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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

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  • Volume III. LETTERE (1840).
    • LETTERE 1840. 3 gennaio – 31 dicembre. nn. 221–436.
      • 428
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Stimat.mo Sig. Carlo fratello in G.C. Caris.mo,1

Oh come rapido sen scorre il tempo! La divina Provvidenza anche quest’anno mi concede poterle augurare quella copia di benedizioni, che l’ardente suo cuore abbisogna, onde soddisfarlo esercitando al solito abbondanza di carità; quella carità che Gesù venne a portarci dal cielo, affine d’insegnarci la via più sicura e facile per giungere ad unirsi a Lui.

Questo tenero amante ha eletto un mezzo tanto penoso per Lui, onde acquistarsi il nostro amore, e nascose lo splendore della sua divinità, che avrebbeci abbagliati.

Egli, sufficiente a se stesso, dice trovar le sue delizie a stare con noi.2

Ponga Ella in esercizio la bontà sua e mi preghi dal Bambino Gesù quell’amore costante e fervoroso, ch’è ben dovuto ad uno Sposo, che contentossi di patire ed esser crocefisso per puro amore.

Egli meco si unisca anche a ringraziarlo per le benedizioni che continuamente versa, per sola sua misericordia, sopra questa creatura immeritevolissima, e mi ottenga la grazia di corrispondere una volta ai tratti infiniti della carità sua. Ed io, l’assicuro, non cesserò pregarle accrescimento nel santo amore, nonché salute acciò prestar si possa in beneficio di tante creature le quali, assistite da Lei, meno sensibili rendansi loro le pene della vita.


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Ho pensato di metterla in esercizio di carità io pure, onde abbia a cooperare al bene di tante anime che ne abbisognano.

La perdita, che ho fatta di un grande nostro benefattore nella persona del Sig. Co. Francesco Revedin3 preso da colpo apoplettico, mi svegliò il pensiero di ricorrere a Lei, acciò volesse interessare il Sig. Taffelli (che tante buone disposizioni aveva per farmi la dote, acciò potessi entrare nel paradiso della terra, cioè nelle Adoratrici) ad ascriversi benefattore di questo povero Istituto.

Lascio a Lei fargli conoscere il bene, che può venirne da questa pia istituzione, se Dio soavemente spinge coloro che hanno mezzi a sovvenirci.

Se non potesse riuscire presso il sunnomato Sig.re, cerchi procurarsi tanto merito per mezzo di qualche altra persona.

Io la pongo nel Costato di Gesù, dove la visiterò spesso. Favorisca presentarmi doverosa alla carissima sua Nuora4 e con chi crede, augurando anche ogni felicità pel prossimo novello anno.

In questa occasione ho scritto a Monsignor Vescovo.5 Se a lui si presenta, gli baci per me il Sacro Anello.

Piena di stima e di obbligazione mi dichiaro

Suor Maria Rachele Guardini

Venezia li 24 Dicembre 1840

 

Allo Stimat.mo Sig.re

Il Sig. Carlo Manziana – Brescia




1 ASDR, reg. I [p. 277].



2 Cf. Prov. 8, 31.



3 Cf. lett. n. 390.



4 Caterina Nember.



5 Carlo Ferrari: cf. lett. n. 423.






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