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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

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  • VOLUME IV. LETTERE (1841-1842)
    • LETTERE 1841. 4 gennaio – 29 novembre. nn. 437–617.
      • 531
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Molto R.do Padre,1

Io la veggo in seno della nobile ed ottima sua famiglia, e pieno di esultanza raccontar loro le meraviglie dell’Onnipotente operate particolarmente nella Santa Città2 ed in quella di Napoli.3 Ed intanto il povero Sig. Co. D. Marco, per esercitare con noi la carità, si è privato del piacere di trovarsi costì,


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onde meritarsi dal buon Gesù la grazia di tutto consumarsi per Lui.

Egli è tra noi qual buon Padre, per conseguenza godendo e patendo, perché partecipante di tutto. Ieri è stato da Monsignore,4 il quale lo aveva qui prevenuto il giorno della sua venuta.

Questa mattina ha visitato Sua Eminenza,5 che lo ha imparadisato, e dimani va a pranzare con lui.

Io sto bene, quantunque sia in continuo bagno. I discorsi che ci tiene il Signor Co. D. Marco mi beano, ed esperimento ciò che avviene all’estenuato, il quale, desiderando disfamarsi, non lo può per la debolezza e sentesi facilmente mancare.

Le darò la consolante notizia che il Sig. Vicario Galvani6 alla fine ha ricevuto la Pia Opera dalle Suore, per cui lo scorso mese sono stata per la prima volta nella sua Congregazione, dove ho trovato molte Cooperatrici zelanti ed anche la Sig.ra Anziana, cioè l’ottima Dama Grimani.7

Volle il suddetto ch’io mi scordassi della sua presenza e che io parlassi in sua vece.


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Al momento che ciò ho udito sono restata confusa, e m’impose; ma ricordevole di quello che il buon Gesù ha promesso, ho dato principio, nulla mostrando, così ho esperimentato nei concetti la sua carità.

Ieri il suddetto mi ha veduta, si è avvicinato per avvertirmi che la prossima settimana terrà l’unione. S’Ella crede, gl’invii una riga.

Il Sig. Co. D. Marco ha veduto l’unione di S. Cassiano ed è restato contento; dimani vedrà quella di S. Nicola di Tolentino.

Un’ora prima che lui giungesse, ero stata in Murano dove si vede uno spettacolo delizioso in quelle due congregazioni.8 Si è accresciuto il numero delle Cooperatrici, ma di quelle attive che mostrano il ben fare delle ragazze. Anche questa volta le premiate fanciulle, cioè partecipanti della congregazione, passavano il numero di 40.

Le dirò che ho promesso l’Istituto a Lussino Grande, nella Dalmazia. Il promotore sarà il R.do Sig. D. Marco Ragusin, Missionario Apostolico.9

Anche a Padova è stabilito il tempo, e sarà agli ultimi di 7bre, oppure ai primi di 8bre, ma vuole la Sig.ra Melchiori che fino al momento si conservi silenzio.


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E chi lo crederà che, in mezzo a tutte queste benedizioni, sianvi per la Rachele affanni? Sì vi sono, li credo necessari, affine purificata venga la povera anima mia.

Ella mi preghi, per carità, da Dio Signore la grazia di poter sempre obbedire. Io non temo che di me stessa; un momento solo, nel quale Dio mi lasciasse, oh che cosa farei mai!

La prego di benedirmi e presentarmi doverosa alla rispettabile sua famiglia ed a chi Ella crede

 

Umilissima Dev.ma Obbl.ma Figlia

                                 Suor Maria Rachele Guardini

 

Dall’Istituto di S. Dorotea

Venezia il dì 10 Luglio 1841

 

Al Molto R.do Sig. Co. D. Luca Passi

Bergamo





1 ASDR, reg. II, pp. 76-77.



2 Le Suore Dorotee si erano ormai stabilite in Roma: cf. lett. n. 511, nota 6. Don Luca le aveva presentate al Papa, che rivolse loro «parole di gran conforto»: lett. di don Marco (16-6-1841), in P. Guerrini, Le Dorotee di Brescia, cit., n. 30, p. 56.



3 Il 3-3-1841 don Luca scrisse alla Marini: «Ho avuto l’altro ieri la consolante notizia che la pia Opera è stabilita anche in Napoli»: P. Guerrini, op. cit., lett. n. 22, p. 51. Ma forse allora non si sviluppò. Infatti don Marco il 2-3-1847 da Napoli scrive alla Marini: «Non vi posso dire quanto Iddio benedica la predicazione di Don Luca, il quale incontra in modo mirabile. La pia Opera va a stabilirsi anche in questa grande città, e sopra il più solido fondamento, poiché S. Em. il Cardinale Arcivescovo ne ha preso tutto l’impegno; ha già dati gli ordini analoghi e volendo che si cominci da una Parrocchia, è stata prescelta quella dove si trova Suor Luigia [al secolo M. Carmela Ascione, fondatrice delle Suore di Maria Santissima Addolorata], che voi conoscete dalle sue opere mirabili»: P. Guerrini, op. cit., lett. n.104, p. 119.

In Breve notizia della Pia Opera di S. Dorotea fondata in Napoli l’anno 1847, e suoi progressi sino ai 30 Maggio 1850, leggiamo: «Questa pia e consolante istituzione ebbe principio tra noi per cura dell’Eminentissimo e Reverendissimo nostro Arcivescovo nell’anno 1847. D’allora in poi si è andata pian piano allargando, rassodando e perfezionando […]. Ai 5 di aprile fondossi nella prima parrocchia, la quale fu S. Maria della Catena in S. Lucia a Mare, con undici sorvegliatrici, buon numero di aiutanti, e intorno a 150 fanciulle»: Idea della Pia Opera di S. Dorotea, Venezia, Tip. Perini, 1864, p. 7.



4 Balbi.



5 Il patriarca Monico.



6 Don Francesco, vicario a S. Paolo, nella parrocchia di S. Maria Gloriosa dei Frari.



7 Contessa Marina Donà, sposa del conte Giovanpietro Grimani, dama di Palazzo di S.M.I.R.A. e dell’Ordine della Croce Stellata, «donna incomparabile, decoro dell’ordine patrizio, modello delle madri di famiglia, per la pietà verso Dio, per la carità verso i poveri, per l’amore verso i suoi»: Menzioni onorifiche dei defonti nell’anno 1852, per cura di G.B. Contarini, cit., p. 7. Per parecchi anni fu anziana della compagnia di S. Maria Gloriosa dei Frari: cf. Pia Opera di S. Dorotea, Venezia 1834, cit.; prospetto a. 1843. Morì il 13-11-1844 all’età di 70 anni: cf. «Gazzetta Privilegiata di Venezia», martedì 19-11-1844, n. 265.



8 Don Marco fu presente alla riunione di S. Pietro. «Li 14 Luglio 1841 – Il Molto R.do Sig. Parroco di S. Pietro in Murano ha fatto unire la Compagnia di S. Dorotea, per fare un’improvvisata al Sig. Co. D. Marco Passi, il quale veramente sorprese in vedere una così numerosa Congregazione, la compostezza della quale lo ha edificato. Egli ha mostrato la sua consolazione tenendo un discorsetto riguardante la gloria di Dio, e la santificazione loro, conchiudendo col raccomandare alle fanciulle di tenersi all’àncora dell’ubbidienza, poi ha pregato le Cooperatrici a perseverare nell’opera benedetta»: «Registro delle unioni mensili della Parrocchia di S. Pietro in Murano», cit., p. 10.



9 Cf. lett. n.568.






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