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Vincenzo Carbone Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini IntraText CT - Lettura del testo |
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!
Reverendissimo Signor Parroco,1 Dalla pregiatissima di Lei in data 4 gennaio intendo quanto i parenti della Toniolli2 hanno disposto a vantaggio della stessa. Credo anch’io che 300 f.ni potranno coprire le spese tutte di assoluta necessità. Mi lusingo poi che la buona Cristina mostrerà la gratitudine sua verso il Signore per questo sì grande beneficio, cercando di rendersi amante di tutto quello che lo Sposo desidera dall’anima che si decide di Lui solo servire. Riguardo al tempo del suo venire, amerei che fosse nel corso di questo mese, onde si trovasse nell’Istituto pel giorno della nostra particolare protettrice S.ta Dorotea, essendo anche la stagione migliore per adattarsi senza incomodi a quest’aria, per la giovane tutta nuova. Onde diminuire le spese del viaggio, potrà la Sig.ria V.ra far sentire questo mio desiderio al R.do Sig. Ferrari3 Cappellano in Duomo di Trento, il quale deve avviarmi altre tre giovani. Egli potrebbe a quelle unire la Cristina. La di Lei carità mi ricordi a Dio Signore particolarmente nel S.to Sacrificio. Mi presenti, la prego, doverosa all’amabilissima sua sorella, che tanto supplico di sovvenirsi di me presso al buon Gesù, ed alla cara Mamma Maria. Se ha l’opportunità di vedere quelle buone Signore dov’ebbi il piacere di conoscerla, le riverisca per me. Piena di rispetto le bacio la sacra mano, ed ho l’onore di dirmi Umilissima Dev.ma Serva Suor Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di S.ta Dorotea Venezia li 8 Gennaio 1841
Al Molto R.do Signore Il R.mo Sig. D. Giulio Auchentaller Parroco
zelantissimo di Verla
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1 ASDR, reg. II, pp. 2-3. Don Giulio Vigilio Auchentaller, nato nel 1800, fu ordinato sacerdote nel 1823. Fu cooperatore a Ragoli e a Borgo Valsugana, poi parroco a Verla dal 1830 al 1842. Morì a Trento il 4-2-1870. 2 Cristina, nata il 18-10-1818 a Bedollo (Trento) da Leonardo e Sara Santuari (APB). Entrò nell’Istituto il 20-3-1841 e fece la vestizione il 26-4-1842, prendendo il nome di M. Eletta. Probabilmente nel successivo mese di maggio fu inviata alla casa di Padova (cf. lett. nn. 633, 714), ove rimase fino all’aprile 1843, quando venne trasferita a Cemmo (cf. lett. nn. 716, 735, 746). Vi restò fino alla primavera del 1845 (cf. lett. n. 1053). Nel marzo 1848, con un’altra suora, fu inviata a Murano, per assistere la signora Benedetta Dal Mistro, e per otto anni la curò con amore fino alla morte. La Dal Mistro lasciò all’Istituto una casa in Murano ed una rendita, perché tre suore vi aprissero una scuola di carità. La direzione venne affidata a suor Eletta. Dopo alcuni anni ella venne richiamata a Venezia e fu, fino alla morte, assistente della superiora generale. Dal 1882 al 1884 fu anche economa generale. Trascorse gli ultimi anni nella sofferenza, sopportata con rassegnazione. Morì a Venezia il 7-2-1897. Le persone, che l’avevano conosciuta, affermarono: « Oh! quella sì era una buona religiosa »: cf. « Memorie della vita delle Suore di Santa Dorotea », cit., pp. 150-151. 3 Don Antonio: cf. lett. n. 447. |
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