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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

IntraText CT - Lettura del testo

  • VOLUME IV. LETTERE (1841-1842)
    • LETTERE 1841. 4 gennaio – 29 novembre. nn. 437–617.
      • 528
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Mia Carissima in G.C.,1

Eccomi a rispondere alla tua letterina portante la data 29 decorso giugno. Prima di tutto dirotti ch’io non ho ricevuto la tua spedita per mezzo del Sig. D. Zanella,2 ma forse presto l’avrò.

Riguardo al Confessore nel Collegio del Sig. D. Daniele Canal è stabilito un domenicano, uomo di grande pietà e dottrina.

La classe che desideri, non so se presentemente vi sia dal Sig. D. Canal; quello, che ti posso assicurare, si è che, venendoti consegnate le piccole, potrai instituirle senza molta fatica. L’abito non è uniforme; ognuna può vestire a proprio piacere.

Tutti questi schiarimenti li ho avuti senza chiedere al R.do Sig. D. Canal, perché ho creduto ciò migliore.

Ora ti soddisferò riguardo all’Istituto nostro. Le fanciulle pagano una lira A.ca al giorno e lavorano per l’Istituto.

Il mantenimento, che hanno, è questo; alla mattina pan bollito, l’inverno, oppure caffè; l’estate, frutti con pane; a pranzo due piccole pietanze e la minestra, ben inteso con pane, oppure polenta; per bere costumo il così detto vin piccolo, e qualche volta vin grosso; alla sera, l’inverno, minestra, e l’estate erbaggi, ovvero frutti, con pane. Noi siamo in 48 e, grazie a Dio, tutte sane e ben nutrite.


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Vengono instituite in ogni lavoro ed anche negli affari domestici. Chi amasse imparare il francese, vien a loro insegnato, ma questa scuola viene pagata da parte; si dà però cominciamento solo quando sono un poco avanzate negli studi elementari, affine non imbarazzare la testa alle giovanette, e far spendere ai genitori inutilmente. Questo pure è del pianoforte.

Succedendo poi un piccolo maletto, non si aggravano i genitori; ma disponendo il Signore qualche grave malattia, sono obbligati a sostenere la spesa delle medicine; quando poi cronica fosse, vengono le fanciulle restituite alle loro famiglie, per non danneggiare le altre; cosa che fino ad ora non mi è accaduta, eccettuato il primo momento ch’entrai in questo stabilimento.

Mi farai piacere interrogare Donna Metilde Canossa se ha ricevuto vari Sonetti e Canzoncine improvvisate da una pia giovane di qui;3 quali ho spediti con una mia letterina diretta alla stessa,4 e ciò per ordine del Sig. Co. D. Luca Passi nostro zelantissimo Fondatore, il quale presentemente trovasi a Roma.

Riverisci chi tu credi e raccomandami alle orazioni di tutti. Ti pongo, mia cara, nei Sacratissimi Cuori di Gesù e di Maria, dove desidero che quivi ti rimani tutto il corso di tua vita

                                                la tua Amorosissima Sorella

                                                     Maria Rachele

Dall’Istituto di S. Dorotea

Venezia il dì 6 Luglio 1841

 

All’Ornatissima Signora – La Sig.ra Irene Guardini

S.ti Apostoli – Verona




1 ASDR, reg. II, pp. 73-74.



2 Don Agostino, cappellano nella parrocchia SS. Apostoli in Verona: cf. Almanacco diocesano di Verona per l’anno 1840, cit., p. 34.



3 Anna Maria Marovich.



4 Cf. lett. n. 475.






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