1-500 | 501-1000 | 1001-1346
Libro, Canto, Ottava, Verso
501 1, 27, 58, 462| Qual già nella campagna era apparito~
502 1, 27, 60, 474| Che era assai più gentile e delicata:~
503 1, 28, 1, 8 | Che più della battaglia era cagione.~ ~
504 1, 28, 3, 18 | Ché Orlando, qual di senno era compito,~
505 1, 28, 17, 132| Però che era incantato e fu de Almonte,~
506 1, 28, 19, 146| Quanto era di Ranaldo valoroso,~
507 1, 28, 19, 147| Ch'era sopra l'arcione abandonato,~
508 1, 28, 20, 154| Già ne era l'elmo tutto quanto pieno;~
509 1, 28, 20, 155| Spirto nel petto non gli era rimaso,~
510 1, 28, 26, 204| Ed era occiso al tutto quel barone.~
511 1, 28, 28, 218| Ché Angelica alla zuffa era presente.~
512 1, 28, 48, 377| Era con lui Astolfo al paviglione,~
513 1, 28, 48, 383| Come sua cosa, poi che era palese~
514 1, 28, 53, 419| Ma il campion, che armato era sul ponte,~
515 1, 29, 9, 72 | Ch'era il mio ragionar d'un om
516 1, 29, 16, 123| Ché ancor non era ben ne l'arme scorto,~
517 1, 29, 23, 181| Questo era d'Origille anco esso amante,~
518 1, 29, 25, 196| Questo d'amore e quel ch'era infiammato.~
519 1, 29, 27, 216| Che Locrino era quel, non Ariante.~ ~
520 1, 29, 29, 226| darli il pregion non gli era onore;~
521 1, 29, 29, 227| Tanto già lui d'amore era spronato,~
522 1, 29, 33, 258| Ch'era garzone, e lui già di gran
523 1, 29, 38, 301| Dicendo che malvaggio era e sì fiero,~
524 1, 29, 41, 323| Sopra una torre a quel ponte era un nano,~
525 1, 29, 45, 353| Era la dama di estrema beltate,~
526 1, 29, 47, 375| Però che 'l conte, ch'era mal usato,~
527 2, 1, 10, 76 | Qual de l'Africa prima era segnore.~
528 2, 1, 19, 145| Era in quel tempo gran terra
529 2, 1, 22, 170| Qual del suo regno se ne era fuggito,~
530 2, 1, 23, 178| Così scritto era in quella depintura;~
531 2, 1, 23, 179| Sopra vi era Alessandro in su l'arcione,~
532 2, 1, 27, 214| Per quella gente ch'era alla campagna,~
533 2, 1, 38, 301| Tenuto era fra tutti il più prudente~
534 2, 1, 45, 359| Da quel ch'egli era nel tempo primiero,~
535 2, 1, 52, 412| Questo era il figlio del forte Ulieno,~
536 2, 1, 57, 449| Era in consiglio il re di Garamanta,~
537 2, 1, 57, 450| Quale era sacerdote de Apollino,~
538 2, 1, 62, 495| Mostravan che questo era per ragione~
539 2, 1, 63, 497| Grande era giù tra quelli il ragionare,~
540 2, 1, 76, 603| Perché tra lor profeta era tenuto~
541 2, 2, 1, 4 | Era Cristianità tutta deserta,~
542 2, 2, 1, 5 | Però che era in quel tempo abandonata~
543 2, 2, 4, 27 | Perché né l'un né l'altro era ferito,~
544 2, 2, 4, 28 | o niente d'avantaggio vi era.~
545 2, 2, 6, 46 | E l'aria de vermiglio era dipenta,~
546 2, 2, 7, 52 | Come era usato il cavallier soprano.~
547 2, 2, 14, 107| Quel ponte per traverso era chiavato~
548 2, 2, 14, 110| Nel mezo a ponto a ponto era un portello.~
549 2, 2, 15, 117| Quivi era presa quella sventurata,~
550 2, 2, 15, 119| Tutta era sangue quella meschinella,~
551 2, 2, 16, 125| Iroldo di natura era pietoso:~
