121. Lettera di don Luca a mons. Farina.¹

Calcinate di Bergamo li 9 7bre 1844

Monsig. Rev.mo

S. Ignazio quando alcuno usciva dalla Compagnia faceva festa al pensiero di quello che sarebbe stato se per umani riguardi, senza una volontà decisa, questi fosse rimasto nella Compagnia...

A buon intenditore poche parole bastano… Una cosa sola avrei desiderato che, colla amicizia che mi dona, ed alla quale io spero di corrispondere, mi avesse a voce quest’altro giorno esternato ciò che già sapeva. Prima di andare a Roma le avevo detto ogni cosa forse anche letto il piano. Questa volta forse le ho detto di più: che non vi saranno Direttori Generali della Pia Opera per non mettere in gelosia i Parrochi, bastando le Suore a mantenerla ordinata; ma questo ha nulla che fare coll’Instituto. Ne vuole una prova che non è cosa del momento la presa risoluzione. Ella, mi scriveva a casa e trova la Superiora in pensiero; ed alla Superiora io non ho detto parola... E se io le dicessi che la ho sempre veduta in pensiero… Più mi scrive che ha trovato il Sig. Felice in travaglio, e nemmeno al Sig. Felice ho fatto parola di nuove regole…

Sa che cosa ho a dirle che non si può sempre fare quel che si vorrebbe. S. Barnaba si divide da S. Paolo in grazia di Marco-Giovanni. S. Francesco di Sales si vede cambiato il suo instituto di Suore da lui promosso per attendere alle

scuole ed agli infermi in un ordine claustrale in grazia dell’Arcivescovo di Lione.

Conchiudiamo dunque col Profeta: Omnis spiritus laudet Dominum.²

E dirò poi con S. Paolo: purché si annunci G.C. sono contentissimo,³ e con questo sentimento mi protesto di tutto cuore

                                    di Lei Monsig. Rev.mo

               Um.mo Obb.mo Servo

                                                            Se Luca Passi

All’Ill.mo e Rev.mo Monsig.re

Monsig. Antonio Farina

Can.co Zel.mo della Cattedrale – Vicenza

T.p. Bergamo 12 Set. – Vicenza 14 Set.