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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

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  • Volume V. LETTERE (1843-1844)
    • LETTERE 1844. 5 gennaio – 30 dicembre. nn. 801–1023.
      • 902
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Molto R.do Padre Rettore,1

Vorrei con questa mia poterle mostrare quanto penetrato abbia di gratitudine il cuore, per la preferenza ch’Ella dona a noi povere Suore, proponendoci come fece il Signor Cavaliere Ranieri Scorzi di Pisa.

Sarebbemi oltremodo caro assicurarla d’aver pronti gl’individui, e facile tornerebbe allora lo stabilire.

Ah, potessimo bipartirci secondo i bisogni del nostro prossimo! Oh come volentieri lo farei, mentre la fatica non la pavento; ma bisogna conformarci alla volontà di Dio anche per questo.

Dirolle adunque che tre Suore mi sembrerebbero poche per lo stabilimento di cui Ella parla, dovendo noi tener a cuore non solo gli educandati, ove siamo chiamate, ma la coltivazione ancora dell’Opera Pia esterna, ch’è lo scopo dell’Istituto nostro.

Gli uffici, che disimpegnano le Suore, sono questi: istruzione religiosa per le giovanette, lavori d’ago d’ogni maniera, leggere, scrivere, grammatica, aritmetica, assistenza nella Dottrina Cristiana, direzione interna per lo stabilimento nominato Opera Pia esterna.

Quando il Signor Cavaliere non avesse fretta, si potrebbe combinare dare le Suore in due anni circa, e questo così facendo: da costì mandarmi quattro giovani che avessero buon criterio e talento, se fosse possibile di condizione civile, mentre


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credo si rendano più facilmente adatte per educare fanciulle.

Queste potrebbero, quando sieno ben disposte, vestire l’abito religioso dopo tre mesi dall’ingresso loro nell’Istituto.

La spesa della vestizione si calcolerà solo di 24 scudi per ciascuna giovane, affine di non aggravare il Signor Cavaliere, che dovrà far approntare il corredo per quando costì venissero.

Pel mantenimento poi dei due anni che qui stassero ci vorrebbe per ciascuna mensilmente almeno 20 franchi.

Venuta l’epoca stabilita, terrei qualcuna delle giovani, per dare costì qualche anziana per la direzione.

Le nostre dimande si riducono a poco, consistendo a quanto basta per la vita.

Trattamento. La mattina caffè od altro. Pranzo: minestra, due piatti. Cena comune.

La stanza poco importa se sia in libertà per ogni Maestra, purché sia capace di più, anzi mi piacerebbe che le Suore presiedessero ai dormitori delle fanciulle.

Acconcio personale. Camicie 18 per ogni maestra, letto compito, e tutto il mantenimento personale di vestito, calzatura, e ciò sane; come facesse bisogno in caso di malattia.

La sola cosa di più saranno i viaggi che dovranno pagare, anche dopo date costì le Suore, questi di due in due anni alla Superiora della Casa Centrale, che verrà per visitare le Suore, affine cambiare qualcuna secondo vuole il regolamento, e questo dovrebbe essere ogni anno.

 

Perdoni, se troppo mi sono dilungata, rubandole così un poco di quel prezioso tempo, che sa ben impiegare.


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Per carità, non si dimentichi me poverella innanzi [a] Dio, e presso quelle persone di costì che tengo doveri, e rispettosa mi segno

       Umilissima Dev.ma Obbligatissima Serva

                             Suor Maria Rachele Guardini

 

Dall’Istituto di Santa Dorotea

Venezia il giorno 22 Luglio 1844

 

Al Molto Reverendo Padre

Il Molto R.do Padre Tommaso Pendola

Rettore Zelantissimo nel Collegio dei Nobili

Siena





1 ASDR, reg. III, pp. 148-149.






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