552 2, 2, 18, 142| Come era armato dentro il lago il
553 2, 2, 19, 145| Ranaldo de l'arcione era smontato~
554 2, 2, 27, 211| Una ora ben compita era passata,~
555 2, 2, 33, 257| Torindo era di fuor con la regina,~
556 2, 2, 36, 282| Aquilante non vi era, né Grifone,~
557 2, 2, 39, 307| Era un gran bosco, ben folto
558 2, 2, 39, 308| Dove un gigante, che era malandrino,~
559 2, 2, 41, 321| Ché 'l Ponte Periglioso era chiamato,~
560 2, 2, 43, 342| Tanta era quella adorna e peregrina.~
561 2, 2, 46, 367| gigante apresso morto gli era,~
562 2, 2, 47, 369| Che già non era il cavallier ferito,~
563 2, 2, 50, 394| Che sopra Brigliadoro era venuta;~
564 2, 2, 50, 400| Come sentì che condutta era a morte.~ ~
565 2, 2, 52, 410| Qual era assediato da Marfisa.~
566 2, 2, 52, 411| Chiarione ogni giorno era al zambello~
567 2, 2, 53, 417| Esso non era della rocca uscito,~
568 2, 2, 53, 421| Già tutto un mese integro era compito~
569 2, 2, 64, 510| Tutta era per incanto fabricata;~
570 2, 2, 68, 537| Egli era tanto presto quel guerrero,~
571 2, 2, 69, 547| Baglio era tutto a scorza di castagna,~
572 2, 3, 1, 1 | Marfisa vi lasciai, ch'era affrontata~
573 2, 3, 1, 5 | Che non vi era vantaggio quella fiata.~
574 2, 3, 7, 49 | Tra loro il primo assalto era finito,~
575 2, 3, 7, 50 | Ed era l'uno e l'altro retirato;~
576 2, 3, 7, 53 | Dove era Sacripante esso ne è gito,~
577 2, 3, 33, 262| E qualunche di prima era più ardito,~
578 2, 3, 34, 271| Lui, che era de anni e de magagne pieno,~
579 2, 3, 49, 388| Era legata sopra a Brigliadoro.~
580 2, 3, 52, 411| Che egli era pervenuto a quel giardino,~
581 2, 3, 55, 433| fe' cognoscer quel ch'egli era,~
582 2, 3, 59, 468| E poi tornava, sì come era, a piede~
583 2, 3, 60, 473| Bella era, come io dissi, oltre misura,~
584 2, 3, 62, 495| Né mancato era a l'uno o l'altro il foco,~
585 2, 3, 70, 553| La damigella, ch'era graziosa,~
586 2, 4, 4, 25 | La dama, che col conte era smontata,~
587 2, 4, 11, 85 | La luna era nel celo ed ogni stella,~
588 2, 4, 15, 117| Il sole aponto alora era levato,~
589 2, 4, 16, 121| Quello era un sasso de una pietra viva,~
590 2, 4, 17, 135| Lui, che di tal battaglia era ben uso,~
591 2, 4, 19, 147| Il sasso, che era aperto a questo intrare,~
592 2, 4, 20, 153| Era alla sua man destra una
593 2, 4, 21, 162| Quel fonte che era in mezo alla verdura,~
594 2, 4, 22, 173| Egli era aponto del mese di maggio,~
595 2, 4, 22, 174| Sì che per tutto intorno era fiorito,~
596 2, 4, 24, 189| puotea veder ben quel che gli era,~
597 2, 4, 25, 193| Perché non era marmoro il lavoro~
598 2, 4, 27, 215| Perché era fatto con tanta ragione,~
599 2, 4, 34, 268| Delle qual tutto adorno era quel prato.~
600 2, 4, 35, 275| odiva, al loco dove egli era,~
601 2, 4, 35, 279| Questo era un lago piccolo e iocondo~
602 2, 4, 37, 295| Come era dal libretto amaestrato,~
603 2, 4, 45, 357| La porta, che era aperta alora alora,~
604 2, 4, 47, 369| Ma presto narrarò com'era fatto~
605 2, 4, 61, 488| ragionse, e ritornò com'era.~ ~
