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Matteo Maria Boiardo
Orlando innamorato

IntraText - Concordanze

era

1-500 | 501-1000 | 1001-1346

     Libro, Canto, Ottava, Verso
1 1, 1, 9, 68 | Era in Parigi una gente infinita.~ 2 1, 1, 9, 70 | Perché corte reale era bandita,~ 3 1, 1, 9, 71 | Ed era ciascaduno assigurato,~ 4 1, 1, 10, 73 | Per questo era di Spagna molta gente~ 5 1, 1, 15, 120| Perché non era come essi adobato.~ ~ 6 1, 1, 21, 164| Che era seguìta da un sol cavallieri.~ 7 1, 1, 22, 169| Era qui nella sala Galerana,~ 8 1, 1, 22, 175| Non era giunto in sala ancor quel 9 1, 1, 36, 281| Non era ancor della citade uscita,~ 10 1, 1, 37, 290| Era figliola del re Galifrone,~ 11 1, 1, 37, 293| Era venuta alle nostre contrade,~ 12 1, 1, 41, 324| Che al Petron di Merlino era arivato.~ 13 1, 1, 44, 352| Che già ciascun nel sonno era sepolto.~ ~ 14 1, 1, 47, 372| Veggendo che non era adormentata.~ 15 1, 1, 54, 430| Che non voleva e non era ragione;~ 16 1, 1, 55, 435| Perché, come il fratello era abattuto,~ 17 1, 1, 60, 479| Lui suolea dir che gli era per sciagura,~ 18 1, 1, 61, 481| torniamo a la istoria. Egli era armato,~ 19 1, 1, 61, 488| Era quanto una noce, e fu un 20 1, 1, 62, 493| Era già poco giorno e molto 21 1, 1, 65, 513| Disteso era quel duca in sul sabbione,~ 22 1, 1, 66, 525| Nel quale eravago e delicato,~ 23 1, 1, 68, 541| Ogni animal che quivi era d'intorno~ 24 1, 1, 72, 572| Giovanetto era e de animofiero,~ 25 1, 1, 72, 573| Che a praticarlo egli era una paura;~ 26 1, 1, 76, 602| Che se non fosse, come era, fatato,~ 27 1, 1, 78, 621| Ma mentre che era con questo impacciato,~ 28 1, 2, 10, 74 | Bruno era molto e de orgogliosa voce,~ 29 1, 2, 18, 138| Ché la sua nel cadere era spezzata.~ 30 1, 2, 18, 141| Bella era molto, e con lame d'ôr fino,~ 31 1, 2, 19, 149| Era il figlio de Amon d'amor 32 1, 2, 19, 151| Però fuor della terra era venuto,~ 33 1, 2, 22, 169| Ma come intese ch'egli era fuggito~ 34 1, 2, 28, 218| Ma de un vermiglio scuro era vestito.~ 35 1, 2, 34, 267| Di splendide arme tutto era guarnito,~ 36 1, 2, 42, 332| Ma certamente era falso indovino.~ 37 1, 2, 43, 341| Era la insegna del guerrero 38 1, 2, 46, 361| Era costui di Feragù germano;~ 39 1, 2, 47, 371| Un drago era la insegna di costui,~ 40 1, 2, 48, 378| Ch'era venuto a provar sua persona~ 41 1, 2, 55, 433| Astolfo ne la piaza era tornato~ 42 1, 2, 55, 437| Piacevolmente s'era solacciato,~ 43 1, 2, 56, 441| Era costui di casa di Maganza,~ 44 1, 2, 57, 454| insegna a tutti quattro era pur quella;~ 45 1, 2, 57, 455| scacchi d'oro e de azuro era,~ 46 1, 2, 62, 490| Perché l'elmo per mezo era partito,~ 47 1, 2, 63, 497| Se quel pagano in prima era superbo,~ 48 1, 3, 2, 9 | re Grandonio, che sempre era usato~ 49 1, 3, 10, 74 | Dicendo che Grandonio era abbattuto.~ 50 1, 3, 12, 94 | essendo valente come egli era,~ 51 1, 3, 14, 111| Perché ciò far non gli era cosa nova,~ 52 1, 3, 18, 142| Alcun se avidde che gli era legato,~ 53 1, 3, 27, 209| Astolfo era per ira in tanto errore,~ 54 1, 3, 33, 259| E d'ôrriccamente era adornata,~ 55 1, 3, 35, 273| Era il sole alto e il giorno 56 1, 3, 38, 297| Questa era la rivera dello amore.~ 57 1, 3, 41, 325| Era dintorno al prato tutto 58 1, 3, 52, 415| Ché assai sua pena gli era men dispetta,~ 59 1, 3, 55, 436| che de andare a piè gli era mestiero.~ 60 1, 3, 66, 527| poi che vide che al tutto era morto,~ 61 1, 3, 81, 646| Più che mai fosse, Orlando era turbato;~ 62 1, 4, 4, 28 | Che de samito negro era coperta.