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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

IntraText CT - Lettura del testo

  • VOLUME IV. LETTERE (1841-1842)
    • LETTERE 1842. 15 gennaio – 29 dicembre. nn. 618–677.
      • 624
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624

 

Viva il Cuor di Gesù e Maria!

 

Stimatissima Signora,1

Col solito aggradimento ho letto il di Lei foglio; sento che gode si avvicini il tempo di venire fra noi, onde sacrarsi al servizio del Signore. Sì, Dio gradirà l’opera che sta per incominciare; mi compiaccio, anzi, dell’umile di Lei sentimento, sicura che il Signore appunto le darà tutti gli aiuti, aprendo Egli all’umile i tesori delle sue grazie.

Mi presenti doverosa e piena di rispetto al Signor Panzerini,2 che ricordo presso Iddio, tuttoché non mi sia dato di conoscerlo personalmente.

Nella brama di presto riverirla, mi dico con cordiale sti-ma ed affezione

                                                 Amorosissima sorella

                                   Suor Maria Rachele Guardini

 

Venezia dall’Istituto di S. Dorotea

li 6 Luglio3 1842


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T.p. Venezia 9 Ago.; manca il T.p. di arrivo a Cemmo

 

Alla Stimatissima Signora

La Signora Annunciata Cocchetti

Capo di Ponte – Cemmo





1 ASDC. La lettera è riportata in [T. Pilatti], Madre Annunciata Cocchetti, cit., p. 154.



2 Don Vincenzo.



3 Il timbro postale fa pensare ad un errore di data nella lettera. Il viaggio della Cocchetti a Venezia si effettuò nella prima metà dell’agosto 1842. Il 18 di quel mese, da Venezia ella scrive all’arciprete di Cemmo, don Gregorio Valgoglio: « Reverend.mo Sig. Arciprete / Appena arrivata a Brescia ho dovuto subito dispormi pel viaggio di Venezia, poiché i Deg.mi R.di Sig.ri Conti Passi stavano attendendomi per partire in loro compagnia, come feci; e così feci il viaggio più volentieri, e lo feci anche felice.

Qui fui accolta dalla Deg.ma Sig.ra Superiora con molta carità, e sebbene non lo merito mi dona tutta la sua confidenza, e molte volte ho il bene di godere l’amabile compagnia della medesima.

Il giorno dopo che sono arrivata, la sudd.ta Sig.ra Sup.ra mi ha consegnato alla Maestra delle novizie, perché mi ammettesse subito al noviziato; ma il mio noviziato non mi costa fatica perché troppo benignamente sono trattata.

Mi prendo la libertà d’accluderle la lettera della maestra, e di supplicarla ancora d’andare tratto, tratto a visitare la nostra casa perché vi sia il buon ordine; e se ciò le costa fatica ne avrà il premio dal Signore. Preghi per carità Iddio, perché possa trar profitto dai santi esercizi che da qui a pochi giorni in questo santo ritiro daranno principio.

Desidero che goda perfetta salute pari alla mia; e che il R.do Sig. Curato stia meglio della sua malattia, ed al quale la prego dei miei doveri.

V.S.R. riceva i miei più umili e distinti rispetti, nel mentre che mi dico

                                            di Vostra Signoria Reverend.ma
                                     Obbl.ma Indeg.ma Serva

                                                                    Annunciata Cocchetti

Venezia li 18 agosto 1842 »: ASDC, fald. n. 5, cart. 30.






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