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Vincenzo Carbone Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini IntraText CT - Lettura del testo |
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!
Carissima Figlia in G.C.,1 Eccomi un momento anche con voi, o mia cara, affine di pregarvi che rendiate i miei ringraziamenti al Sig. Dr. Rizzi,2 il quale seppi ch’ebbe la bontà di offrire al carissimo vostro fratello3 il suo legnetto, onde potessimo più comodamente fare il nostro viaggio. Scrivendo poi a vostro fratello, farete con lui pure i miei ringraziamenti, esternandogli in pari tempo la mia gratitudine per le attenzioni usatemi anche nel ritorno da Bergamo, in Brescia. Riguardo agli affari di cotesta Casa, io ne spero buon esito, avendomi l’I.R. Delegato Provinciale di Bergamo4 assicurata che tutto quello [che] dipenderà da lui, lo farà volentieri, come Delegato ed anche come particolare. Ho pure visitato Monsignor Mosconi,5 Direttore Provinciale delle Scuole Elementari, e gli ho annunciato che costì accompagnai le Suore Maestre. Egli ha goduto e promisemi la sua protezione. Monsignor Vescovo di Brescia6 ha voluto che ci trattenessimo a pranzare da lui. Incomodavami tal fermativa, attese le molteplici cose che m’attendevano nelle poche ore stabilite per quella città, ma non ho osato di rifiutare, col riflesso di poterlo maggiormente impegnare per cotesta Casa, quando abbisognassimo di sua persona. Ho anche riverito Monsignor Arciprete7 del duomo, il quale ha sentito con piacere come Dio benedisse i primi passi di cotesta Casa. Egli vi saluta cordialmente, in unione a tutta la famiglia Passi e Padre Taeri. Dalla lettera,8 qui unita per l’Irene, scorgerete il desiderio mio, cioè che la Serafina9 invii due righe alla sua famiglia. Nei Santissimi Cuori di Gesù e di Maria, credetemi la Vostra Affezionatissima Madre Suor Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di S. Dorotea Venezia il giorno 17 xbre 184210
Alla Stimatissima Signora La Sig.ra Annunciata Cocchetti Capo di Ponte – Cemmo Valle Camonica
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1 ASDR, reg. III, p. 19. 2 Medico della comunità di Cemmo. 3 Vincenzo. 4 G. Battista Bozzi. Fu per oltre 30 anni magistrato probo e prudente nel governo della provincia bergamasca. Morì il 29-7-1851 all’età di 75 anni: cf. C. Facchinetti, Bergamo o sia Notizie Patrie, per l’anno 1853, a .XXXIX, Bergamo, Tipografia Mazzoleni, pp. 7-8. 5 Conte Giovanni, nato in Bergamo nel 1783. Divenuto sacerdote, rimase in famiglia nella propria parrocchia di S. Alessandro della Croce, dedito ad una vita di pietà. Dal 1822 fu I.R. Ispettore delle Scuole elementari. Fu membro anche di alcune amministrazioni di beneficenza. Nel 1834 venne nominato canonico onorario della cattedrale. Dal 1815 fece parte del Collegio Apostolico. Morì il 2-4-1845: cf. A. Pesenti, Repertorio bio-bibliografico del Collegio Apostolico e dei Preti del S. Cuore, in I Preti del S. Cuore di Bergamo, Bergamo 1959, p. 238. 6 Carlo Ferrari. 7 Faustino Giovita Pinzoni, nato a Brescia il 24-9-1779 dai nobili Giovanni e Rosa Corbetti. Ordinato sacerdote (18-9-1802), fu curato di S. Alessandro e poi di S. Afra, di cui divenne parroco nel 1815. Si dedicò all’educazione della gioventù, fondò oratori, il collegio maschile e la scuola di carità di S. Afra. Nel 1823 divenne arciprete della cattedrale. Fu direttore spirituale di Maria Crocifissa di Rosa. La sua influenza in città fu grandissima; è considerato uno dei più attivi protagonisti della vita cattolica e delle istituzioni del tempo, l’artefice della restaurazione religiosa in Brescia al tempo di mons. Nava. Con saggezza si dedicò a tutte le opere di pietà e carità. Fu stimato predicatore, priore generale della Dottrina Cristiana, organizzatore delle Orsoline di S. Maria degli Angeli, delle Orsoline di famiglia; favorì la venuta a Brescia delle Canossiane e il sorgere ivi delle Dorotee; fu superiore del monastero bresciano della Visitazione. Ebbe l’intuizione dell’assistenza a domicilio degli ammalati, per i quali creò un’istituzione di giovani infermieri. Morì a Brescia il 7-7-1848: cf. L. Fossati, Dizionario degli Istituti di perfezione, vol. VI, Roma 1980, coll. 1749-1750. 8 Non ci è stata conservata. 9 Pellizzari. 10 Forse nella data è incorso un errore. Riteniamo che bisogna leggere 17 ottobre 1842; non appare infatti probabile che Madre Rachele abbia aspettato due mesi per ringraziare il Dr. Rizzi e il fratello della Cocchetti, e per informarla dei passi compiuti a favore della casa di Cemmo, durante il suo viaggio di ritorno. Se non lo avesse fatto prima, lo avrebbe fatto nella lettera inviatale il 21 novembre (cf. n. 644). Infine, se la lettera fosse stata scritta il 17 dicembre, Madre Rachele avrebbe aggiunto gli auguri per le imminenti feste natalizie, come nelle altre lettere datate dal 17 dicembre in poi. Anche l’indicazione: «Dall’Istituto di S. Dorotea Venezia», forse non è esatta, ed aggiunta posteriormente nella trascrizione. Riteniamo che la lettera sia stata scritta durante il viaggio di ritorno, dopo la visita alla mamma; e nell’acclusa lettera per Irene forse si davano notizie della salute della mamma. |
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