mensili della Parrocchia di S. Pietro in Murano », cit., p. 1.



5 Don Angelo Gerardini.



6 Don Giuseppe, « celebre predicatore », tenne in Venezia parecchi quaresimali. Morì a Guastalla l’11-9-1852: cf. Menzioni onorifiche dei defonti... nell’anno 1852, per cura di G. B. Contarini, cit., pp. 51-52.

Nel rapporto di Polizia, VI6/1, N° 1736/P.R., Venezia li 17 Aprile 1836, leggiamo: « Don Giuseppe Deffendi […] nativo di Maleo nella Provincia di Lodi, conta l’età di anni 36, e dopo di avere nell’anno 1826 rinunciate le incombenze di Vice Rettore che copriva nel Collegio di S. Orsola in Milano, passò clandestinamente in Lugano, dove assunse l’impiego di Professore di Filosofia nel Collegio dei Somaschi […] in seguito venne munito di passaporto per rimanere colà, finché ritornato volontariamente in Milano, si mise a scrivere qualche Articolo per la Gazzetta privilegiata ed altri Giornali che sortono in quella Città »: ASV.



7 Don Carlo Gidini.



8  Cf. lett. n. 255.





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