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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

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  • Volume V. LETTERE (1843-1844)
    • LETTERE 1844. 5 gennaio – 30 dicembre. nn. 801–1023.
      • 983
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Dilettissima,1

L’uomo propone, Dio dispone. Assentata da Lendinara, mi sono per qualche giorno trattenuta in Padova, come avrà inteso dalla Giovanna, ed il giorno che la stessa sperava colà trovarmi, era quello ch’io ritornavo nel mio caro nido, affine di curare una costipazione, che febbricitante mi aveva renduta.

Questo motivo mi ha tolto il piacere di prima darle nuove delle Reverende Madri Cappuccine, le quali stanno bene.

Ho parlato io stessa colla Madre Superiora,2 che dissemi di eccitarla a scriver loro. Dunque, mia cara, si ricordi farlo presto, perché non abbia l’amor proprio mio, poveretto, a soffrire.

Ah mia carissima! Ella mi preghi dal buon Gesù la grazia necessaria, onde non abbia mai a vincerla questo poveretto, ch’è anche cattivello, ma viva io tutta per Gesù e sua gloria.

Favorisca presentare i miei rispetti agli stimatissimi suoi Genitori, mostrando loro mia gratitudine per le usateci gentilezze.

Si ricordi poi quello che dicevole: venga, sì venga qui con tutta libertà colla carissima sua Mamma,3 calcolando questo nostro Istituto come casa sua. Le dico anzi, per invogliarla, a fare una gita, che i tre ultimi giorni di carnevale abbiamo


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la fortuna d’avere l’Esposizione del Sacramentato Gesù dì e notte. Vede che grazia? Venga Ella pure a tenerle qualche ora di compagnia e goderselo.

Riguardo alle giovani che trattammo, spero che la Giovanna per Pasqua potrà essere ben avanzata ed entrare. Alla Tonina4 poi dica essere il suo posto da un’altra giovane occupato, mentre le titubanze, che ha mostrate, non si confanno a noi che dobbiamo dimenticare noi stesse per amore di Dio, in assistendo al prossimo, ed Egli, ch’è infinita carità, sa largamente rimunerare i nostri piccoli sacrifici.

Senza dubbio potrà ella giungere alla contemplazione più eminente, stando in sua casa, e noi santificarci andando per le strade, purché la dissipazione non sia nel nostro cuore, che dobbiamo tener ben raccolto, affine piacere all’amabilissimo Gesù, per amore del quale siamo unite.

Unisco la nota della roba, che farà tenere a Giovanna. La Chiaretta poi, ripeto, non è per noi. La saluti e l’assicuri che non m’inganno. Dica, la prego, alla stessa che mi raccomandi al buon Gesù, ed io lo farò per lei.

Piena d’affetto nel caro Gesù, mi segno

                                             Umilissima Sorella in Gesù

                                   Suor Maria Rachele Guardini

 

Dall’Istituto di S.ta Dorotea

Il giorno 17 9bre 1844

 

Alla Stimatissima Signora

La Signora Elisabetta Vaccari

Lendinara




1 ASDR, reg. III, pp. 187-188.



2 M. Caterina Francesca Biondi.



3 Antonia Carnacina.



4 Cf. lett. nn. 946, 957.






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