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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

IntraText CT - Lettura del testo

  • Volume III. LETTERE (1840).
    • LETTERE 1840. 3 gennaio – 31 dicembre. nn. 221–436.
      • 311
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Stimatissimo Signore,1

Non contenta la Signoria Vostra che sia debitrice a Lei di tanti ricevuti favori, aggiungere volle sua bontà nuovi motivi per me di gratitudine.

Le dirò, adunque, che i libri ‘Convito Eucaristico’ speditimi sono a me carissimi e ringraziai il nostro buon Dio, che abbia ispirato il Reverendissimo Signor Arciprete a farlo ristampare.

L’anima in esso trova proprio da nutrirsi d’un cibo confacente; così riceve lena per accarezzarlo ricevuto.

I dialoghetti del Signor D. Scandella2 ed i libretti, di cui altra volta Le scrissi,3 furono stampati costì nella stamperia in S. Barnaba, e brama il Signor Conte D. Luca che li procuri per sollievo ed istruzione delle fanciulle.


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Ringrazio altresì Lei per avermi presentata la Signora Faustina Rizzotti spiritualissima, coll’ottima sua giovane allieva.

Sarebbemi stato caro aver motivi d’assicurarla che tengo buona volontà per favorirlo, mio carissimo Fratello in Gesù Cristo, ma il buon Gesù si è piaciuto privarmi d’ogni mezzo, provvedendo intieramente la sua diletta sposa.

Benediciamo il Signore grandemente per essersi degnato chiamare a sé quella sviata pecorella, che tanto ci fece sospirare;4 supplichiamolo acciò nuovi lumi le infonda e così crescere possa nel santo suo amore, il quale distruggerà tutto il male da lei commesso. Somma bontà di Dio! Infinita pazienza!

Molte altre cose avrei a dirle onde glorificare il buon Gesù, che scelse questo inetto istrumento, per fare trionfare la sua misericordia colle abbondanti benedizioni, ch’Egli versando va sopra questo povero Istituto; ma lascerò al Reverendo Padre Casimiro5 il piacere di ragguagliarla; solo dirolle ciò che a me si compete per gratitudine a Dio.

Ricorderà Ella con quali condizioni accettai d’entrare in questo Istituto e sa inoltre che i Voti non sono perpetui. All’avvicinare dunque l’annuo termine, lasciai sentire ai miei Superiori quello che l’anima mia patisce, per la veemenza con cui sono attirata alla solitudine, ma fummi comandato deporre ogni pensiero, per seguire, dissero, la volontà di Dio manifestata ora nella vita attiva.6

Quando Lei vedrà Monsignor Vescovo7 di costì, voglia presentargli miei ossequi e manifestargli quanto sopra Le ho


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significato, facendo dichiari per sua bontà che cosa crede debba fare.8 Conosco ardito un tal modo, ma spero essere dalla carità di lui compatita, perché non cerco soddisfazioni, ma bramo fare la volontà di Dio sola.

La giornata terza del corrente, fu il giorno della rinnovazione dei Santi Voti. Sua Eminenza l’ottimo Cardinal Patriarca li ricevette.9

Anche la Signora Faustina Rizzotti fu presente; le narrerà essa quanta bontà possieda il nostro Sacro Pastore.

L’anima mia era proprio penetrata della grandezza di Dio e cognizione di mia miseria; con espansione di cuore m’offersi vittima dell’obbedienza e sarò pronta, colla grazia di Dio, esserlo anche per la carità, se questo vuole, benché l’umanità mia ne sentisse tutto il peso.

Mi ottenga Lei dal mio Diletto quelle grazie di cui abbisogno, acciò possa più strettamente unirmi a Lui.

Dica all’angelica Signora Gabriella10 ed a chi crede tante cose per me; in particolare poi mi raccomandino a Dio.

Piena di obbligazioni e di rispetto mi segno di Lei

    Umilissima Obbl.ma serva e sorella in Gesù

                           Suor Maria Rachele Guardini

Dall’Istituto di S.ta Dorotea il 5 Agosto 1840

 

Allo Stimatissimo Signore

Il Signor Carlo Manziana – Brescia




1 ASDR, reg. I [pp. 195-196].



2 Gaetano, primo di tre fratelli, nacque a Brescia il 18-10-1794 da Simone e Santa Maggioni. Fu ordinato sacerdote il 19-12-1818; nel 1827 fu nominato professore di religione nel liceo di Brescia e tenne la cattedra per oltre 30anni. Per 45 anni svolse il ministero sacerdotale nella chiesa di S. Zeno. «Fu un arguto poeta dialettale, un rinomato e ricercato epigrafista in latino e in italiano, un oratore sacro dalla parola limpida e dallo stile elegante, non disgiunto però da vera e profonda dottrina. Lasciò versi, drammi, rappresentazioni per fanciulli e una lodata vita di Bartolomea Capitanio»: Storia di Brescia, promossa e diretta da G. Treccani degli Alfieri, vol. IV, cit., p. 708. Morì a Brescia il 2-4-1863: cf. Annuario diocesano. Raccolta di documenti e notizie della diocesi di Brescia, Tipografia vescovile del Pio Istituto in S. Barnaba, Brescia 1867, pp. 61-63.



3 Cf. lett. n. 285.



4 Forse si riferisce a Margherita Filippini: cf. lett. nn. 196, 234.



5 Teresio Cividale.



6 Cf. lett. nn. 307, 310.



7 Carlo Ferrari.



8  Il 3-10-1839, Madre Rachele riferì a don Marco di aver scritto al Manziana: «non saprò mai persuadermi da me stessa di non essere chiamata ad esercitare l’ultimo ufficio tra le Adoratrici. Io mi assicurerò di ciò, quando verrò da Monsignor Vescovo di Brescia esclusa»: lett. n. 146.



9 Cf. lett. nn. 307, 308.



10  Bornati Echenos.





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