606 2, 4, 74, 585| Quello era morto, e 'l sangue fuora
607 2, 4, 74, 586| Tanto che ne era pien tutto quel loco;~
608 2, 4, 74, 591| Questo era armato e in vista furibondo,~
609 2, 4, 75, 594| Tanto era ciascun presto e furioso,~
610 2, 4, 79, 625| Lui lascia il primo, com'era disteso,~
611 2, 4, 84, 665| Era quel laccio tutto di catena~
612 2, 4, 84, 669| Tanto era grosso, che lo tira appena.~
613 2, 5, 2, 11 | Non era ben compito de l'onore,~
614 2, 5, 2, 13 | Ed era ancora al mondo un grande
615 2, 5, 12, 93 | Ora era carca tanto quella grata,~
616 2, 5, 15, 118| De ciò che vi era, sol la dama ria,~
617 2, 5, 17, 135| Questo verziero e ciò che gli era intorno,~
618 2, 5, 25, 193| La zuffa per quel modo era durata,~
619 2, 5, 25, 195| Marfisa di tal arme era adobbata,~
620 2, 5, 26, 205| Brunello il ladro, il quale era Africano,~
621 2, 5, 27, 210| Perché davanti a lui se era avantato~
622 2, 5, 27, 214| Quale era per tale arte fabricato,~
623 2, 5, 28, 217| Fatto era questo per trovar Rugiero,~
624 2, 5, 28, 218| Che era nascoso al monte di Carena,~
625 2, 5, 28, 224| A piombo, come muro, era tagliato.~ ~
626 2, 5, 29, 225| E sol da un canto vi era la salita,~
627 2, 5, 31, 246| Anci era il giorno chiaro e luminoso;~
628 2, 5, 31, 248| Che gionto fu dove era la donzella.~ ~
629 2, 5, 33, 261| A questo dire il ladro era palese,~
630 2, 5, 34, 269| Correndo al sasso dove era salito.~
631 2, 5, 36, 283| Come un pesce a natare egli era aduso;~
632 2, 5, 37, 293| Gionse dove era la battaglia fiera~
633 2, 5, 38, 297| Perché il secondo assalto era bastato,~
634 2, 5, 47, 370| Ché era nel campo, come aveti odito;~
635 2, 5, 47, 375| Perché se era gettato giù del sasso,~
636 2, 5, 47, 376| Sì che egli era affocato al fiume basso.~ ~
637 2, 5, 57, 453| Qual era de un baron che ha nome
638 2, 6, 5, 35 | Scombrano chiamato era quel vecchione,~
639 2, 6, 11, 83 | Maestro alor del mare era segnore,~
640 2, 6, 15, 118| Che insieme era venuto di brigata,~
641 2, 6, 31, 242| stato tal fortuna ancor non era,~
642 2, 6, 36, 282| E del re Desiderio egli era figlio;~
643 2, 6, 37, 293| Il re dentro a Savona era fermato,~
644 2, 6, 41, 323| Mezo somersa insieme era ricolta,~
645 2, 6, 43, 337| In quel tempo Arcimbaldo era tornato,~
646 2, 6, 47, 371| Il quale era tornato ora a bonaccia:~
647 2, 6, 52, 412| El fatto tutto, come era passato.~
648 2, 6, 52, 414| Qual già dentro a Marsilia era arivato,~
649 2, 7, 9, 70 | Che era coperto de usbergo acciarino;~
650 2, 7, 11, 84 | Che più morta che viva era con pena.~
651 2, 7, 14, 111| Che era incontrata, e dimandasse
652 2, 7, 23, 177| E gionto era alle spalle al saracino,~
653 2, 7, 26, 202| Beato se tenìa chi era il primiero.~
654 2, 7, 27, 209| Era costui feroce oltra a misura,~
655 2, 7, 28, 221| Ch'era vermiglio, e dentro una
656 2, 7, 28, 223| Questa era Doralice de Granata,~
657 2, 7, 29, 227| naturale e proprio come ella era,~
658 2, 7, 31, 245| Quale era gionto al fiume della fata,~
