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Vincenzo Carbone Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini IntraText CT - Lettura del testo |
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!
Molto R.do Signore,1 Ella mi farà grazia particolare, in consegnando a Sua Eccellenza la lettera,2 dire quello crederà possa tornar utile a questo nostro povero Istituto; ma più dica sulla nostra gratitudine, che spero terrà presente, mentre si tratterrà presso l’eccelsa Imperatrice, piissima Protettrice nostra. La Signoria Vostra Reverenda conosce i desideri del mio cuore; vorrebbe poter giovare a tutto il mondo; ma ricorderà, come abbiamo altra volta parlato, della particolar necessità che hanno le fanciulle a Castello3 di questa città. Sì, colà io credo una scuola di carità farebbe il gran bene. Da qualche anno coltivo questa brama e tanto stammi a cuore che nel corso della malattia, che or or sento gli effetti, sognando mi trovai in una chiesa, e piissima Signora vicina a me pregava. Mi alzai per cederle miglior posto, benché sconosciuta mi fosse; poi nuovamente raccolsimi. Ad un tratto mi sento picchiar sopra la spalla ed odo la Signora che dice: l’Imperatrice si ricorderà di S.ta Dorotea; ed io tosto risposi: oh come benedirò il Signore, se darà il mantenimento per la Scuola delle Suore a Castello! Fin qui sogno; ma Dio è onnipotente, perciò tutto può. Goderò senza dubbio, se come istrumento si servirà di Lei. A Monsignor Bragato4 mi presenti rispettosa. Riguardo alla roba della cara sua Teresa sarà tostamente servito. Buon viaggio, prego Dio conservarla. Ella si ricordi di me Umilissima Dev.ma Serva Suor Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di S.ta Dorotea Venezia li 7 Febbraio 1844
Al Molto Reverendo Signor L’Eccellente Oratore Sig. D. Giuseppe Defendi S.P.M.
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1 ASDR, reg. III, p. 108. 2 Cf. lett. n. 815. 3 Cf. lett. nn. 706, 712. Madre Rachele desiderò ardentemente aprire una casa a Castello, sestiere popolare e molto povero di Venezia; fu possibile però solo nel 1852. «Oltre a cento furono fino dai primi giorni le fanciulle che accorsero alle loro scuole; numero che si accrebbe di giorno in giorno aggiungendovisi a queste le ragazze adulte che recansi coi loro lavorieri a ricevere alimento d’istruzione allo spirito, nel mentre che si procurano colla manuale fatica il vitto necessario». Il numero poi crebbe e bisognò trasferirsi in una casa più spaziosa, in Calle Maraffoni, n. 173. Oltre alla scuola, intenso fu pure l’impegno delle suore per la Pia Opera: cf. Le Dorotee nella parrocchia di S. Pietro in Castello, Venezia, li 12 Agosto 1856, Tipografia Perini, f. 1, con l’Imprimatur della Curia patriarcale. Le Dorotee hanno svolto l’attività in quella parte della città fino al 1970. 4 Luigi. |
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