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Vincenzo Carbone Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini IntraText CT - Lettura del testo |
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!
Molto R.do Padre,1 Nell’atto in cui ricevei la carissima sua lettera in data 24 decorso maggio,2 mi è anche arrivata una della mia sorella Marietta, colla quale dicevami trovarsi la mia mamma meglio; pure ho lasciato vedere la pregiatissima di Lei a Monsignore, disposta a fare quello verrammi da Lui comandato; ed ora mi faccio dovere di significarglielo. Per quanto ho potuto comprendere, pare che il tenero cuore di Monsignore non gli permettesse di privarmi della consolazione di rivedere la cara mia mamma, quando fosse continuata la malattia; ma essendo ella migliorata, depose il pensiero, ed abbiamo ambi ringraziato Iddio Signore. Sono pure a Lei obbligata per la permissione datami di prendere il denaro, se fosse bisognato il viaggio. Ella conosce appieno la Rachele che, quantunque molte volte voglia dessa fare la cattiva, Dio infinitamente buono non glielo permette, avendola munita di un cuore secondo il suo volere, e di una volontà che vorrebbe essere pertinace, ma è pieghevole, per cui adora ogni disposizione suprema e non potrebbe opporsi al divino volere, perché lo ama, direi, se fosse possibile, infinitamente. Tutto questo per opera del divino amore, altrimenti commetterebbe tutti quei mali di cui tanta pena sente in vederli tutto il giorno nel mondo. Desidero di sapere come vanno costì gli affari della fondazione.3 Io non cesso, benché miserabile, di pregare e far pregare, acciò Dio li benedica. Della mia salute dirolle che l’assenso4 avuto dal nostro caritatevole Monsignore sia efficace, attesoché non mi ricordo d’aver mai sentito in me tanta lena, quanta al presente. Ciò parmi meraviglioso, atteso il caldo che per altro molto m’abbatte. Però ho cominciato i bagni, onde togliermi quel grande ardore, che mi tiene sempre compagnia. Favorisca presentarmi doverosa al R.mo Monsignor Teloni, nonché a quelle persone ch’io ebbi la fortuna di conoscere. A tutti raccomando la povera anima mia. Cerchi Ella di ben fortificare il primo, se vuole che l’Istituto nostro riesca bene, ma lo apparecchi a soffrire per amore del buon Gesù. Le raccomando quanto le ho nominato nell’ultima mia.5 Il Sig. Maestro vuole ch’io Le dica di aver trovato nella lettera scrittale in francese vari errori.6 È tanto che volerle mostrare l’ardimento mio di averla spedita, senza fatta correggere. Il manifestare a chi devo la mia miseria, non mi è di gran pena. Rispettosa, le bacio la sacra mano, pregandola di tutte benedirci e presto visitarci Umil.ma Dev.ma Obbl.ma Aff.ma Figlia Suor Maria Rachele Guardini Dall’Istituto di S. Dorotea – Venezia il primo Giugno 1841
Al Molto R.do Signore – Il Sig. Co. D. Luca Passi – Roma
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1 ASDR, reg. II, pp. 63-64. 2 Don Luca rispondeva alla lettera inviatagli da Madre Rachele il 17-5-1841 (n. 508). 3 Cf. lett. n. 511. 4 Ibid. 5 I privilegi: cf. lett. nn. 508, 511. 6 Cf. lett. n. 508. |
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