~ 63 1, 4, 20, 159| Il re Marsilio quivi era fermato;~ 64 1, 4, 22, 169| Era con lui già prima Serpentino,~ 65 1, 4, 29, 229| Era il sol chiaro e a l'ôra 66 1, 4, 41, 324| quanto il grande Alfrera era gagliardo.~ 67 1, 4, 45, 353| Era quel re de Arabia incoronato,~ 68 1, 4, 46, 361| Era però Ranaldo accompagnato,~ 69 1, 4, 46, 363| Guizardo e Ricciardetto li era a lato,~ 70 1, 4, 46, 365| Ed ora Serpentino era arivato,~ 71 1, 4, 53, 421| Ranaldo già de vista era perduto:~ 72 1, 4, 54, 431| Prima entrato era Alardo e Serpentino,~ 73 1, 4, 60, 474| Era ordinato un naviglio infinito;~ 74 1, 4, 62, 493| Perché la gente, che era gioso al basso,~ 75 1, 4, 72, 570| Questa era una cavalla smisurata:~ 76 1, 4, 72, 572| Come Baiardo proprio era intagliata.~ 77 1, 4, 79, 625| Credendosi ancora esser dove era~ 78 1, 5, 1, 2 | Come Ranaldo forte era turbato~ 79 1, 5, 1, 6 | Era quello Orione ignudo nato;~ 80 1, 5, 19, 146| dove Malagise era pregione;~ 81 1, 5, 24, 187| Della gente che in Spagna era arivata,~ 82 1, 5, 24, 189| E la battaglia come era ordinata.~ 83 1, 5, 34, 268| E tutto da quel che era, è tramutato;~ 84 1, 5, 38, 302| Era un naviglio alla riva attaccato,~ 85 1, 5, 46, 364| Era 'l naviglio da terra partito,~ 86 1, 5, 53, 422| Come era armato, gettarse nel mare:~ 87 1, 5, 55, 433| Fornita era la nave da ogni banda,~ 88 1, 5, 57, 453| Vecchio era assai e molto adolorato,~ 89 1, 5, 74, 586| Come era tutto, il cavalliero eletto,~ 90 1, 6, 5, 39 | Ed era grossa, come Turpin conta,~ 91 1, 6, 7, 51 | Color nel volto non gli era rimaso,~ 92 1, 6, 8, 58 | E l'un vicino a l'altro era caduto.~ 93 1, 6, 12, 93 | Quivi il cor' del serpente era tagliato:~ 94 1, 6, 24, 188| non ti sapria dir de che era armato:~ 95 1, 6, 25, 196| Un nostro fraticel, che era garzone;~ 96 1, 6, 26, 202| Era quel scoglio orribile ed 97 1, 6, 30, 237| Lui non occise, perché era fatato,~ 98 1, 6, 37, 295| La pietra era de un pezzo, quadra e dura;~ 99 1, 6, 45, 358| tramutato a quel che egli era;~ 100 1, 6, 48, 377| Davanti della logia un giardin era,~ 101 1, 6, 48, 382| Di marmoro era tutto circondato;~ 102 1, 6, 50, 393| Era una giovanetta in ripa al 103 1, 6, 52, 411| Che dalla sua stessa arte era ingannata,~ 104 1, 6, 52, 413| Ed era in bianca cerva tramutata,~ 105 1, 6, 52, 415| Circella era chiamata quella dama):~ 106 1, 6, 53, 417| Tutta la istoria sua ve era compita,~ 107 1, 6, 67, 532| Perché da banda in banda era passato.~ 108 1, 7, 1, 5 | Questa schiera pagana era ben persa;~ 109 1, 7, 2, 9 | Era il Danese in tre parte ferito,~ 110 1, 7, 8, 58 | Montato era quel giorno in su Baiardo;~ 111 1, 7, 9, 66 | Tutto era negro, e il suo gambilo 112 1, 7, 9, 71 | Col morto era il gambilo in sul sentiero,~ 113 1, 7, 14, 105| Egli era in su Baiardo, copertato~ 114 1, 7, 16, 122| Grandonio era afrontato con Dudone;~ 115 1, 7, 17, 135| Re Carlo era quel giorno più gagliardo~ 116 1, 7, 17, 136| Che fosse mai, perché era su Baiardo.~ ~ 117 1, 7, 20, 159| Ma, come egli era punto dai soi mosso,~ 118 1, 7, 34, 271| Perché di fatasone era sicura~ 119 1, 7, 38, 301| Era lui sempre di parlar usato,~ 120 1, 7, 39, 306| Non era giamai preso il re Carlone:~ 121 1, 7, 48, 381| O quanto era turbato il re Carlone!~ 122 1, 7, 71, 564| Che era una quantità fuor di ragione.~ 123 1, 8, 1, 5 | Era quello un giardin de arbori 124 1, 8, 1, 7 | Piano era tutto, coperto a verdura;~ 125 1, 8, 2, 15 | Apena sopra il litto era smontato,~ 126 1, 8, 4, 27 | Era la porta candida e vermiglia,~ 127 1, 8, 7, 50 | Di belle dame ivi era una adunanza;~ 128 1, 8, 9, 68 | Di grosse perle adorno era il suo segio.