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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

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  • Volume III. LETTERE (1840).
    • LETTERE 1840. 3 gennaio – 31 dicembre. nn. 221–436.
      • 351
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Molto Reverendo Signore,1

Dalla Taverna2 Ella avrà inteso come restarono deluse le nostre speranze riguardo alla giovane Venzo;3 pure abbiamo pensato il modo, per adempire all’obbligazione assunta, cioè di dare coi primi di novembre la fondazione costì;4 ma essendo stata dall’ottimo nostro Fondatore Sig. Conte Passi avvertita che cotesta Casa Monsignor Vescovo di Vicenza5 brama che sia filiale della sua,6 dovetti parlare col Superiore di colà7 e sono contenta d’ogni disposizione, purché la Direttrice, che costì deve venire, ricordi lo scopo dell’Istituto nostro ed abbia presente la promozione e conservazione della Pia Opera, dalla quale ne trae gloria grande Iddio e vantaggio la società. Questo solo io bramo e niente altro desidero.8

Il Superiore di Vicenza è stato qui la scorsa settimana colla Direttrice di colà e restarono ambo soddisfatti pei progressi


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che ha fatto questo povero Istituto,9 che raccomando alla sua carità, perché lo ricordi a Dio Signore.

Ella riceverà dal suddetto Superiore di Vicenza lettera, e combineranno sì pel tempo che pei viaggi e per tutto.

Quantunque io non debba, sicuro, aver parte veruna nelle altrui Case, tuttavia non posso fare a meno di raccomandare alla sua carità quelle figlie, che costì verranno, e ciò intendo tanto pel spirituale che pel corporale,10 attenendomi a quello che dice la grande maestra di spirito Santa Teresa, che mancando il corpo del necessario, evvi pericolo – dice – che lo spirito s’indebolisca,11 e se ciò avvenisse la Signoria Vostra comprende bene che a poco a poco scemerebbesi quel santo fervore, che utilizza tanto le persone che debbono prestarsi nelle opere di carità, le quali hanno da edificare i prossimi col buon esempio crescendo in ogni virtù.

Bacio rispettosamente la sacra sua mano, supplicandola benedirci tutte

                                   di Lei Umilissima Devotissima Serva

                                Suor Maria Rachele Guardini

Dall’Istituto di S.ta Dorotea

il dì 29 Settembre 1840

 

Al Nobile Signor

Il Reverendo Signor D. Andrea Agostinelli – Bassano




1 ASDR, reg. I [p. 221].



2 Anna.



3 Doveva entrare insieme con la Taverna: cf. lett. nn. 76, 133.



4 Cf. lett. nn. 133, 382.



5 Mons. Giovanni Giuseppe Cappellari.



6 Cf. lett. nn. 367, 382, 384. Don Luca era andato a Vicenza nell’agosto (cf. lett. n. 310); forse in quell’occasione era stato avvertito del desiderio del vescovo.



7 Don G. Antonio Farina: cf. lett. n. 349.



8  La Guardini, che desiderava la fondazione in Bassano e si stava adoperando per realizzarla, diede prova di distacco e di spirito soprannaturale, volendo soltanto la gloria di Dio e il bene delle anime; perciò continuò ad interessarsi perché l’iniziativa andasse in porto: cf. lett. nn. 366, 367, 369, ecc.



9 Cf. lett. n. 349; doc. n. 58.



10  Si noti la nobiltà di animo e la delicatezza della Guardini. Si preoccupa che le suore, destinate a Bassano, abbiano la necessaria assistenza spirituale e materiale, benché quella casa non sarà filiale di Venezia.



11 Cf. lettera 33, 10 febbraio 1577, al fratello don Lorenzo de Cepeda: Opere di Santa Teresa, tomo VIII, Milano, Tipografia e Libreria Pirotta e C., 1841, p.191. Ritroviamo in questo pensiero il motivo della cura, che la Guardini aveva per provvedere alle esigenze delle sue suore. Cf. lett. n. 366.






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