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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

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  • VOLUME IV. LETTERE (1841-1842)
    • LETTERE 1842. 15 gennaio – 29 dicembre. nn. 618–677.
      • 663
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Mia Dilettissima,1

Più volte ho pensato a voi, mia cara, ed ho sperato di potervi nel decorso 8bre visitare, ma piacque al buon Gesù accrescermi lungo il viaggio i dolori nei miei poveri occhi, per cui motivo mi si svegliò la febbre, onde fui costretta ritornare al più presto nell’Istituto, affine di curarmi.2

La causa del mio allontanamento da qui fu per accompagnare le Suore in Bologna che fanno, poverine, tanto bene.

In quella città ebbi la consolazione di vedere la Pia Opera nella Parrocchia della Maddalena tutta riunita, ed onoravano il giorno 18 7bre la Santa loro Protettrice della Compagnia, ch’è S. Filomena, al qual fine tutte concorsero ed erano in numero di 700, cinquecento delle quali s’accostarono alla S. Comunione.

In S. Isaia ho veduto raccolte più di 200 fanciulle colle loro Sorvegliatrici, ed ora mi si scrive che hanno estesa la Pia Opera in altre Parrocchie.3

Colà ho pure visitato il Santuario della gran Santa Catterina, la quale chiamo prodigio continuo,4 e quantunque fossi presa d’ammirazione, il buon Gesù mi concesse la ricordanza; così potei raccomandare alla Santa tutte le creature, ma in


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particolare quelle per le quali tengo doveri ed affezione; tra queste aveste voi pure luogo.

Così più tardi fui a Cemmo nella Valle Camonica, dove ho lasciate tre Suore alla coltivazione della Pia Opera,5 ed avevo in quell’occasione la lusinga di vedervi, ma non ebbi l’effetto, così adorai la volontà del buon Gesù, che tutto fa per nostro bene.

Solo l’altro giorno mi è stata consegnata la vostra lettera scrittami nel mese di 7bre. Scorgo in quella che presso di voi tenete ancora i librettini e qualche immagine; fatene pure, mia cara, ciò che voi credete.

Ho pure dalla stessa inteso che la Rover6 migliora in salute. Sia benedetto Iddio, che prego concederle la grazia di adoperarla per Lui.

Mia dilettissima, non vi scordate mai della vostra povera Rachele, la quale tante e tante grazie ha ricevute dal buon Gesù che non sa considerarle senza confondersi, e solo teme di se stessa nella corrispondenza.

Io vi assicuro che siete da me miserabile ricordata nelle preghiere che invio al buon Gesù, ed in particolare lo faccio in questo santo tempo, acciò scenda sopra di voi e sulla vostra famiglia tutta, con le più copiose benedizioni, onde col percorrere degli anni cresciate tutti nel santo suo amore.

Fate, vi prego, sentire questi miei sentimenti al Molto R.do Padre Angeli7 ed a quelle persone che vi nominai altre volte, pregandole di ricordare a Dio la mia povera anima.

Uniamoci, mia cara, in ispirito, affinché assistita dalla vostra carità possa meno indegnamente trovarmi nella Santa


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Capanna, onde adorare nella prossima solennità il Bambino nostro Redentore

                       la vostra nel Signore Aff.ma sorella

                                       Suor Maria Rachele Guardini

 

Dall’Istituto di S. Dorotea

Venezia il giorno 19 xbre 1842

 

Alla Stimatissima Signora

La Signora Giovanna Larcher – Trento





1 ASDR, reg. III, pp. 23-24.



2 Cf. lett. nn. 622, 657, 660.



3 Cf. lett. nn. 653, 660.



4 Cf. lett. nn. 640, 660.



5 Cf. lett. nn. 632, 653.



6 Maria.



7 Giovanni Battista.






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