659 2, 7, 32, 249| Quel bel giardino ove era guardiano~
660 2, 7, 32, 251| E quel gigante, che era ucciso in vano~
661 2, 7, 37, 293| Sei volte era di forza superchiato,~
662 2, 7, 39, 305| E tanto era superbo ed arrogante,~
663 2, 7, 40, 315| Falerina sempre a canto gli era;~
664 2, 7, 43, 338| Era condutto alla morte palese.~
665 2, 7, 57, 455| Come portar quelli altri era sempre uso~
666 2, 7, 59, 465| E se non era il saracin chinato,~
667 2, 7, 61, 487| E così seco, come era abracciato,~
668 2, 8, 5, 38 | Ed era poi d'intorno circondato~
669 2, 8, 6, 41 | Era la bella grotta a piede
670 2, 8, 12, 94 | Quivi d'intorno non era persona;~
671 2, 8, 13, 99 | Quale era verde e de arboscelli adorno,~
672 2, 8, 13, 102| Era tagliata a punta di scarpello~
673 2, 8, 15, 117| Così scritto era in quel smalto e depinto.~
674 2, 8, 16, 121| Mai non tornava alcuno ove era entrato,~
675 2, 8, 16, 125| Era nel fondo occiso e divorato~
676 2, 8, 17, 129| Ritratta era in disparte una donzella,~
677 2, 8, 17, 130| Che era ferita nel petto de amore~
678 2, 8, 18, 138| Ed era gito avante da tre miglia~
679 2, 8, 22, 172| Nasce nel loco dove era il primiero.~
680 2, 8, 24, 189| Ciascun sta in piede, ed esso era assettato;~
681 2, 8, 27, 212| Sopra de un ziglio d'oro era il carbone,~
682 2, 8, 27, 215| Ed era il quadro di quella gran
683 2, 8, 28, 218| Era la piazza e d'intorno serrata;~
684 2, 8, 32, 256| Tornò come era avanti in cima al ziglio.~ ~
685 2, 8, 35, 275| Brandimarte ancora con questi era,~
686 2, 8, 38, 303| Che quella era una porta al fin del sasso,~
687 2, 8, 39, 306| Con tal parole a lettre era tagliata:~
688 2, 8, 41, 323| Ed era d'arboscelli il prato pieno,~
689 2, 8, 46, 363| Di là da quel cristallo era pregione,~
690 2, 8, 46, 365| Perché quello era il suo franco Dudone;~
691 2, 8, 53, 419| E così scolorita era ancor bella;~
692 2, 8, 60, 478| Però che era sassosa in ogni lato;~
693 2, 9, 5, 38 | Che di color di terra era vestita,~
694 2, 9, 28, 220| Quale era tanto da Morgana amato,~
695 2, 9, 33, 257| Il conte li dicea che era viltate~
696 2, 9, 33, 260| Che predicava, ed era suo mestiero~
697 2, 9, 33, 263| Ma egli era sì panzuto e tanto grasso,~
698 2, 9, 36, 282| Che era la uscita fuor di quella
699 2, 9, 41, 323| Era la strata un gran miglio
700 2, 9, 42, 332| quivi nel presente più non era,~
701 2, 9, 45, 357| E per condurle, come era ragione,~
702 2, 9, 47, 371| E tanto più ch'egli era senatore~
703 2, 9, 51, 401| Ed era già passato il quinto giorno~
704 2, 9, 51, 405| Nel monte era il castello, e poi d'intorno~
705 2, 9, 51, 406| Avea gran piano, e tutto era de un prato;~
706 2, 9, 52, 409| L'acqua era chiara a meraviglia e bella,~
707 2, 9, 56, 441| Era tra quella gente un bel
708 2, 10, 3, 19 | sotto entrare a l'altro era più caldo,~
709 2, 10, 5, 37 | Sopra l'arco del ponte era venuto~
710 2, 10, 7, 56 | Sino al gran ponte; e quivi era il gigante.~ ~
711 2, 10, 13, 99 | E quasi era gigante di statura,~
712 2, 10, 13, 104| Che era appellato in sopranome il