~ 129 1, 8, 19, 148| Alla cima di quello era un castello,~ 130 1, 8, 22, 169| Nel capo di quel ponte era uno annello;~ 131 1, 8, 22, 172| Ché, correndo, al pagano era vicino.~ 132 1, 8, 23, 177| Era la tana oscura e tenebrosa,~ 133 1, 8, 23, 179| Una catena dentro vi era ascosa,~ 134 1, 8, 25, 194| Che del crudel castello era l'intrata:~ 135 1, 8, 25, 197| Ma, quel che era più scuro, eran disionte~ 136 1, 8, 25, 200| Sembrava foco, ed era sangue umano.~ ~ 137 1, 8, 26, 203| Già davanti una vecchia era venuta,~ 138 1, 8, 29, 226| Questa rocca Altaripa era chiamata,~ 139 1, 8, 29, 229| Era di maggio alla bella stagione;~ 140 1, 8, 30, 240| Ed onorato assai, come era usanza.~ ~ 141 1, 8, 33, 260| Ch'era nel bosco ancora lui quel 142 1, 8, 40, 319| Ché in me non era amor, né anco pietade:~ 143 1, 8, 42, 333| Era costui della Stella parente),~ 144 1, 8, 43, 343| Benché per morte ciascuna era trista,~ 145 1, 8, 45, 360| Non v'era pena di tal crudeltade.~ ~ 146 1, 8, 49, 387| Era lo octavo mese già passato,~ 147 1, 8, 57, 449| Egli era più che un bove di grandezza:~ 148 1, 8, 62, 494| Che al disperato caso era megliore;~ 149 1, 9, 8, 59 | Ora non era partito megliore~ 150 1, 9, 11, 82 | Che era condutto a caso tanto scuro,~ 151 1, 9, 12, 91 | Così tra celo e terra era sospeso.~ 152 1, 9, 13, 97 | Era venuta già la notte bruna.~ 153 1, 9, 13, 102| Però che era sereno e il cel stellato,~ 154 1, 9, 14, 105| Angelica era quella, che venìa~ 155 1, 9, 18, 137| Era Ranaldo tanto addolorato,~ 156 1, 9, 22, 171| Era levato già la chiara stella~ 157 1, 9, 22, 176| non si può dal loco ove era.~ ~ 158 1, 9, 24, 188| Il ferir de quel mostro era una cianza.~ 159 1, 9, 25, 197| Era il barone in faccia tutto 160 1, 9, 26, 203| Ma quella piazza intorno era serrata~ 161 1, 9, 26, 205| Sol di verso il castello era una grata,~ 162 1, 9, 26, 206| de travi accialin tutta era ordita;~ 163 1, 9, 29, 229| E già Ranaldo fuora era saltato;~ 164 1, 9, 31, 247| La vecchia nel palazo era serrata,~ 165 1, 9, 32, 255| Da capo a piedi egli era tutto armato:~ 166 1, 9, 35, 273| cento pedi quel balcone era alto:~ 167 1, 9, 37, 289| Era partito Astolfo già di Franza:~ 168 1, 9, 38, 299| Or quella regione era in conquasso,~ 169 1, 9, 39, 305| La cagione era di questo rumore~ 170 1, 9, 40, 320| Che lungamente li era stato amante.~ ~ 171 1, 9, 41, 321| Egli era innamorato oltra a misura~ 172 1, 9, 48, 380| Era questo re grande e ben membruto,~ 173 1, 9, 49, 386| Che era davanti bene una giornata,~ 174 1, 9, 50, 394| Ed era conte di Rocca Silvana;~ 175 1, 9, 50, 396| Era sua fama nobile e soprana.~ 176 1, 9, 50, 399| Era cortese, il suo leggiadro 177 1, 9, 51, 403| tanto cara gli è quanto era bella,~ 178 1, 9, 65, 518| racordar più quel che egli era.~ 179 1, 9, 69, 545| La damisella ch'era guardiana,~ 180 1, 9, 72, 572| Quivi era chiuso Orlando paladino,~ 181 1, 9, 72, 575| Era dentro Oberto dal Leone,~ 182 1, 9, 75, 593| Era ancor tutto armato il cavalliero,~ 183 1, 9, 75, 594| Perché gionto era pur quella matina;~ 184 1, 10, 1, 7 | Che gli era stato un pezo compagnone;~ 185 1, 10, 8, 62 | Che era attendata sopra di quel 186 1, 10, 9, 69 | Era quella bandera tutta nera,~ 187 1, 10, 12, 90 | Che Pandragon per nome era chiamato.~ 188 1, 10, 17, 130| Perché era quivi la gente adunata,~ 189 1, 10, 21, 162| Perché sapea come era solaccevole;~ 190 1, 10, 21, 166| Perché era di quel tempo racordevole~ 191 1, 10, 22, 173| Di polvere era pieno e di sudore:~ 192 1, 10, 24, 186| Che per ben quindeci anni era fornita.