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Vincenzo Carbone Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini IntraText CT - Lettura del testo |
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!
Molto R.do Padre,1 Se nell’atto del suo partire ho fatto tacere la lingua, perché commosso avevo il cuore, ora si muova la mano e dica in parte almeno quello che la lingua non avrebbe potuto esprimere, tenendo io più facile ch’Ella possa conoscere i movimenti del mio cuore, che io stessa capace di esprimerli. La sua venuta tra noi la ho sempre considerata come un dono del buon Gesù, e tale si è manifestata nella mutazione succeduta della giovanetta Angelina nonché nel fervore di ognuna. Il pensiero del suo allontanarsi era per tutte doloroso, ed alleggerito solo veniva dalla ricordanza che il buon Gesù ci ha regalate, ispirandole di qui portarsi, per cui grate a tal beneficio con atti di rassegnazione nonché di ringraziamento contente restammo, pregando il buon Gesù che voglia largamente rimunerarla; noi proponendoci, colla grazia dell’amabilissimo Gesù, di porre in pratica quanto Ella ci ha raccomandato. Questo pure è il sentimento delle fanciulle qui unite, le quali ricevettero i suoi ultimi saluti con tanto gusto, diportandosi benissimo finora. La vivace Bulgheri è impegnata di mostrar la sua gratitudine coi buoni diportamenti. La Tonina ha ricevuto con gran cuore gli avvertimenti, e spero ne trarrà da quelli buoni frutti. La stessa tanto m’impone di ringraziarla distintamente. Ho sentito con piacere che il Sig. Simone siasi trovato presente, fintantoché la Sig.ria V.ra ha lasciato questa città. Desso si può chiamare una meraviglia del presente secolo. Quel suo cuore per Gesù, che tiene continuamente aperto alle creature, onde maggiormente sia glorificato, consola proprio. Io la prego di lasciarmi sentire presto come si trovano nella cara sua famiglia, cioè se la salute del nostro zelantissimo Padre Fondatore ha sofferto nel lungo suo viaggio.2 Così bramo sentire come trovansi le Sig.re Contesse sue cognate,3 insomma tutti. Ella, caro Padre, non dimentichi per carità la povera mia anima; ricordi le molte sue necessità ed i vivi suoi desideri. Ah possa Ella tutto consumare per Gesù il muro che la racchiude! Procuri che numerosa divenga la conversazione stabilita nel dolce soggiorno dell’amabilissimo Costato di Gesù. Oh! come tutti sente i diletti l’anima, che con fede viva entra in quel forame d’amore. L’ora è stabilita dalle due pomeridiane fino alle tre; l’argomento da trattare sia ricordare l’immenso amore da Gesù mostratoci nell’istituzione del SS. Sacramento dell’Altare, nonché rammentare le pene ed i disprezzi sofferti dal Salvatore per amor nostro; concludendo con atti di ringraziamento ed anche di preghiera, ottenendo il vero spirito d’umiltà e l’amore ai patimenti.4 Faccia che il Sig. Co. D. Luca vi abbia parte, raccomandandogli quanto Ella mi promise, cioè di benedirci giornalmente in quell’ora, ben inteso, quando la memoria glielo permette. Perdoni la prolissità mia, e pregola della carità di tutte benedirci. Mi presenti doverosa a tutta la rispettabile sua famiglia, ed io mi segno rispettosamente
Umilissima
Dev.ma Obbl.ma Suor Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di S. Dorotea Venezia il dì 21 Luglio 1841
Al Molto Rev.do Signore Il Molto R.do Sig. Co. D. Marco Passi Bergamo
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1 ASDR, reg. II, pp. 80-81. 2 A Roma e a Napoli: cf. lett. n. 531. 3 Elisabetta Zineroni, Isabella Padulli e Anna Lomellini. 4 Cf. lett. nn. 482, 494. |
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