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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

Dilettissima,¹

La tua lettera² mi è stata carissima, per cui ho ringraziato il buon Gesù che tanta grazia versi sopra di te.

Oh com’Egli è buono! Perciò ci facciamo noi più rei, se non corrispondiamo come conviene; affine adunque di non cadere in così esecrabile delitto, procuriamo di ben conoscere la sua volontà, onde eseguirla meno imperfettamente ci sia possibile.

Io credo che un’anima, la quale ama proprio Dio, non possa conoscerla, senza sentirsi attratta ad eseguirla, quand’anche le costasse molta pena per parte dell’umanità.

Lo stesso S. Paolo, benché rapito al terzo cielo, confessa che la legge della natura s’opponeva e contraddiceva quella del suo spirito.³ Ma se tanto sentiva egli, che non sentiremo noi miserabili, che pochi e forse niente di sacrifici abbiamo fatti per amor di Gesù? Dico pochi e forse niente, attesoché veggo in quelli che facemmo non noi, ma l’opera della grazia la quale, lasciandoci sentire con più veemenza, ci attirò quasi concorso veruno vi fosse per la nostra parte. No, noi non potremo andare a Dio, se attirate non siamo,⁴ perciò proponiamoci di sempre ricordare la nostra miseria, pregando e confidando

nei meriti del nostro amabilissimo Salvatore. Allora, sì, noi saremo felici.

Io ti pongo, mia dilettissima, nel Costato di Gesù, acciò perfezioni tutte le tue risoluzioni, per cui perseverante tu sia nelle esternate al nostro buon Padre Sig. Conte Luca, che tanto vi saluta tutte

                         la tua Aff.ma Sorella e Madre

                                                Suor Maria Rachele

Dall’Istituto di S. Dorotea

Venezia il giorno 13 Febbraio 1843

A Suor Maria Veronica Guardini

Cemmo