~ 193 1, 10, 34, 270| Ché era stordito, e non vi è chi 194 1, 10, 35, 275| Non era tra' Pagan più tanto fiero;~ 195 1, 10, 42, 330| Che la presa di Astolfo era seguìta;~ 196 1, 10, 42, 333| Era nella prima ora matutina,~ 197 1, 10, 42, 334| E l'alba pur allora era apparita,~ 198 1, 10, 47, 369| La battaglia era tutta inviluppata:~ 199 1, 10, 47, 371| La polvere tanto alto era levata,~ 200 1, 10, 49, 385| Montato era Agrican sopra Baiardo;~ 201 1, 10, 51, 405| E questo Argante, che era imperatore,~ 202 1, 11, 10, 76 | elmo non può tagliar, ché era incantato.~ 203 1, 11, 23, 177| Era Agricane assai di fama caldo:~ 204 1, 11, 27, 209| Egli era in su Baiardo copertato:~ 205 1, 11, 27, 211| Bordaco il Damaschino era tornato~ 206 1, 11, 31, 245| Prender la terra assai gli era leggiero,~ 207 1, 11, 34, 267| Già se era prima dentro recovrato~ 208 1, 11, 38, 303| Era tanto alta, e i fatti a 209 1, 11, 40, 318| Di mazze e spade ve era tal fraccasso,~ 210 1, 11, 45, 358| Ecco una schiera che se era nascosa,~ 211 1, 11, 53, 420| Ed era ancora non vilmente armato.~ 212 1, 12, 5, 33 | Un cavallier, che Iroldo era chiamato,~ 213 1, 12, 5, 35 | Ed era lui da questa tanto amato,~ 214 1, 12, 5, 37 | Esso era ancor di lei inamorato,~ 215 1, 12, 7, 49 | Prasildo nominato era il barone.~ 216 1, 12, 7, 53 | Era quel gioco di cotal ragione,~ 217 1, 12, 16, 122| Era Tisbina combattuta in vano.~ 218 1, 12, 16, 127| E condotto era a sì malvagia sorte,~ 219 1, 12, 17, 129| Più non festeggia, sì come era usato:~ 220 1, 12, 22, 175| Ché, nomandola spesso, gli era aviso~ 221 1, 12, 31, 242| Era quella Medusa una donzella~ 222 1, 12, 32, 253| Ed era gionto nei monti di Barca,~ 223 1, 12, 39, 306| credette quel che già non era;~ 224 1, 12, 40, 313| andò al tronco, poi che era fuggita~ 225 1, 12, 41, 321| Tutta de calamita era la entrata,~ 226 1, 12, 47, 371| Però che egli improviso era arivato,~ 227 1, 12, 60, 479| Bevette il succo che ivi era rimaso,~ 228 1, 12, 62, 492| Era di giorno, e lei accompagnata.~ 229 1, 12, 64, 507| Che li dicesse perché era turbata~ 230 1, 12, 69, 550| Non era al mondo prima cosa nova;~ 231 1, 12, 88, 700| La cosa seppe, sì come era gita;~ 232 1, 12, 88, 703| Pur cognoscendo che quello era gito~ 233 1, 13, 1, 8 | La cagion di quella era un gran gigante,~ ~ 234 1, 13, 5, 33 | Dentro a quella spelonca era tornato,~ 235 1, 13, 5, 36 | E chiuso in essa sempre era cresciuto.~ 236 1, 13, 13, 104| Più de tre mila braccia era ito ad alto.~ ~ 237 1, 13, 24, 189| Era quel sasso orribile ed arguto:~ 238 1, 13, 24, 192| Era di marmo una porta intagliata.~ ~ 239 1, 13, 25, 193| Di smalto era adornata quella porta,~ 240 1, 13, 27, 210| Che de catena d'oro era legato,~ 241 1, 13, 30, 237| Ed era tanto de ogni lodo fino,~ 242 1, 13, 31, 242| Che de tutt'altre dame era l'onore,~ 243 1, 13, 35, 276| Che amava tanto, ed era tanto amata.~ 244 1, 13, 36, 281| Era quel re malvaggio e traditore,~ 245 1, 13, 37, 291| Che così da ciascuno era tenuto?~ 246 1, 13, 49, 389| Notte non era, e non era ancor giorno.~ 247 1, 13, 49, 389| Notte non era, e non era ancor giorno.~ 248 1, 13, 49, 391| Però che essa al mattino era svegliata;~ 249 1, 13, 50, 393| Egli era bello ed allor giovenetto,~ 250 1, 13, 56, 441| Tanto era destro, veloce e leggiero,~ 251 1, 14, 4, 28 | non puossi se passato vi era.