713 2, 10, 23, 178| Tutto era drago il perfido gigante,~
714 2, 10, 23, 184| Perché era grande e sozzo oltra misura.~ ~
715 2, 10, 25, 199| Che era la strata a pietra marmorina;~
716 2, 10, 26, 206| Ed era istranamente trasformato,~
717 2, 10, 27, 216| Come era fatto vi voglio seguire.~ ~
718 2, 10, 30, 235| Ma quel malvagio che era tramutato,~
719 2, 10, 37, 292| E Prasildo, che apresso era legato.~
720 2, 10, 37, 294| Là dove Balisardo era fermato,~
721 2, 10, 54, 425| A quel castello ove era la riviera~
722 2, 10, 54, 427| E quella dama, che era passaggiera,~
723 2, 10, 59, 467| Però che egli era sopra quel destriero~
724 2, 11, 3, 17 | E lei, che a meraviglia era superba,~
725 2, 11, 7, 49 | Egli era bello e tutto lavorato~
726 2, 11, 12, 90 | Era la dama del destrier discesa;~
727 2, 11, 18, 143| colei che a frascheggiare era usa,~
728 2, 11, 19, 151| quel vecchione in arcion era,~
729 2, 11, 20, 155| Poi, sì come era usato, quel vecchiardo~
730 2, 11, 20, 159| Come era incantator, falso e ribaldo,~
731 2, 11, 23, 178| Come era fabricata la muraglia~
732 2, 11, 23, 181| Sopra alla entrata non era altra gente,~
733 2, 11, 27, 212| Per tramutarse, come era adusato;~
734 2, 11, 38, 298| in la sua propria forma era tornato;~
735 2, 11, 38, 302| Quale è discalcio, e quale era strazato,~
736 2, 11, 43, 340| Se non il conte, che era incatenato,~
737 2, 11, 43, 342| E Brandimarte, che era già montato~
738 2, 11, 55, 438| Era coperta de figure strane;~
739 2, 11, 55, 440| Là dentro era intagliato e posto a smalto.~ ~
740 2, 11, 57, 449| Era con seco la falsa donzella,~
741 2, 12, 6, 41 | Quando il re intese che quivi era Orlando,~
742 2, 12, 12, 89 | Era quel Brandimarte saracino,~
743 2, 12, 17, 131| Allora il conte, che era tanto umano:~
744 2, 12, 21, 166| E così proprio come era legato~
745 2, 12, 22, 169| Manodante era di natura umano,~
746 2, 12, 29, 228| Ed era in ogni cosa troppo attivo.~
747 2, 12, 31, 241| Sapean già il patto com'era fermato,~
748 2, 12, 34, 265| Era là preso Astolfo del re
749 2, 12, 37, 291| Che il conte era pur gionto a quella traccia,~
750 2, 12, 38, 297| Sempre era Astolfo da ciascuno amato,~
751 2, 12, 38, 301| Già Brandimarte prima era lasciato,~
752 2, 12, 40, 320| E nomato era il gioculare Anglese.~ ~
753 2, 12, 41, 321| Grande era e biondo e di gentile aspetto,~
754 2, 12, 42, 336| Poi che egli era buffone e giocularo,~ ~
755 2, 12, 43, 338| Quale era Orlando, al re l'have contato.~
756 2, 12, 43, 340| E così come egli era infuriato,~
757 2, 12, 43, 342| Benché da molti dreto era guardato,~
758 2, 12, 53, 424| E mostrarebbe a lui che era ingannato;~ ~
759 2, 12, 57, 456| Come era stato, assai ne fu dolente.~ ~
760 2, 12, 58, 459| Ma quel soccorso tardo era venuto,~
761 2, 12, 59, 465| Al passo di Morgana, ove era il lago~
762 2, 12, 59, 468| Aridano il perfido non vi era.~
763 2, 12, 60, 475| Che era nel viso candida e vermiglia.~
764 2, 12, 62, 491| Era da un sol sergente accompagnata.~
