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Vincenzo Carbone Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini IntraText CT - Lettura del testo |
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!
Mia diletta in Gesù Cristo,1 Quantunque tanto tempo abbia lasciato scorrere senza darvi nuove del come tratto gli affari appartenenti all’amantissimo nostro Gesù ed a voi che legata vi trovate meco in ispirito, dirovvi adunque che nulla ometto di ciò che posso sperare giovi ad accrescergli la gloria, ed a noi il capitale. Ma devo anche confessarvi, acciò vi impegniate sempre più a pregare, che nei bilanci necessari a farsi ho molte volte avuto motivo di versare qualche lagrima, per timore d’aver forse guastato o ritardato il buon esito loro. Ne chiesi al buon Gesù perdono, proponendomi sempre di voler in avvenire prevenire tutto ciò che da me dipenderà, desiderando sommamente di consumarmi tutta per amor suo. Dal R.do Sig. Co. D. Marco Passi2 ho inteso che foste dal buon Gesù visitata, per cui con voi mi rallegro, augurandovi di cuore ch’Egli spesso vi trovi e provi l’amore che gli dichiarate. Se in questa misera valle ci troviamo, mia cara, separate, cerchiamo di poterci trovare unite colassù nella beata Patria. Godiamo adunque delle afflizioni, che il buon Gesù ci manda; riceviamole come i più cari pegni del suo affetto, dirò anzi, credo con San Francesco di Sales, che tali momenti sono i più preziosi, venendo con ciò l’anima purificata, come fanno gli orefici, ponendo l’oro nel fuoco. Difatti sente allora l’anima la necessità di ricorrere al suo Gesù, e trova tutto vano fuori di Lui, e riconosciuta questa verità, si spoglia a poco a poco di se stessa, sospirando vestirsi del buon Gesù. Oh finezza del caro Amore! Preghiamolo, mia cara, perché c’imprima il suo carattere e ci riempia del suo santo spirito. Allora sì potremo sperare che, quantunque miserabilissime creature, faremo cose grandi, perché aventi lo spirito del buon Gesù. Volentieri continuerei a trattenermi con voi, mia diletta Sorella, ma sono per la terza volta obbligata a lasciare la penna, perché chiamata, perciò darò fine, pregandovi di non iscordarvi della vostra povera Rachele, che è grande nei desideri. Presentatemi rispettosa alle vostre Sorelle, ma in particolare a quelle ch’io ebbi la consolazione di conoscere; pregatele di ricordarmi nelle loro preci. Troviamoci spesso nel Costato del nostro Gesù. Oh dolce asilo, dove l’anima soavemente riposa! Moriamo per Gesù, per vivere eternamente con Lui
la Vostra Aff.ma nel Signore Suor Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di S. Dorotea Venezia il dì 13 Luglio 1841
Alla
R.da Madre Costanza Carolina Mangiagalli
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1 ASDR, reg. II, pp. 78-79. 2 In quei giorni era a Venezia. |
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