~ 252 1, 14, 7, 49 | Grosso era il fiume al mezo dello arcione,~ 253 1, 14, 11, 81 | Dentro a quella citade era rinchiuso,~ 254 1, 14, 14, 109| Era un forte barone ed animoso,~ 255 1, 14, 14, 110| Torindo il Turco, che era ritornato~ 256 1, 14, 17, 131| Angelica già dentro era davante,~ 257 1, 14, 22, 173| Il sol sotto la terra ne era gito,~ 258 1, 14, 22, 174| E il bel lume del giorno era perduto:~ 259 1, 14, 25, 196| Che era da' suoi nemici intorniato.~ 260 1, 14, 29, 227| Per prender qualche dama era venuto,~ 261 1, 14, 36, 283| E tutto quel che gli era intravenuto,~ 262 1, 14, 37, 290| Membrando l'alto amor de che era priva.~ 263 1, 14, 40, 320| Questo era il franco Oberto dal Leone.~ ~ 264 1, 14, 44, 346| Sì come nel giardino era venuto,~ 265 1, 14, 51, 403| Ché ciascadun de loro era ferito~ 266 1, 14, 57, 449| Tanta era quivi la gente infinita,~ 267 1, 14, 62, 489| A tutti quanti li altri era davante,~ 268 1, 14, 62, 491| Quello era un dente integro di elefante.~ 269 1, 14, 65, 517| Perché era quel castel di sua ragione,~ 270 1, 15, 8, 57 | Nel campo de Agricane era un gigante,~ 271 1, 15, 8, 59 | Ed era lungo dal capo alle piante~ 272 1, 15, 13, 100| Ma lui tanto era ardito e potentissimo,~ 273 1, 15, 21, 163| Prima lo vide, perché era il più grande):~ 274 1, 15, 24, 187| Argante era con lui tanto congionto,~ 275 1, 15, 31, 245| Era a vedere una compassione~ 276 1, 15, 37, 289| Era in quel ponto Orlando sì 277 1, 15, 55, 439| Né ancora era chiarito in tutto il giorno,~ 278 1, 16, 2, 10 | Quale era imperator de Tartaria,~ 279 1, 16, 3, 21 | E lui soletto, sì come era, al prato~ 280 1, 16, 10, 79 | Che qualunque era d'intorno a vedere,~ 281 1, 16, 12, 89 | Era ancor già rivolto il franco 282 1, 16, 12, 94 | cotali al mondo pochi ne era;~ 283 1, 16, 15, 118| Ché anco egli era opra de incantazione.~ 284 1, 16, 29, 229| Perché al suo dio Macon se era avotata~ 285 1, 16, 53, 421| Or era l'uno e l'altro ritornato,~ 286 1, 16, 56, 441| Era questa di lei sua cameriera):~ 287 1, 17, 3, 20 | Che nel suo petto ascoso era il mio core.~ 288 1, 17, 6, 46 | Ché il suo re Poliferno era asembrato~ 289 1, 17, 7, 53 | Poi che era gionto, se adoprava in vano~ 290 1, 17, 7, 54 | Indi partirse, e non vi era pensiero~ 291 1, 17, 10, 76 | Che era de cavallieri e dame piena.~ 292 1, 17, 10, 78 | Che era a vederci tutti in tanta 293 1, 17, 11, 81 | Il nome de ciascuno era signato~ 294 1, 17, 11, 83 | E così ne era a divorar mandato~ 295 1, 17, 11, 84 | Quel par che alla pregione era primiero.~ 296 1, 17, 24, 185| Era colui chiamato Rubicone,~ 297 1, 17, 27, 209| Già l'altro cavalliero era in arcione,~ 298 1, 17, 27, 212| Ché tutta l'altra gente era smarita~ 299 1, 17, 31, 241| Il principe era longe da due miglia,~ 300 1, 17, 31, 244| Guardano a Rubicon, che era tagliato~ 301 1, 17, 31, 247| Dicean che non era omo, anzi era Dio,~ 302 1, 17, 31, 247| Dicean che non era omo, anzi era Dio,~ 303 1, 17, 36, 282| Sì come egli era il sir de Montealbano;~ 304 1, 17, 37, 293| Essa era saggia sì come era bella,~ 305 1, 17, 37, 293| Essa era saggia sì come era bella,~ 306 1, 17, 50, 396| Fiordelisa a quel tempo non vi era,~ 307 1, 17, 51, 406| Ed era il suo caval molto affannato,~ 308 1, 17, 61, 485| Era salito a mezo il celo il 309 1, 17, 63, 497| Era quel messagiero vecchio 310 1, 17, 66, 527| Ché ciascun oltra modo era possente,~ 311 1, 18, 1, 5 | Prasildo era omo presto e molto ardito,~ 312 1, 18, 5, 33 | Era il foco ordinato in tal 313 1, 18, 5, 40 | Era diffesa la dama e sicura.