765 2, 13, 3, 20 | L'una era al lago, l'altra ebbe a
766 2, 13, 3, 24 | Quella dal drago morto era Morgana,~ ~
767 2, 13, 4, 29 | La qual, perché era de natura fella,~
768 2, 13, 11, 85 | E per tutto d'intorno era temuto.~
769 2, 13, 17, 135| E già alla porta Orlando era arivato:~
770 2, 13, 18, 137| Nascosa era la porta dentro a un sasso,~
771 2, 13, 21, 165| Troppo era Ziliante accorto e bello,~
772 2, 13, 30, 236| Insino al mar che quindi era vicino.~
773 2, 13, 33, 257| Tanta adunata quivi era la gente,~
774 2, 13, 35, 273| Pur gli rispose che era salvo e sano:~
775 2, 13, 36, 284| E contò a ponto come era fuggito~
776 2, 13, 37, 290| Quel Brandimarte che or era pregione.~
777 2, 13, 39, 307| Ma quando a dir che egli era al fin fo gionto,~
778 2, 13, 42, 332| Era coperto di veste legiadre.~
779 2, 13, 50, 399| E come era già armato mezo il mondo~
780 2, 13, 53, 424| Sino al castello ove era Brigliadoro.~ ~
781 2, 13, 54, 427| Il duca Astolfo prima era partito,~
782 2, 13, 54, 429| Quel figlio del re Otone era guarnito~
783 2, 13, 57, 454| e cavodogli assai vi ne era;~
784 2, 13, 58, 457| Tra le balene vi era una maggiore,~
785 2, 13, 62, 495| Quale era tanto alla ripa vicina,~
786 2, 13, 64, 512| Benché li presso a lui si era nascosa.~ ~
787 2, 13, 65, 516| Benché contra sua voglia ivi era andato:~
788 2, 14, 2, 13 | prima tornar là dove io era,~
789 2, 14, 3, 18 | Avanti era portato per incanto.~
790 2, 14, 5, 36 | Per la marina, tanto era gagliardo.~
791 2, 14, 5, 37 | Quando fu gionto dove era il garzone,~
792 2, 14, 5, 40 | Ben sapea dir se il mare era salato.~ ~
793 2, 14, 6, 45 | Ma la balena era ita un tanto spaccio,~
794 2, 14, 6, 46 | Che a riguardar sì longe era paura,~
795 2, 14, 8, 59 | Era ad incanto fatta per Alcina,~
796 2, 14, 9, 68 | Ché ivi non era né loggia, né tetto,~
797 2, 14, 9, 69 | E lui non era del paese esperto,~
798 2, 14, 11, 81 | Era adunata quella guarnisone~
799 2, 14, 11, 84 | Era assembrato per passare in
800 2, 14, 11, 88 | Perch'era infermo ed anco molto antico.~ ~
801 2, 14, 18, 140| Era fuggito tristo e doloroso.~
802 2, 14, 20, 160| Era suo amore e tutta sua speranza.~ ~
803 2, 14, 23, 182| Ma nostra gente quasi era stordita,~
804 2, 14, 31, 241| Ranaldo che nel monte era venuto,~
805 2, 14, 31, 243| Quasi per maraviglia era perduto,~
806 2, 14, 36, 281| Ranaldo che era gionto alla montagna,~
807 2, 14, 46, 362| Di novo si era in piedi redricciato,~
808 2, 14, 51, 404| Era ad un colpo fatta la vendetta.~
809 2, 14, 54, 431| Ranaldo che già presso gli era,~
810 2, 14, 55, 439| A cui stava a mirare era gran festa~
811 2, 14, 59, 469| Ranaldo era smontato de l'arcione,~
812 2, 14, 59, 471| Ed a quel loco non era presente,~
813 2, 14, 61, 481| Non era indi Dudone assai lontano,~
814 2, 14, 62, 494| E sì come era di furore acceso~
815 2, 14, 65, 513| Ma lui già se era in piedi redricciato,~
816 2, 14, 66, 524| Or era l'uno e l'altro grande e
817 2, 14, 68, 537| Egli era a piedi, come aveti odito,~
