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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

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  • Volume V. LETTERE (1843-1844)
    • LETTERE 1844. 5 gennaio – 30 dicembre. nn. 801–1023.
      • 828
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828

 

Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Mio buon Pare,1

Faccio proprio un atto contrario alla mia volontà per obbedire, scrivendole quanto segue.

Accostatami questa mattina all’altare, secondo Ella mi ha comandato, veggo appressarsi pure la portatrice di questa. Tosto mi si sono presentate le sue mancanze, per cui non ho potuto scusare l’intenzione, mentre da me avvertita che io lasciavo la S. Comunione, domenica e lunedì, attesa la pena sentita nella disobbedienza da lei commessa, come per l’aria misteriosa tenuta, quando è stata da me chiamata.2

Perciò prego la di Lei carità permettermi lasciare, questi giorni, la S.ta Comunione, per compensare in qualche modo Dio, per la poca delicatezza della stessa, come per non aver fatto il conveniente ringraziamento, mentre continuavo nella mia mente a lavorare quasi meravigliata che un’anima sacrata particolarmente a Dio, la quale tiene assoluto dovere d’ascendere alla perfezione, possa con cognizione mancare alla volontà dei suoi Superiori, ed accostarsi poscia senza riconciliarsi al Sacro Altare; cosa veramente che dammi grande afflizione.

Sono ben persuasa che a medicina ci vien dato questo grande Sacramento, ma i veleni pure vengono usati e, se di questi si abusa, invece di riceverne vantaggio, si trarrà la morte.


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Io tengo presenti le parole di G.C.: riceverà vita colui che s’accosta ben disposto; riceverà la sua condanna colui che è in peccato.3

Dunque io penso così, e non dirò mai contrario, quando non muti Dio il sentimento; per le cadute della nostra miseria, le quali mai ci lasceranno finché viviamo quaggiù, sarà utilissima la frequente Comunione. Ma, oh Dio! purtroppo veggo credono i vostri Ministri utile cosa permetterla, ed intanto quale ne si vede frutto.

Rispettosa, Le bacio la sacra mano e la prego benedirmi

                                         Umilissima Obbligatissima Figlia

                                   Suor Maria Rachele Guardini

 

Dall’Istituto di S.ta Dorotea

Venezia li 5 Marzo 1844

 

A Monsignore Reverendissimo

Il Reverendissimo Monsignore C. Roberto Balbi

Cavaliere della Corona Ferrea, ecc.

S.P. Mani

 

 





1 ASDR, reg. III, p. 113.



2 Cf. lett. n. 810.



3 Cf. Gv. 6, 51.53-54; 1 Cor. 11, 27-29.






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