~ ~ 314 1, 18, 6, 43 | Era tutto rosigno e saginato,~ 315 1, 18, 8, 63 | In cento e sei battaglie era lei stata~ 316 1, 18, 8, 64 | quella lancia, e sempre era durata.~ ~ 317 1, 18, 11, 84 | Che era stato buon pezzo in stordigione,~ 318 1, 18, 15, 115| Getta via il scudo che li era rimaso,~ 319 1, 18, 18, 138| Era la ponta di sua spada fina,~ 320 1, 18, 19, 148| Era sua vita nel tutto deserta.~ 321 1, 18, 26, 202| iudicarebbe quel che egli era;~ 322 1, 18, 31, 248| Era un bel prato intorno a una 323 1, 18, 40, 317| L'uno a l'altro vicino era e palese.~ 324 1, 18, 54, 425| Era già il conte in su l'arcion 325 1, 18, 55, 439| Ch'era ciascun di lor forte ed 326 1, 19, 11, 87 | De osso era questo ed intorno ferrato,~ 327 1, 19, 12, 90 | Era tagliato il re cotanto forte;~ 328 1, 19, 17, 131| Onde se avide che egli era passato.~ 329 1, 19, 17, 133| Così come era tutto quanto armato,~ 330 1, 19, 21, 168| Un cavallier con loro era alle mane.~ ~ 331 1, 19, 29, 231| Nel castello era molta guarnigione;~ 332 1, 19, 40, 320| Morto era Galafrone a prima gionta.~ ~ 333 1, 19, 41, 321| Morto era Galafron, come io vi naro,~ 334 1, 19, 41, 322| Che già fuor de lo arcione era caduto;~ 335 1, 19, 42, 330| Ché non era tra lor gran differenza;~ 336 1, 19, 44, 352| Che già con Brandimarte era attaccata.~ ~ 337 1, 19, 51, 405| Ed era di Marfisa questa schiera,~ 338 1, 19, 52, 410| Né stata vi era più crudel quel giorno.~ 339 1, 19, 53, 419| Qual era cameriera de Marfisa,~ 340 1, 19, 55, 437| Tratto se era da parte alora quando~ 341 1, 19, 58, 457| Molto era Fiordelisa vergognosa,~ 342 1, 19, 62, 490| Tanto per la gran fretta era passato;~ 343 1, 19, 64, 510| E Fiordelisa che gli era da lato,~ 344 1, 20, 2, 9 | Era quel vecchio di mala semenza,~ 345 1, 20, 5, 35 | Ch'era un cavallier grande e ben 346 1, 20, 8, 58 | Ed era entrato in un bosco maggiore.~ 347 1, 20, 12, 94 | Che era ferrato e de incredibil 348 1, 20, 24, 189| Gionse ad uno arbor, che era ivi da lato,~ 349 1, 20, 41, 325| La quale era montata in gran furore,~ 350 1, 20, 41, 327| Che il falso Galafrone era campato~ 351 1, 20, 41, 328| Dentro alla rocca, e il ponte era levato.~ ~ 352 1, 20, 47, 376| Ma incanto era cagion di tanto errore.~ ~ 353 1, 20, 51, 402| Era in consiglio col re Galafrone,~ 354 1, 20, 52, 411| Sacripante de amore era ferito,~ 355 1, 20, 54, 430| Ed era stato al rischio de morire;~ 356 1, 21, 5, 39 | Ché Trufaldin da tutti era stimato~ 357 1, 21, 20, 157| Era senza asta il sir de Montealbano,~ 358 1, 21, 24, 188| Né se gli era da sera o da matina.~ 359 1, 21, 25, 198| Ché era incantato, come avete odito,~ 360 1, 21, 27, 210| Così come era tutto invelenito,~ 361 1, 21, 28, 219| Turbato era Grifone oltra misura,~ 362 1, 21, 29, 231| Ma quella fatasone eraforte~ 363 1, 21, 31, 246| Che solo a riguardarli era paura;~ 364 1, 21, 39, 306| Ch'era nel mezo del prato fiorito,~ 365 1, 21, 41, 326| Né pur se vede dove era ferito;~ 366 1, 21, 43, 340| Or non me era assai meglio aver la morte?~ 367 1, 21, 46, 363| Quale era conte di Rocca Silvana;~ 368 1, 21, 51, 401| Era la fama già sparta de intorno~ 369 1, 21, 51, 407| Bello era il primo dal zuffo alla 370 1, 21, 52, 410| Ma Folderico sagio era tenuto~ 371 1, 21, 52, 412| Che come a Dio del cel gli era creduto.~ 372 1, 21, 52, 413| Ordauro era di forza più virile,~ 373 1, 21, 53, 417| Non era tutta mia la libertate,~ 374 1, 21, 60, 474| Sopra un corsier, che de oro era guarnito;~ 375 1, 21, 60, 479| Di tanta astuzia al mondo era tenuto,~ 376 1, 21, 63, 499| Ed era sì volubile e ritondo,~ 377 1, 22, 2, 9 | il suo drudo allor non vi era,~ 378 1, 22, 2, 11 | Anci era travagliato in tal maniera,~ 379 1, 22, 7, 49 | Questo era grande e quasi era gigante,~ 380 1, 22, 7, 49 | Questo era grande e quasi era gigante,~ 381 1, 22, 7, 56 | Salvatico era tutto il maladetto.