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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

IntraText CT - Lettura del testo

  • VOLUME IV. LETTERE (1841-1842)
    • LETTERE 1842. 15 gennaio – 29 dicembre. nn. 618–677.
      • 652
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Eminenza Reverendissima,1

Fino dal giorno 21 agosto decorso la Carità Vostra Eminentissima segnò una lettera pei Nobili fratelli Giacomo e Luigi Giustinian di Padova, nella quale impose che pagassero a questo povero Istituto 100 L. A.; ma Dio molte volte si compiace far prova delle sue creature, perciò lo tenne a me nascosto fino alla giornata di ieri, affinché più caro mi riuscisse un tal beneficio.

Difatti ritornata all’Istituto, dopo aver esaurita la seconda missione avuta dallo zelante Fondatore nostro, nonché dal caritativo Monsignor Balbi deputato dall’Eminenza Vostra per nostro Superiore, Dio volle in qualche maniera mostrarci l’aggradimento suo, in visitandomi novellamente colla malattia dei miei poveri occhi; e sembrava dovesse avere un lungo corso, quando la misericordia sua me ne liberò, procurandomi altra tribolazione, e tale chiamo, attese le circostanze mie.

Il lavoro dell’Ospitale Civico2 che davami un buon mezzo per occupare le fanciulle della scuola esterna, nonché gl’individui interni che non possono applicarsi ai lavori fini, mi venne tolto all’improvviso; cosa che mi rincrebbe molto, pure adorai la volontà del Signore; ma siccome sopra l’accennato lavoro mi caricai di quattro povere fanciulle, così qualche


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volta inviavo mie preghiere al Signore; acciò mi concedesse di poterle soccorrere, senza essere necessitata ad allontanarle, affine di non esporle a perdersi l’anima.

Ieri pure per questo motivo ho pregato, quando meravigliosamente mi sono veduta, per mezzo di Vostra Carità, sovvenuta dal buon Gesù.

Io sento viva la gratitudine ed in pari tempo confusione, riconoscendomi immeritevole di questo nuovo tratto di provvidenza.

Noi non lasciamo passar giorno, senza pregare il misericordioso Iddio per Vostra Eminenza, ma più lo facciamo in questi santi giorni, affinché La ricolmi nelle prossime Sante Feste d’ogni felicità.

Tutte le mie carissime figlie meco si uniscono a baciare a Vostra Eminenza il Sacro Anello, mentre La preghiamo della carità di benedirci, e si dà l’onore di segnarsi la più infima quale io sono

Ossequios.ma Dev.ma Obbl.ma
                                                  Serva ed indegnissima Figlia

                                       Maria Rachele Guardini

 

Dall’Istituto di S. Dorotea

Venezia li 6 xbre 1842

 

A Sua Eminenza

L’Eminentissimo Cardinale Jacopo Monico

Patriarca di Venezia




1 ACPV, sezione moderna, Religiose: Suore Dorotee; ASDR, reg. III, pp. 16-17.



2 Cf. lett. nn. 650, 653.






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