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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

IntraText CT - Lettura del testo

  • Volume V. LETTERE (1843-1844)
    • DOCUMENTI 1843–1844. nn. 89–133.
      • 120. Lettera di mons. Farina a don Luca.
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120. Lettera di mons. Farina a don Luca.1

315/295 I.

Nobilissimo Sig. Conte

Le di Lei dichiarazioni, espostemi in riguardo all’Instituto ed a quanto attende da Roma, mi fecero una grave impressione.

Esposi la cosa al Sig. Felice,2 ed a questa Superiora.3 Seriamente mi posi dinnanzi al Signore, consultai dotte e gravissime persone, e dopo il più maturo esame, noi abbiamo veduto che nel nuovo Regolamento è essenzialmente alterato il nostro Instituto il quale indipendentemente da ogni altro, per la grazia del Signore, vive e fiorisce da vari anni con Regolamento maturamente compilato, approvato da S.M., e benedetto con Dec.o di S.S. e che perciò noi contenti di questa piccola sfera desideriamo di non uscire da questo centro, e perciò in seguito non potremo aderire a di lei desideri, abbracciando il nuovo Regolamento da Lei proposto.4


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Tanto a nome di tutti Le rappresento avendo l’onore di dirmi

di Lei Nob. Sig.

4 7mbre 1844

 

Al Nob. Conte Luca Passi – Bergamo




1 Minuta in ASDV, A.I., b. 1844.



2 De Maria.



3 Redenta Olivieri.



4 Il 4 settembre, il Farina scrisse anche a mons. Bragato:

«Il Sig. Conte Don Luca Passi nel passato Maggio in compagnia della Superiora dell’Instituto di S. Dorotea di Venezia portossi in Roma. Ivi senza che io nulla mi sappia compose un nuovo Regolamento per l’Instituto, e lo presentò a S. Santità perché si degnasse di metterlo ad esame dalla Congregazione dei Cardinali sopra i Vescovi e Regolari, e quindi ottenere una bolla assoluta che approvasse l’Instituto come famiglia regolare. Questo esame ora si fa dagli Eminentissimi Cardinali, e da qui a poco uscirà tale Decreto.

Ieri fu qui e mi raccontò questa cosa. Voleva che il Vescovo di qui facesse una Supplica a S.S. per questo affare. Ei si rifiutò. Quando io ho fondata questa Casa (che è la prima del suo genere all’insaputa del Conte Passi) composi anche il Regolamento che poscia fu stampato e ch’ella vide. Ottenni sopra questo da S.M. l’Imperatore l’approvazione, e da S.M. l’augusta Imperatrice lo speciale suo patrocinio. Questo mio Regolamento fu anche presentato a S.S. [che] lo commise all’esame della stessa Congregazione dei Cardinali, e n’ebbi un Decreto di approvazione. In vista di tutto ciò il Vescovo si rifiutò a novelle domande, e ciò (mi sembra) fu fatto sapientemente. Io poi ho dichiarato la mia dissuasione al Conte Passi per quanto fece senza la mia saputa. E in un nuovo Regolamento, di cui non so che la sostanza da lui stesso dichiaratami non trovando più il mio Instituto, mi rifiutai totalmente di affigliarmi com’egli voleva. Né mi credo che qui (quando anche ottenga la sanzione del Sommo Pontefice) possa sussistere una novella Sovrana approvazione [...]. In questo nuovo sistema questo Instituto fondatore di quello di Venezia ma che non andò mai soverchiamente a segno al Conte Passi diverrebbe un Instituto soggetto e servo [...]. Prima di dare sì apertamente il mio dissenso ho posto l’affare […] seriamente dinnanzi al Signore, ho fatto pregare, ho consultato parecchie savie persone, e specialmente il mio Vescovo, e poscia francamente risolsi. Ad ogni evenienza prego Lei, Monsignore, a tenere su ciò in ragguaglio S.M. ed a pregarla di non allontanare la sua mano di protezione da noi ed a conoscere perfettamente lo stato di questa vicenda»: minuta n. 316/296 I., in ASDV.

Il Bragato rispose il 5-10-1844: «Quantunque io non possa entrare in esame delle ragioni che potrebbero aver mosso il R.mo Sig. Conte Passi a mutare la sostanza del regolamento del di Lei Istituto, giacché le ignoro, tuttavia sembrami ragionevolissimo il di Lei operato; poiché alla fin fine il cangiare l’essenza del regolamento di un Istituto, che si può dire appena approvato dalle Autorità Ecclesiastiche e Civili, non fa troppo onore, né merita lode alcuna, quindi la S.V. R.ma stia tranquilla, e continui ad operare il bene come per lo passato»: ASDV, A.I., b. 1844.






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