~ ~ 382 1, 22, 8, 59 | Ad una quercia che era da lato,~ 383 1, 22, 9, 66 | de l'un male in l'altro era caduta;~ 384 1, 22, 9, 70 | Che per cercarla al bosco era venuta:~ 385 1, 22, 11, 88 | Che sì scaltrito al mondo era tenuto.~ ~ 386 1, 22, 12, 96 | tuorla antica o star senza era meglio.~ ~ 387 1, 22, 13, 102| ancor vista m'avea, che era zeloso;~ 388 1, 22, 16, 127| Ed erazeloso divenuto,~ 389 1, 22, 18, 140| Più volte a quella rocca era venuto,~ 390 1, 22, 19, 145| Egli era ricco di molto tesoro,~ 391 1, 22, 19, 150| E manco de due miglia era vicino.~ 392 1, 22, 22, 169| Così diceva; e poi che era partito,~ 393 1, 22, 26, 204| Ordauro era frezzoso e di gran nerbo,~ 394 1, 22, 28, 221| tempo del piacer sempre era poco,~ 395 1, 22, 30, 235| Mostrandoli che se era maritato,~ 396 1, 22, 30, 240| Ne andò dove era fatto il gran convito.~ ~ 397 1, 22, 31, 241| Io già prima de lui ne era venuta~ 398 1, 22, 39, 307| Ma io, che era de lui assai più presta,~ 399 1, 22, 42, 335| Che dapoi ch'era intrata in quel girone~ 400 1, 22, 42, 336| Non era uscita per nulla stagione.~ ~ 401 1, 22, 44, 347| for di sospetto il zeloso era,~ 402 1, 22, 45, 353| E che non era stato una ora sano,~ 403 1, 22, 45, 357| Ch'era da tre giornate indi lontano.~ 404 1, 22, 47, 372| Del qual troppo era pieno il maledetto.~ 405 1, 22, 47, 373| Ora ciascun di noi era contento,~ 406 1, 22, 50, 397| Ed era alle sue spalle uno assassino~ 407 1, 22, 51, 403| Ordauro de natura era pietoso,~ 408 1, 22, 57, 453| Come era vago non potrebbi io dire,~ 409 1, 22, 60, 477| Ma quello era fatato con tal arte,~ 410 1, 22, 61, 485| Vestito sì come era de armatura~ 411 1, 23, 1, 2 | Brandimarte dal conte era partito,~ 412 1, 23, 3, 17 | Perché quella era la sua Fiordelisa,~ 413 1, 23, 3, 21 | Era l'anima sua tutta divisa:~ 414 1, 23, 3, 22 | Parte allegrezza e parte era dolore,~ 415 1, 23, 3, 23 | Ché d'averla trovata era zoioso,~ 416 1, 23, 4, 30 | Ch'era nascoso in guardia de la 417 1, 23, 5, 33 | Era quel scudo tutto de una 418 1, 23, 5, 36 | Perché de un gran palmo egli era grossa.~ 419 1, 23, 7, 53 | Non era il baron vòlto in quella 420 1, 23, 7, 54 | Ma dove la dama era legata;~ 421 1, 23, 8, 57 | De ciò non se era Brandimarte accorto,~ 422 1, 23, 9, 70 | Se questo era omo o spirto dello inferno;~ 423 1, 23, 13, 103| Alto da terra, perché era maggiore,~ 424 1, 23, 14, 106| Dove era un'alta pietra smisurata;~ 425 1, 23, 16, 122| L'uno era rotto, l'altro avea lasciato;~ 426 1, 23, 19, 145| Come fu gionto ove era la donzella,~ 427 1, 23, 21, 164| Ma ad esso era incontrata altra ventura,~ 428 1, 23, 24, 186| Ch'era affatato, come aveti odito;~ 429 1, 23, 26, 201| Questo era anch'esso figlio de Olivero,~ 430 1, 23, 26, 204| E come l'altro aponto era fatato:~ 431 1, 23, 34, 266| Perché era d'ira pieno a quella fiata,~ 432 1, 23, 34, 270| Così come era la cosa ordinata;~ 433 1, 23, 35, 277| Ch'era stato gran pezzo in molta 434 1, 23, 37, 289| Non era ancora il sir de Montealbano~ 435 1, 23, 38, 303| Se non che Chiarion, ch'era voltato,~ 436 1, 23, 40, 318| Che era de stordigion già ritornato,~ 437 1, 23, 42, 330| Sopra un cor' buffalino era guarnita;~ 438 1, 23, 42, 336| Se era sin ora di donargli aiuto.~ ~ 439 1, 24, 3, 24 | Era percossa da Grifone ardito.