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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

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  • VOLUME IV. LETTERE (1841-1842)
    • LETTERE 1842. 15 gennaio – 29 dicembre. nn. 618–677.
      • 676
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Molto Reverenda Madre,1

Ho ricevuto la pregiatissima sua lettera, nella quale tutti scorgo i sentimenti del suo piissimo cuore.

Oh! Egli è purtroppo vero che i mondani fanno consistere la loro felicità in procurando d’illudere se stessi; ma, poveretti, meritano ben la nostra compassione.

Dessi sono accecati dalle passioni, perciò non possono gustare delle spirituali cose, anzi se ne ridono, cercando di togliersi quel sentimento, che forse lascia loro sentire la grazia, ma che a maggior disgrazia loro non conoscono.

Ella, dilettissima, meco si unisca per ottener loro luce; quella volta, sì, vedranno diversamente.

Se il buon Gesù non mi avesse, per sua sola misericordia, usato tante particolari grazie, io sarei di ogni più cattivo la cattiva; perciò non saprò mai abbastanza ringraziare il buon Gesù, che a Lui mi trasse colla dolcezza del suo amore, per cui presa da questo potei vincere me stessa, per seguirlo nella vocazione; ma ciò non basta, per accontentarlo mi è necessaria


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la fedeltà. La sua carità e quella delle sue figlie me la preghino dall’Infante Gesù, ed in questo facendo si procureranno un gran bene.

Quantunque miserabile, io pure pregherò loro, in unione alle mie buone figlie, ogni benedizione, affinché, fortificate da queste, possano sempre più crescere nel santo amore.

Piena di stima, mi dichiaro

                                                              di Lei
                     Aff.ma in G.C.

                                     Suor Maria Rachele Guardini

 

Dall’Istituto di S. Dorotea

Venezia il giorno 29 xbre 1842

 

Alla Reverenda Madre

Suor Maria Carlotta Stanchi

Superiora delle Suore di S. Dorotea a Genova





1 ASDR, reg. III, pp. 30-31. Suor M. Carlotta Stanchi, nata il 3-1-1814, entrò nell’Istituto di Genova il 28-4-1839. Fece la vestizione il 12-11-1839 e la prima professione il 22-2-1841. Insieme a Paola Frassinetti e a Caterina Podestà il 26-4-1846 aggiunse ai quattro voti già emessi quello di «perseveranza nell’Istituto»: cf. Memorie intorno alla Venerabile Serva di Dio Paola Frassinetti, cit., p.84.

La Frassinetti, quando da Genova si trasferì a Roma, deputò la Stanchi a fare le sue veci. Nell’ottobre 1852, fu nominata superiora provinciale della casa di Bologna, che dall’Istituto di Venezia passò a quello della Frassinetti. Nel 1868 ritornò a Genova, dove morì il 15-7-1879.






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