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Vincenzo Carbone Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini IntraText CT - Lettura del testo |
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!
Molto Reverendo Padre,1 Sia benedetto e ringraziato il Signore! Prima d’ora da incerta voce intesi che la piissima nostra Sovrana2 aveva nuovo soccorso mandato a cotesta Casa, e ne godetti, senza però osare di consolarmene, perché non ero certa. Ora che intendo dal foglio ciò avverato,3 me ne congratulo con Lei e prego il buon Gesù che sempre più dia all’ottima Sovrana impulso di mozione per la carità, giovando questo non solo al vantaggio di chi li riceve ed alla sua santificazione, ma serve anche al bene pubblico, essendo la gran voce l’esempio. Colgo quest’occasione, per narrarle che il giorno 24 Sua Eminenza visitò la Parrocchia di S. Nicola da Tolentino.4 Parteciparono della visita dottrinale anche le nostre fanciulle, le quali avevo timore che per timidezza capaci non fossero di rispondere, ma il buon Gesù le assistette, e tutte, tutte vennero esaminate e si diportarono bene. Protestai a Dio Signore che indegna ero di questa consolazione. Lo ringraziai, perché la diede all’ottimo Pastore, che tutta la soddisfazione mostrò. In fine encomiò egli pubblicamente l’Istitutore, che ogni difficoltà seppe superare, onde piantare anche in questa città l’Istituto, che tanto bene disse di avere veduto, benché da breve tempo sia eretto. Il giorno 29 lo abbiamo avuto nell’Istituto.5 Egli visitò il Tabernacolo e ci diede la Santa Benedizione; poi visitò i sacri arredi ed anche l’interno. Gli restavano i registri da esaminare, ma dissemi che eseguirà ciò quando verrà il Co. D. Luca a Venezia, avendo in quel tempo determinato di venire per fare la funzione della medaglia.6 Ei restò soddisfatto. Io spero che saravvi anche la mia buona Madre.7 In quest’occasione, erano riunite tutte le Cooperatrici della visitata Parrocchia; parlò a loro con somma benignità; mostrò quanto gode l’anima sua in vedendo benedetta dal Signore l’opera intrapresa; le animò alla perseveranza, facendo loro vedere come quest’opera ha innalzato i suoi rami e come li sparge presentemente anche nella santa città.8 L’ultimo giorno del mese, egli è stato a visitare la Parrocchia di S. Cassiano, dov’ero dal Sig. Parroco9 pregata di portarmi con delle compagne, onde assistere le fanciulle alla SS. Comunione; difatti il numero di queste, per misericordia di Dio, è stato stragrande. Il giorno seguente, cioè ieri, visitò la Succursale10 ed anche la Dottrina della stessa Parrocchia. Il Sig. Parroco mi prevenne, acciò disponessi i Drappelli della Pia Opera. Ciò si fece, ma che! il Sacro Pastore sempre più mostrami la sua umiltà ed interesse pel bene delle anime. Nell’atto che visitava gli altari, egli si accostò a me con Monsignor Balbi e la corte che lo seguiva; mi chiese conto del numero delle fanciulle e del modo che si diportavano. Mostrò piacere, intendendo ch’erano tutte concorse; videle in n. di 215 oltre le Sorvegliatrici ed Assistenti, le quali animò ad aumentare il santo fervore per la gloria del Signore. Indi raccomandò alle fanciulle di esser docili. Siamo vicine agli esami,11 ci batte un poco il cuore. Ella ci preghi dal buon Gesù quello che ci abbisogna per la sua gloria. Sarò contenta, anche se c’imbroglieremo, perché servirà ad umiliarci. Le bacio la sacra mano, e la prego presentarmi doverosa alla mia buona Madre e Sorelle. Come sta l’Annetta?12 Umilis.ma
Dev.ma Obbl.ma Suor Maria Rachele Guardini
Venezia li 2 Giugno 1840
Al Molto Reverendo Signore Il Molto R.do Sig. D. Antonio Farina Professore
di Teologia Pastorale
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1 ASDR, reg. I [pp. 180-181]. La lettera giunse a Vicenza con ritardo. Nel protocollo n. 307, si pone la data della lettera 2-6-1841, e quella di arrivo 14-7-1841. Nell’annotazione si legge: « Viene presentata una lettera di Venezia dopo un tale ritardo. In essa si porgono le congratulazioni per sussidio avuto da S. Maestà l’anno decorso, più presenta un quadro della Pia Opera e dell’Istituto che progredisce in quella città capitale ». L’oggetto specificato si riferisce chiaramente alla lettera spedita da Madre Rachele il 2-6-1840; riteniamo quindi che nella registrazione forse è incorso un errore nella data della lettera, segnando 1841 invece di 1840. 2 Maria Anna Carolina. 3 « Vicenza 25 aprile. L’Istituto delle Maestre di Santa Dorotea in Vicenza, al quale S.M. la graziosissima nostra Imperatrice e Regina accordò la grazia dello speciale suo patrocinio, ricevette nel dono di tremila lire austriache ad esso pervenuto con lettera 18 andante del Suo Gran Maggiordomo, un nuovo pegno del Sovrano di Lei interesse per l’incremento del medesimo. Tale Istituto, che di recente ha esultato per l’apertura della sua Chiesa di novello eretta colle munifiche offerte di tanta proteggitrice, non abbisogna che davvantaggio si raccomandi all’amore universale. Unico nello scopo di allevar Maestre delle figlie povere, rende nell’attuale condizione dei tempi un servigio d’infinito vantaggio alla religione, alla società. Dilatato ancora sul primo nascere, in parecchi cittadi e paesi eziandio forestieri, appalesa i modi suoi semplicissimi nel diffondere il benefizio. In questi fatti si compendia la singolarità del suo carattere, e dell’altrui apprezzamento »: « Gazzetta Privilegiata di Venezia », giovedì 21-5-1840, n. 117. 4 Cf. lett. n. 286. 5 Cf. lett. n. 287; doc. n. 55. 6 Cf. lett. nn. 278, 307. 7 Redenta Olivieri. 8 Cf. lett. nn. 283, 297; doc. n. 54. 9 Don Simone Marinoni. 10 S. Maria Mater Domini: cf. lett. n. 288. 11 Per l’insegnamento nelle classi elementari: cf. lett. nn. 291, 292, 293, 294. 12 Veronese: cf. lett. n. 282. |
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