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Vincenzo Carbone Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini IntraText CT - Lettura del testo |
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!
Molto Reverendo Padre,1 Oh bontà di Dio quanto sei diversa dalla leggerezza umana! Come le accennavo nell’altra mia, scritta la giornata 30 decorso 8bre,2 Teodora mostravasi tenerissima per me3 fino a venirle male, perché dovevo un qualche giorno assentarmi dall’Istituto. Difatti scrivevo da Padova ed a Maria Rosa4 raccomandavo la mia putella, che così la chiamavo. Oh sono pur io putella e pandola insieme! Ah veggo sempre più chiaro che se Dio particolarmente non mi guidasse coi suoi lumi, troppo semplice sarei! Ma sia Egli benedetto, così trionfa maggiormente nell’opera sua. Ritornata nell’Istituto, al solito mi accarezza, nulla dicendomi di quello che aveva operato. Più tardi sono stata messa in cognizione aver la putella dato ad intendere alla Pirazzini di Massa Lombarda esser ella una gran signora, per cui se vuole in partendo la prenderà seco a compagna. La Pirazzini è quella ch’io pregavo il Signor Arciprete5 non mandarmi, persuasa non riuscisse. Dessa si è lasciata illudere, perciò ha cominciato a dire che non si sente di farsi Religiosa. Maria Rosa e Monsignore6 la eccitarono a pregare, persuasi fosse una tentazione; ma inutilmente orava, mentre aveva fissato partirsi con Teodora. Quando ieri l’altro si è sviluppato l’arcano, subito le ho separate, pure ho creduto secondo la carità nascondere in parte allo zio della Varinelli quanto è avvenuto. Ho scritto allo stesso che il nostro medico desidera che la giovane rimpatri, e che io acconsento volentieri a questo. Mentre la Teodora con me ha pregato per essere qui tenuta i sei mesi almeno, quando invece con suo fratello ha concertato di partire tosto che potrà. Quanto qui dico servale di regola. Ho pure lasciato sentire che quello è stato provveduto per la stanza di Teodora, fu appositamente per essa, onde non credesse ch’io dia i denari alla stessa. Veggo che perderà molto, se vorrà vendere il comperato, ma non trovo conveniente offrirmi a prenderlo io con qualche ribasso, mentre dimanderanno essi ciò se loro piace. Oh veniamo a qualche cosa più dilettevole! Quantunque il giorno dei Santi fosse un gran tempaccio e la laguna sconcertata, pure sonomi portata in Padova, per assistere alla Congregazione in Duomo,7 come avevo promesso a Monsignor Scarpa. Tra le Collaboratrici la Signora Anziana e qualche Sorvegliatrice si trovavano in campagna, tuttavia la Congregazione mi ha molto consolata, mentre ho potuto scorgere un grande impegno nei quattro Signori Mansionari, dipendenti dal sunnomato Monsignore, che erano presenti, così per grazia del Signore le Cooperatrici si mostrarono contente delle fanciulle; godettero pure per la compiacenza da me mostrata come della promessa di visitarle ancora. Il giorno della Immacolata Concezione, mi porterò colà per visitare la Compagnia dei Carmini.8 Pesano un poco all’umanità queste gite, mentre sono così gracile, ma spero che sarà a Dio caro, quantunque mi toccherà poi farle fare la poltrona. Favorisca presentarmi doverosa a tutti della rispettabile sua famiglia, e piena di rispetto bacio a Lei ed al R.do Signor Conte D. Marco la sacra mano, pregandoli della carità di ricordare al buon Gesù la povera anima mia Umilissima Dev.ma Obbligatissima Figlia Suor Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di Santa Dorotea Il giorno 8 9bre 1844
Al Molto Reverendo Signore Il Molto R.do Signor Conte D. Luca Passi Bergamo
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1 ASDR, reg. III, p. 184. 2 Cf. lett. n. 974. 3 Cf. lett. n. 966. 4 Sanfermo. 5 Don Emidio Foschini. 6 Balbi. 7 Cf. lett. n. 974. 8 Cf. lett. n. 600, nota 4. Nel 1844 vi erano 14 drappelli, 37 cooperatrici, 274 fanciulle: cf. prospetto della Pia Opera, cit. |
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