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Vincenzo Carbone Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini IntraText CT - Lettura del testo |
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2. Itinerario. Per quanto lo consentono i dati frammentari del carteggio, abbiamo cercato di ricostruire nelle sue linee essenziali il viaggio di Madre Rachele e della devota suor Maria Rosa Sanfermo.9 La partenza, fissata per la seconda settimana di ottobre,10 avvenne il giorno 8 o 9. Il 3 ottobre Madre Rachele comunicò alla Olivieri: «mi lusingo di poterle baciare la mano il prossimo martedì, cioè il giorno 8».11 In una lettera dello stesso 3 ottobre a don Marco leggiamo: «La mia partenza pel Tirolo sarà il giorno 9, ed il giorno 12 spero di baciare la mano alla mia povera mamma».12 Se non si tratta di un lapsus, si potrebbe intendere che ella contava di essere a Vicenza l’8, e di proseguire il giorno successivo per il Tirolo. La prima tappa fu a Vicenza, ove ritornava dopo 14 mesi. Ebbe così modo di illustrare al Farina e alla Olivieri lo sviluppo e l’attività della casa di Venezia. Il giorno 10 raggiunse Verona e trascorse ivi la notte presso la sorella Irene, come si rileva dalla lettera scritta la sera dell’11 alla Olivieri. Dopo di averla ringraziata per le cortesie ricevute, l’assicura che il viaggio è andato bene ed aggiunge: «Ho anche trovato la sorella mia in buona salute e di buon umore. Fummo anche trattenute per la notte […]. Nulla le dico per l’accordo di Desenzano, perché non è ancora stabilito».13 Durante la breve sosta a Verona, si recò ad ossequiare il parroco dei SS. Apostoli, don Gaetano Turri, direttore spirituale di Irene, ma non lo trovò in casa.14 Dal tenore delle lettere appare che Madre Rachele, la mattina dell’11, ripartì da Verona, proseguendo per Desenzano. Non sappiamo da dove scrisse la citata lettera alla Madre Olivieri, perché nella data non è indicato il luogo. Il riferimento a Desenzano lascia supporre che la scrisse di là, la sera dell’11, oppure nella prosecuzione del viaggio. Comunque la scrisse prima di giungere a Riva, perché di questo altro tratto di viaggio informa la Olivieri nella lettera successiva (lunedì 14): «Eccomi a darle nuove del viaggio nostro fino a Riva. Esso è stato felicissimo, ed abbiamo trovato la mia famiglia in buona salute, e la mia piccola sorella [Maria] cresce (spero) per le Suore».15 Madre Rachele, il 3 ottobre, aveva comunicato alla mamma che sperava di giungere a Riva il 12 e di fermarsi il 13 e il 14.16 Il 14 informò la Olivieri che sarebbe partita per Trento la mattina di mercoledì (16) e avrebbe poi proseguito per Capriana e Caldaro, se il tempo lo avesse permesso.17 Non è indicato da dove fu scritta la lettera; il contesto fa pensare a Riva. Bisogna, quindi, supporre che Madre Rachele vi giunse in ritardo, oppure – più probabilmente – protrasse la permanenza presso la mamma. Il 16 fu a Trento, ospite dell’amica Antonia Zanzotti,18 e il giorno seguente proseguì per Capriana,19 per fare visita alla mistica Domenica Lazzeri, insignita di doni straordinari. Il venerdì 18 vide le sue stimmate sanguinare.20 Raccomandò alle sue preghiere l’Istituto e le persone, che glielo avevano chiesto.21 Ricevette da lei due immagini, che poi regalò a mons. Balbi e a Carlo Manziana.22 Da Capriana passò a Caldaro, per vedere l’altra estatica, Maria von Mörl, e partecipò alla S. Messa celebrata nella sua stanza.23 Dalle lettere nn. 165 e 175 appare che Madre Rachele visitò anche qualche altra «diletta del Signore»; forse vide Crescenzia Nieglutsch. Fece il faticoso viaggio su quelle montagne, per strade erte e sassose, con spirito di pellegrinaggio, e restò ammirata dell’opera del Signore in quelle sue «Serve».24 In molte lettere accenna alla viva commozione provata nell’assistere a quei fenomeni straordinari.25 Al fratello Illuminato confidò: «Ti confesso con sincerità che grande è stato il mio contento, per essere ascesa quelle montagne, affine di ammirare l’opera del Signore in quella creatura. Ah! se i doveri del mio stato non mi avessero necessitata di ritornare da Mezzo Lombardo, io sarei ripassata volentieri da Capriana, per vedere ancora una volta quell’anima, che con tanta pace soffre molte pene».26 Da Mezzo Lombardo Madre Rachele e la Sanfermo proseguirono per Trento, fermandosi a Lavis ove incontrarono la famiglia Huffman, dalla quale vennero accolte con molta gentilezza.27 Il 20 ottobre Madre Rachele era a Trento28 e si occupò della scelta