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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

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  • VOLUME IV. LETTERE (1841-1842)
    • LETTERE 1842. 15 gennaio – 29 dicembre. nn. 618–677.
      • 647
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Molto Reverendo Signore,1

Più volte ho avuto il pensiero d’inviarle una mia, dopo il mio ritorno dalla Valle Camonica, ma due motivi mi tolsero dall’effettuare ciò: uno, per non recarle l’incomodo di riscontrarmi, persuasa che avrebbe fatto questo Ella ch’è tanto caritatevole; la seconda causa poi era il trovarmi poco bene nei miei occhi. Poveretti, erano così addolorati che vollero nuovamente porsi allo scuro, ed anche mettere tutto il mio corpo in riposo, per cui sei volte ho dovuto applicarmi un grande numero di mignatte, ed anche sostenere due forti emissioni di sangue.2

Pure al presente posso agire, assistita dalla grande interceditrice S. Catterina,3 la quale volle il mio buon Pare (cioè Monsignor Balbi, che tanto la riverisce) invocassi.

A questo fine sono a pregare la di Lei carità voler all’altare della Santa celebrare una Messa, procurando che almeno due Suore facciano colà la S. Comunione.

Godo intendere dalla pregiatissima sua che le cose riguardanti le Suore di costì camminano bene, ma non sono però persuasa che la Bettina4 sia sì prestamente ammessa alla professione. Dessa è troppo giovinetta.

Io sono restata poco contenta di Lei, riguardo alla


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Camerlenga,5 perché doveva qui tenerla per mezzo della santa obbedienza; così quell’anima benedetta si sarebbe accresciuti i meriti, glorificando Iddio colla salute, consolando in pari tempo le sue Religiose sorelle, le quali spero conforterà dal Paradiso.

Io mi farò dovere di scrivere al Sig. Professore Monteventi,6 e ciò sarà domani, se il Signore mi concederà di poterlo fare.

Godo tanto che la sua famiglia stia bene, ed io conservo ancora il rincrescimento di non aver veduto la sua cara Mamma7 prima della mia partenza, ma ho la lusinga di rivederla un’altra volta in questo esilio.

La mia Mamma8 continua la sua malattia, perciò non so cosa farà il buon Gesù.

Ho sentito con grande consolazione l’accrescimento dei drappelli e l’aumentato numero delle fanciulle sorvegliate. Benediciamo Iddio, il quale ringrazierò per la tanta forza che dona sì a Lei che ai suoi ben degni Cooperatori, cioè quella lena indefessa di prestarsi a beneficio del suo gregge.

Io prego la sua bontà volermi a loro rispettosa ricordare; così mi farà cosa grata ricordarmi alle Cooperatrici tutte, in particolare colle Pierantonie.

Lascio, per non abusare di Lei, assicurandola ch’io non saprò mai dimenticarmi delle tante obbligazioni con tutti loro contratte.


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Piena di estimazione, Le bacio la sacra mano, ed avendo l’opportunità mi farà grazia baciare per me il Sacro Anello all’Eminentissimo Arcivescovo9 di costì, ch’io lo farò per Lei coll’ottimo nostro Cardinale10

Umilis.ma Dev.ma Obbl.ma Serva

                                  Suor Maria Rachele Guardini

 

Dall’Istituto di S. Dorotea

Venezia il giorno 2 xbre 1842

 

Al Molto Reverendo Signore

Il Molto R.do Sig. D. Giovanni Giuseppe Monari

Zelantissimo Priore nella Parrocchia della Maddalena

Bologna





1 ASDR, reg. III, pp. 12-13.



2 Cf. lett. nn.622, 642, 645; doc. nn. 67, 69.



3 Da Bologna.



4 Elisabetta Bragaglia.



5 M. Angela Clara degli Obizzi, ex agostiniana del monastero di S. Maria degli Angeli.



6 Don Giovanni Battista. Cf. lett. n. 648.



7 Matilde Bonati.



8  Domenica.



9 Card. CarloOppizzoni.



10  Jacopo Monico.






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