~ ~ 440 1, 24, 4, 29 | E se non era l'armatura fina~ 441 1, 24, 9, 65 | Così son essi, ed era il suo colpire:~ 442 1, 24, 10, 74 | Era un'altra terribil questione,~ 443 1, 24, 11, 88 | Se combattea dove era Marfisa.~ ~ 444 1, 24, 14, 108| Ché Orlando non era uso a cotal pasto.~ 445 1, 24, 16, 121| Ma poi che la chiara alba era levata,~ 446 1, 24, 18, 137| Bianco era il corno e d'un ricco lavoro,~ 447 1, 24, 18, 140| Da ciascun capo e in mezo era legato;~ 448 1, 24, 18, 142| De tante ricche pietre era adornato:~ 449 1, 24, 26, 207| La pietra a cento braccia era vicina:~ 450 1, 24, 30, 237| Esso era già smontato di Baiardo,~ 451 1, 24, 35, 276| Era di novo sua superbia accesa.~ 452 1, 24, 36, 287| Questa era aredinata di catena:~ 453 1, 24, 42, 329| Era smontata giù del palafreno~ 454 1, 24, 42, 335| E un piccol monticel ch'era in quel loco,~ 455 1, 24, 45, 355| Di scaglie verde e d'oro era lucente,~ 456 1, 24, 50, 395| Era di legno, e sì forte se 457 1, 24, 52, 415| Ch'era vermiglio, d'oro, verde 458 1, 24, 58, 460| E dove nacque se era sotterrata,~ 459 1, 25, 22, 169| Ordauro era nomato il cavalliero,~ 460 1, 25, 26, 204| Ma tanto era alla zuffa riscaldato,~ 461 1, 25, 31, 246| Come era stato ciascun compagnone.~ 462 1, 25, 34, 270| Né oscurato era in tutto il giorno ancora,~ 463 1, 25, 40, 316| Ché vi era ogni vivanda delicata.~ 464 1, 26, 3, 17 | Dice la istoria che a lui era davante~ 465 1, 26, 3, 19 | Era intagliato a guisa d'un 466 1, 26, 5, 33 | Era ancora la notte molto oscura,~ 467 1, 26, 7, 52 | De le quali era il ciel prima ripieno.~ 468 1, 26, 8, 61 | Venne alla porta, e quella era serrata,~ 469 1, 26, 13, 99 | Smarito era nel volto il malandrino,~ 470 1, 26, 15, 113| E nel suo cor pensoso era turbato~ 471 1, 26, 16, 121| Come fôr giunti dove era Ranaldo,~ 472 1, 26, 18, 140| Que' sei baroni: Orlando era il primero,~ 473 1, 26, 35, 274| Non era il conte a dismontare ardito:~ 474 1, 26, 39, 309| E venuto era di morte al confino:~ 475 1, 26, 42, 333| Ciascuno alle percosse era più saldo,~ 476 1, 26, 45, 360| Ma torno a Trufaldin, ch'era già gionto.~ ~ 477 1, 26, 47, 369| Era il franco Grifon già risentito,~ 478 1, 26, 47, 374| Ch'era seguìto da costoro in vano;~ 479 1, 26, 49, 387| Che era già mezo morto il doloroso,~ 480 1, 26, 49, 389| Ed era tutto il campo sanguinoso,~ 481 1, 26, 50, 396| Ch'era d'inganni pieno e falsitate.~ 482 1, 26, 51, 402| Tra loro era inasprita la battaglia;~ 483 1, 27, 2, 9 | Era ciascun di lor tanto adirato,~ 484 1, 27, 9, 72 | sapea quel loco dove egli era.~ ~ 485 1, 27, 11, 82 | Qual gli era sopra per farlo morire.~ 486 1, 27, 17, 131| Che era legato in braccio al re 487 1, 27, 20, 154| Che era corona d'ogni paladino,~ 488 1, 27, 20, 156| Ché alcun di lor non era malandrino.~ 489 1, 27, 25, 197| Ché non era a quel colpo sbigotito,~ 490 1, 27, 27, 210| Tanto era riscaldato alla battaglia;~ 491 1, 27, 30, 233| Ed era il ciel de stelle tutto 492 1, 27, 30, 240| Opra non era di baron sicuro.~ ~ 493 1, 27, 39, 306| De la battaglia che era stata al piano,~ 494 1, 27, 39, 308| Che giuso era il sir de Montealbano.~ 495 1, 27, 39, 311| Ma come quella che era saggia e trista,~ 496 1, 27, 44, 345| Ogni stella del celo era partita,~ 497 1, 27, 47, 370| Era dormendo nel letto colcato,~ 498 1, 27, 54, 427| Il lume della luna era già spento,~ 499 1, 27, 56, 445| Era il cimiero uno arboscello 500 1, 27, 58, 458| E seco Chiarion, che era ferito.~


1-500 | 501-1000 | 1001-1346

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