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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

IntraText CT - Lettura del testo

  • VOLUME IV. LETTERE (1841-1842)
    • LETTERE 1841. 4 gennaio – 29 novembre. nn. 437–617.
      • 509
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Molto R.do Signore,1

Ieri ho avuto il piacere di avere la pregiatissima di Lei segnata 8 decorso gennaio, in unione alla quale vi era il libro ch’Ella ha favorito di regalarmi.

Tosto ho letto quello che vien detto della celebre Donna, di cui porto il nome, mi corse nella mente il desiderio di possedere le virtù sue. Tra le altre mi preghi la Sig.ria Vostra R.da l’ingenuità e lo zelo senza imprudenza, e la dolcezza esente dalla debolezza, ed un grande amore di Dio, poiché io credo essermi queste molto importanti, onde adempiere possa fedelmente la volontà divina.

Questa mattina ho cominciato a leggere della creazione. Sentivo pel piacere l’anima mia elettrizzarsi, avendo trovato una grande nitidezza di idee nello scrittore, che sembranmi atte a convincere quelli ancora che avessero mal fondamentate le proprie.

Sono a Lei gratissima del dono, che conserverò come una cara memoria. Dacché ebbi l’onore di conoscerla, spesso l’ho ricordata a Dio.

Mi lusingo si troverà in buona salute, del che ne godo assai; spero che questo sia pure dei compagni suoi di viaggio.2 Quando ha l’opportunità, mi ricordi a loro con rispetto, e li preghi di presentare spesso i miei bisogni a Dio Signore; questa grazia attendo anche dalla carità sua.

Tutte le mie figlie meco si uniscono a baciarle la sacra


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mano. Una giovinetta poi si è offerta per imparare la bella strofetta sulle prime lagrime di Gesù Bambino.

Oh com’è tenera! bastava sì una lagrima, un suo sospiro per riscattarci; ma la forza, con cui da tutta l’eternità ci amò, seppe trovar modo per eccessivamente patire e con noi restare, onde impegnarci ad amarlo.

L’anima mia sente vivo questo desiderio, e va sospirando il momento di amarlo come conviene, per cui soffre in pace star nell’esilio, onde dargli gusto.

Trovandosi Ella con Monsignor Teloni, gli dica ciò che crede per animarlo a non istancarsi nell’opera intrapresa del nostro Istituto nella gran capitale del mondo, ma lo apparecchi a soffrire, perché non so esservi mai stata opera del Signore senza contraddizioni.

Domattina farò tenere all’Annetta3 la strofetta con due mie righe.

Perdoni della prolissità, ma non posso chiudere questa mia senza pregarla di baciare, quando potrà, il piede per me a Sua Santità,4 l’amorosissimo nostro Padre.

Piena di rispetto ho l’onore di segnarmi della Sig.ria V.ra R.da

Umilissima Dev.ma Obbl.ma Serva

                                  Suor Maria Rachele Guardini

Dall’Istituto di S. Dorotea

Venezia li 17 Maggio 1841

 

Al Molto R.do Signore

Il Molto R.do Sig. Professore Paolo Baròla

Segretario di Sua Eminenza il Cardinale Pacca – Roma




1 ASDR, reg. II, pp. 57-58.



2 Mons. Giovanni M. Teloni e il diacono parigino De la Bouillerie.



3 Marovich.



4 Gregorio XVI.






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