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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

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  • Volume III. LETTERE (1840).
    • LETTERE 1840. 3 gennaio – 31 dicembre. nn. 221–436.
      • 292
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Molto R.do Padre,1

Eccomi a partecipare alla Sig.ria V.ra R.ma che, per misericordia di Dio, questa mattina abbiamo in quattro2 avuti gli esami per la terza Classe.

Trovavansi presente il Sig. Consigliere Ispettore Plancich3 con 5 altri esaminatori. Eranvi anche l’ottimo 


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Monsignore,4 nonché il nostro Confessore;5 ma il buon Gesù concorse colla sua grazia, per cui tutti restarono contenti.6

M’assicuro che le orazioni, che la Sig.ria V.ra R.ma ha inviate a Dio Signore, avranno su di noi chiamato particolari benedizioni. Voglia Egli concederci che quelle, che noi innalziamo per loro, abbiano lo stesso valore, che di cuore glielo desidero.

Riceva i complimenti del Sig. Consigliere Plancich ed anche di Monsignore, i quali prego comunicare anche alla mia buona Madre,7 alla quale dirà che la stagione è buona, e che ancora non ho avuto il contento di vederla.

Piena di rispetto le bacio la sacra mano, pregandola della carità di benedirmi

                                                                     di Lei
Umilis.ma Dev.ma Obbl.ma
                                                        Serva ed indegna Figlia

                                     Suor Maria Rachele Guardini

 

Venezia li 12Giugno 1840

 

Al Molto Reverendo Signore

Il Molto R.do Signore D. Antonio Farina

Professore di Teologia Pastorale a Vicenza

 





1 ASDR, reg. I [p. 182]. Si ha un’altra lettera (cf. n. 294) del 16-6-1840 al Farina sullo stesso argomento, ma più estesa. Non appare probabile che Madre Rachele abbia voluto con la prima comunicare subito l’esito degli esami sostenuti la mattina, e con la seconda dare maggiori ragguagli. In questa infatti non ricorre alcun accenno alla precedente, anzi sembra che l’argomento venga trattato per la prima volta.

Parimenti pare improbabile che Madre Rachele abbia inviato la seconda lettera, perché si era dimenticata della precedente. Tale dimenticanza, a soli quattro giorni di distanza, non si spiegherebbe.

Forse Madre Rachele, non avendo avuto modo di inoltrare la breve lettera del 12, inviò quella del 16, scritta con calma e più dettagliata, ricalcando la lettera spedita a don Luca il 15: cf. n. 293. Nel registro dell’ASDR è stata trascritta solamente quella del 12, forse perché Madre Rachele per la lettera del 16 non fece la minuta, servendosi di quella del 12, che ampliò con alcuni dettagli.

Se anche della lettera del 16 esisteva la minuta, la copista, quando a distanza di tempo fece la trascrizione nel registro, la omise, perché dello stesso contenuto di quella del 12.



2 Madre Rachele, Maria Rosa Sanfermo, Maria Benedetta Aprile e Anna Taverna: cf. lett. n. 293.



3 Dott. don Giorgio, nato nel 1782 a Città Vecchia. Fu professore di matematica, poi parroco, bibliotecario, impiegato presso l’aulica commissione degli studi, organizzatore dell’istruzione primaria in Dalmazia, sua patria, preposto alle scuole elementari del Veneto e canonico onorario della chiesa patriarcale di Venezia. Scrisse: Saggio d’idee tendenti a migliorare e promuovere l’istruzione elementare in Dalmazia, Zara 1820. Morì il 29-4-1852. Cf. « Gazzetta Uffiziale di Venezia », domenica 2-5-1852, n. 100; S. Gliubich, Dizionario biografico degli uomini illustri della Dalmazia, Vienna 1856, p.255: ristampa, Arnoldo Forni Editore, Sala Bolognese 1974.



4 Balbi.



5 Don Angelo Gerardini.



6 Cf. lett. nn. 291, 293.



7 Redenta Olivieri.





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