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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

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  • Volume III. LETTERE (1840).
    • LETTERE 1840. 3 gennaio – 31 dicembre. nn. 221–436.
      • 394
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Reverendissimo Padre,1

Io piglio in mano la penna, onde narrare alla Sig.ria V.ra piacere e dolore. Questa è la vita nostra fintantoché ci troviamo in quest’esilio. Voglia Iddio benedetto concederci la grazia di ricevere con santa allegrezza tutto quello che dalla benefica sua mano ci viene.

Godo veramente ch’Ella sia stata soddisfatta sì dell’opera che della qualità della pelliccia.2

Ho ricevuto la risposta di quella lettera del Gran Maggiordomo3 di Sua Maestà l’Imperatrice, dove lasciami sentire la soddisfazione da essa provata intendendo il buon andamento di questo nostro povero Istituto; e fa voti che, per lo zelo dell’Eminentissimo Patriarca4 e di Monsignor Provicario,5 questa nuova pianta metta sempre più forti radici, e produca salutari e numerosi frutti.6

Ho anche avuto la consolazione d’avere qui nell’Istituto a celebrare Monsignor Teloni di Roma ed il Segretario di S. Eminenza il Cardinale Pacca, con un Conte parigino diacono.7


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Il primo è uno degl’interessati per le Suore; mi ha raccontato che pel Santo Natale spera d’averle. La Superiora di Genova8 con una figlia e due aspiranti sono le destinate a quella fondazione.9

L’ultimo poi brama di erigere una Casa di Suore in Parigi; ma la cosa è lontana, perché deve prima compiere gli studi.

Dessi hanno visitato l’interno ed anche l’opera esterna, e sono restati contenti. Motivi di consolazione per la poverella, ma questi non sono i più cari a Gesù, il quale gode che gli amanti ascendano il gran monte e giungano sopra la sommità per la strada della tribulazione.

Nel giorno suddetto di allegrezza, erami dal buon Gesù apparecchiato un regalo, grande in vero, e se lo spirito per misericordia di Dio è stato pronto, l’umanità mia ne sente qualche momento il peso.

Il Sig. Co. Revedin possessore di 4 milioni, col cuore d’un Miani10 o d’un Barbarigo11 o di tanti altri Santi, ci venne improvvisamente rapito in questa maniera. Ritornato dalla chiesa, dove aveva ricevuto l’Eucaristico Pane ed erasi a colloquio trattenuto col suo Signore per ben due ore e mezzo, entrato nella sua camera prese colazione, indi è caduto per non più vivere.


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Egli sentiva per noi una grande affezione e ci beneficava molto. Ritornato da campagna, mi fece dalla Contessa sua sorella12 chieder scusa, perché da colà non mi scrisse; aggiunse aver egli così fatto, per desiderio di venire lui all’Istituto, quando lo prese uno svenimento, il quale gl’impedì di eseguire quello che bramava; ed in quella vece mi fece pregare di portarmi al suo palazzo il venerdì alle ore 12.

Giunta, ho trovato confusione, per cui ho scorto subito ch’era morto, benché mi si dicesse esser egli svenuto.

Lo raccomando alla di Lei carità; faccia pregare per lui, acciò possa, se ancor non fosse, giungere al possesso del sommo Bene, che per suo amore tanto largiva in elemosine.

Monsignore tanto la riverisce; ho parlato con lui per la Taverna,13 ed è contentissimo di allontanarla, onde giovare a cotesta Casa. Perciò disponga la Sig.ria V.ra quando le aggrada.

Se la stagione fosse buona, m’offrirei a condurgliela, ma colla gracile mia complessione non lo posso.

Favorisca presentarmi doverosa alla mia buona Madre;14 mi saluti le mie Sorelle, e piena di rispetto le bacio la sacra mano, pregandola di benedirmi

Umilis.ma Dev.ma Obbl.ma Serva ed indegna Figlia

                    Suor Maria Rachele Guardini

Venezia li 24 9bre 1840

 

A Monsignore Rev.mo

Il Rev.mo Monsignor Antonio Farina – Vicenza




1 ASDV, I. 157; ASDR, reg. I [pp. 254-255].



2 Cf. lett. nn. 374, 377, 383, 387.



3 Conte Maurizio Dietrichstein.



4 Monico.



5 Balbi.



6 Cf. doc. n. 59.



7 De la Bouillerie.



8  Madre Paola Frassinetti.



9 Cf. lett. n.319, nota 4.



10  S. Gerolamo Emiliani (1486-1537), patrizio veneziano, fondatore dei Chierici Regolari (Somaschi). Fu canonizzato da Clemente XIII nel 1767: cf. P. Bianchini – C. Pellegrini, Gerolamo Miani (Emiliani), in Dizionario degli Istituti di perfezione, vol. IV, 1977, coll. 1108-1110.



11 S. Gregorio Barbarigo (1625-1697), vescovo di Bergamo e poi di Padova; fu nominato cardinale nel 1660. Per la sua carità fu detto un secondo S. Carlo. È stato canonizzato da Giovanni XXIII il 26-5-1960.



12 Paolina.



13 Il 20-11-1840, prot. n.286, il Farina aveva scritto a Madre Rachele per avere la Taverna.



14 Redenta Olivieri.






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