delle aspiranti da condurre con sé a Venezia. Più di venti giovani desideravano seguirla, ma ne trovò «poche, anzi pochissime» adatte all’Istituto.29 Ne prese soltanto tre: Adelaide Maffei, Anna Teresa De Micheli, Sofia Ziller. Qualche altra sarebbe venuta in un secondo momento;30 alcune poi potevano essere indirizzate ad altri Istituti.31 Nel viaggio di ritorno Madre Rachele passò per Bassano, per prendere accordi con don Andrea Agostinelli, che aveva chiesto una terza suora per la casa da aprirsi in quella città.32 La durata del viaggio era stata prevista di quindici giorni;33 l’arrivo, quindi, a Venezia sarebbe dovuto avvenire il 23 o il 24. Madre Rachele vi giunse, invece, la sera del 26 ottobre, perché dovette fermarsi qualche giorno in più nel Tirolo. Essendosi infatti smarrite alcune lettere, si era reso necessario modificare l’itinerario, per incontrare le aspiranti.34 Al suo arrivo a Venezia, Madre Rachele provò grande delusione, non trovandovi la Madre Olivieri, che vi era aspettata per il giorno 25.35 Un’indisposizione le aveva impedito di intraprendere il viaggio.36 Madre Rachele giunse stanca, ma contenta, perché aveva potuto rivedere le consorelle di Vicenza, la mamma, i familiari e tante persone care. Il suo spirito si era edificato nella visita alle estatiche di Capriana e di Caldaro. La sua salute aveva retto bene allo sforzo di «camminare sopra quei fortunati monti, dove il Signore fa mostra dell’opera di sua onnipotenza»,37 ed aveva inoltre reso un prezioso servizio all’Istituto. Provò grande gioia nel ritrovarsi tra le sue suore. Scrive al fratello Illuminato: «Eccomi, per misericordia del Signore, ritornata nel sospirato mio nido, dove trova l’anima mia tutti i contenti, in mezzo a queste mie figlie, che ogni giorno vengono più care al mio cuore, pei santi desideri che hanno di operare per la gloria del Signore».38 In casa trovò «le cose in buon ordine». Le suore «godettero molto» per il suo ritorno e per l’arrivo delle aspiranti.39
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9 Preannunziando alla mamma la sua visita, dice: «Io verrò con una compagna, mia cara figlia»: lett. n. 148. 10 Cf. lett. n. 152. 11 Lett. n. 147. 12 Lett. n. 146. 13 Lett. n. 154. Nel programma di viaggio, Madre Rachele aveva incluso una visita a Irene. Il 26 settembre aveva scritto al p. Casimiro: «Ho inteso con rincrescimento le nuove dell’Irene; io non posso che ripetere: Iddio sia sempre benedetto! Ella raccomandi il tutto al Signore; spero presto di vederla, perché mi è stato comandato un piccolo viaggetto affine di cercare, se è possibile, di rimettermi un poco; questo sarà in sul finire del prossimo mese»: lett. n. 141. 14 Cf. lett. n. 172. 15 Lett. n. 155. 16 Cf. lett. n. 148. Anche scrivendo a don Marco, prevedeva l’arrivo a Riva il giorno 12: cf. lett. n. 146. 17 Cf. lett. n. 155. 18 L’arrivo era stato previsto per il 15 (cf. lett. nn. 150, 151) o il 16 (cf. lett. nn. 143, 153). In casa Zanzotti incontrò e ricevette le aspiranti Sofia Ziller e Anna De Micheli: cf. lett. n. 596. 19 Cf. lett. nn. 153, 155. 20 Cf. lett. n. 175. Il 15 novembre scrisse al Manziana: «Se Ella si trovasse al letto della Domenica Lazzari di Capriana, il giorno del venerdì, oh come resterebbe preso da meraviglia! Io l’assicuro che non iscorderò mai ciò che ha sentito il mio cuore in quella stanza, la quale mi ha fatto dimenticare la terra, per tenermi sol presente un Dio Crocefisso»: lett. n. 184. 21 Cf. lett. nn. 159, 165, 184. 22 Cf. lett. nn. 175, 180, 184. 23 Cf. lett. nn. 162, 184. 24 Cf. lett. nn. 168, 160. 25 Cf. lett. nn. 156, 157, 160, 184. 26 Lett. n. 158. 27 Cf. lett. n. 166. Nella lettera n. 173 Madre Rachele dice di aver incontrato nel suo viaggio la signora Bertolini di Cles la quale desiderava che si facesse ivi una fondazione; non precisa però ove la incontrò. 28 Cf. lett. n. 153. 29 Cf. lett. n. 177. 30 Il 27 ottobre scrisse a don Luca: «Se l’Istituto avesse mezzi, certo avrei potuto condurre ben trenta giovani, ma tre sole ho scelte a tenermi compagnia [...]; la Gabrieli e Nicolao giunsero con D. Partel in Capriana, per concludere il loro venire, ma io ero di già partita. Spero che verranno in altro momento colla Guadagnini»: lett. n. 157; cf. lett. nn. 165, 175. 31 Cf. lett. n. 156. 32 Cf. lett. nn. 153, 157, 165. 33 Cf. lett. n. 152. 34 Cf. lett. n. 165. 35 Cf. lett. n. 155. 36 Cf. lett. n. 165. 37 Lett. n. 168. 38 Lett. n. 158. 39 Cf. lett. n. 174. |
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