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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

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  • Volume V. LETTERE (1843-1844)
    • LETTERE 1844. 5 gennaio – 30 dicembre. nn. 801–1023.
      • 850
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850

 

Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Molto Reverendo Signore,1

Questa mattina ho avuto la fortuna di ossequiare e ringraziare il Signor Conte vice presidente2 che, pieno di bontà, mi ha chiesto pel passaporto di Maria Rosa Sanfermo, ed inteso che trovasi presso la I.R. Generale Polizia, dissemi s’interesserà, perché domani possiamo averlo in unione a due righette con boccettina pel Cardinale Arcivescovo di Bologna.3

Ho pure azzardato supplicare lo stesso Sig. Conte [di] aggiungere nel passaporto della Sanfermo la dichiarazione che crederà, onde possiamo senza disturbi visitare la Santa Casa di Loreto, come una delle nostre case in Macerata,4 coltivando pensiero di colà portarmi, se Dio mi darà salute.

Voglia Ella perdonarmi, se le reco l’incomodo di ricordare al Gran Cavaliere quanto ho sopra significato.


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Se trova opportuno, gli rinnovi quei doveri, che farei personalmente; ciò anche presso l’ottima Signora Contessa.

Confido molto nelle sue preghiere, perciò ad Ella mi raccomando.

Rispettosa, bacio la sacra sua mano segnandomi

Umilis.ma Devotissima Obbl.ma Serva

                              Suor Maria Rachele Guardini

 

Dall’Istituto di Santa Dorotea

Venezia il giorno 21 Aprile 1844

 

Al Molto Reverendo Signore

Il Signor D. Bernardo Bianchi

Precettore meritissimo in Casa del Signor Conte Sebregondi





1 ASDR, reg. III, p. 123.



2 Giuseppe Sebregondi.



3 Carlo Oppizzoni.



4 Mons. Francesco Ansaldo Teloni vescovo di Macerata e Tolentino, tramite il nipote mons. Giovanni M. Teloni, invitò a Macerata le Suore Dorotee, per affidare loro le scuole comunali. Nel maggio 1842, la Frassinetti vi accompagnò quattro suore: Caterina Barabino superiora, Marina Stanchi, Luigia Gianelli e Teresa Pizzorno. Oltre alla scuola, le suore promossero nelle parrocchie la Pia Opera, stabilitasi in Macerata fin dal 1836 (cf. lett. n. 623, nota 5), e ne raccolsero molti frutti. La casa di Macerata ebbe solo 22 anni di vita, perché nel 1864 le suore dovettero ritirarsi a causa dei tempi: cf. Memorie intorno alla Venerabile Serva di Dio Paola Frassinetti, cit., pp. 57, 61, 62; P. Guerrini, Le Dorotee di Brescia, cit., lett. nn. 47, p.70; 48, p. 71; 53, p. 75.






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