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Vincenzo Carbone Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini IntraText CT - Lettura del testo |
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54. Lettera di don Luca al Farina.1
V. G. e M.
Molto Rev.do Sig.re ed Amico CaR.mo Vengo a darle delle consolanti notizie. Adesso torno dall’aver visitato Monsig. Vescovo2 e mi ha dato la consolante notizia che ha ottenuto un rescritto dal S. Padre per poter tenere il SS. nella Sua Chiesa,3 ed ho dimandato a S.E. il permesso di anticiparle la consolante novella. L’altro giorno sono stato ai piedi del S. Padre, e mi ha parlato molto del bene che si fa colla pia Opera e coll’Instituto a Vicenza. Raccomandando al S. Padre la pia Opera che si stabilisce in dodici Parrocchie di Roma mi disse: Farò quanto posso. Sono consolanti parole nel Vicario di G.C. Oggi sono stato a dir messa a S. Gaetano, perché forse oggi si decide lo stabilimento delle Suore anche in Roma. Preghi e faccia pregare. Domenica si è fatta una funzione solenne per lo stabilimento della pia Opera in due Parrocchie riunite, e fu fatta da un Vescovo Inglese che va nel Madagascar il quale vuole stabilire l’opera ed anche l’Instituto. Vede cosa vuol dire Roma. Ieri ho parlato con un Conte della Vandea che è sacerdote [e] con una Marchesa di Parigi che verranno Giovedì (l’Ascensione) a vedere la fondazione dello stabilimento della Pia Opera nella Parrocchia della Minerva. Questa sera anderò dal Vicario Generale di Lione che desidera conoscere l’opera. Vede quante benedizioni. Ho letto con piacere quella bella orazione4 e la ringrazio del dono. E una delle due sarà presentata da Monsig. Vescovo al S. Padre. Ella nella preg.ma sua chiama codeste Suore mie Figlie. Quantunque nella fondazione io abbia avuto tanta poca parte quanto si è quella di esternare un pensiero (che l’opera è tutta sua e del Sig. De Maria)5 si assicuri pure che mi sono care come figlie, ed egualmente che quelle di Genova,6 e Savona7 e di Venezia. Anzi presto venendo a Vicenza faccio conto di visitare anche quelle di Schio.8 Me le saluti tanto tutte cominciando dalla Madre Superiora,9 e dica loro che Dio vuole gran cose da loro, che facciano dunque ogni possibile per spogliarsi di se stesse, perché il Signore si possa servire di loro. Dicano di cuore: Parlate Signore che la vostra Ancella è pronta. Mi creda di Lei Molto Rev.do Um.mo Obb.mo Servo ed Amico Se Luca Passi P.S. Se vuole scrivermi mi scriva a Bergamo e se subito a Genova.
Roma li 22 Maggio 1840 T.p. Roma 22 Mag. – Vicenza 27 Mag.
Al Molto Rev.do Sig.re Il Sig. D. Antonio Farina Professore
Zel.mo nel V. Seminario
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1 ASDV, I. 152. 2 Cappellari. 3 Gregorio XVI il 17-5-1840 approvò la petizione e di suo pugno scrisse sotto di essa: «arbitrio Episcopi Vicentini cum facultatibus necessariis et opportunis»: S. Rumor, L’Istituto delle Suore Maestre di S. Dorotea, cit., p. 136. 4 Cf. doc. n. 52, nota 6. 5 Il Rumor riferisce alla casa di Venezia queste parole, che chiaramente riguardano Vicenza, come appare dal testo e dal contesto. Dalla confusione fatta si traggono conclusioni errate: cf. L’Istituto delle Suore Maestre di S. Dorotea, cit., p. 139. 6 Cf. lett. n. 33, nota 1. 7 Cf. lett. nn. 32, nota 4; 64. 8 Cf. lett. n. 29, nota 5. 9 Redenta Olivieri. |
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