818 2, 15, 2, 13 | La gente, che era in prima intorno folta,~
819 2, 15, 8, 57 | Re Rodamonte, che sempre era usato~
820 2, 15, 15, 117| E se non era il giorno tanto tardo,~
821 2, 15, 18, 142| Disse che era ito nel bosco de Ardena,~
822 2, 15, 19, 145| Però che il bon Ranaldo era tornato~
823 2, 15, 19, 150| Quale era grande a maraviglia e fiero;~
824 2, 15, 20, 157| Onde sua gente, che era abandonata,~
825 2, 15, 24, 192| Sol dimandando ove era Rodamonte.~ ~
826 2, 15, 25, 197| Come al bosco de Ardena era inviato,~
827 2, 15, 26, 201| Il Fonte de Merlino era in quel bosco,~
828 2, 15, 26, 203| Che era a gli amanti un velenoso
829 2, 15, 33, 261| Ed ora travestito era venuto~
830 2, 15, 35, 278| A Feraguto come era di Spagna,~
831 2, 15, 36, 281| E come era chiamata Doralice~
832 2, 15, 47, 375| E non era caduto al prato a pena,~
833 2, 15, 49, 392| Di tema e di martìr quasi era morto.~ ~
834 2, 15, 64, 511| Perché era dentro al bosco ancor lontana,~
835 2, 15, 68, 538| Né d'altro che di fronde era pasciuta.~
836 2, 15, 68, 541| Perché era tanto presto e tanto ardito,~
837 2, 16, 4, 25 | Quindeci giorni sempre era seguita,~
838 2, 16, 4, 27 | Ed era estremamente indebilita,~
839 2, 16, 5, 36 | Così come era del suo sbergo armata,~
840 2, 16, 12, 96 | che davanti al re quivi era gionto.~ ~
841 2, 16, 14, 107| sua presenzia ogn'incanto era vano.~
842 2, 16, 17, 129| A lato di quel fiume era un gran sasso,~
843 2, 16, 18, 137| Era il vago giardino in su la
844 2, 16, 19, 145| Ora per lo annelletto era scoperto,~
845 2, 16, 21, 164| Tanto era lisso quel vetro incantato,~
846 2, 16, 23, 182| Che ciascuno era re, duca, o barone:~
847 2, 16, 26, 202| Ch'era portata avanti al re di
848 2, 16, 26, 203| E sì stretta era la sembraglia e fiera,~
849 2, 16, 26, 204| Che non mostrava, sì come era, un gioco.~
850 2, 16, 28, 221| Questo era re di Borga e di gran gesta:~
851 2, 16, 28, 222| La insegna di sua casa era un montone~
852 2, 16, 30, 236| Il re di Tremison gli era da lato,~
853 2, 16, 30, 239| E Folvo era con seco, il re di Fersa,~
854 2, 16, 34, 265| Ma per l'altezza lontano era un poco~
855 2, 16, 39, 312| Che era Rugiero il giovane di certo.~ ~
856 2, 16, 40, 315| Onde quel, ch'era sì destro e legiero,~
857 2, 16, 43, 337| Il re, che fuor di modo era scaltrito,~
858 2, 16, 53, 418| Però che era presente a le parole,~
859 2, 16, 54, 430| E guarnito era a maglie e piastre fine,~
860 2, 16, 54, 432| Sopra lo arcion de un salto era salito.~ ~
861 2, 16, 56, 441| Era il destrier ch'io dico,
862 2, 17, 5, 40 | Era nel prato più caldo che
863 2, 17, 8, 57 | Alla guardia di quella era Grifaldo~
864 2, 17, 10, 78 | Questo Alzirdo era re di Tremisona;~
865 2, 17, 12, 89 | Il re Agramante non era vicino,~
866 2, 17, 14, 111| El re de Arzila, ch'era rimontato,~
867 2, 17, 19, 146| Quale era re de l'Isole Alvaracchie.~
868 2, 17, 22, 173| Ed altrimente a morte era punito~
869 2, 17, 24, 190| Argosto, che armiraglio era del mare,~
870 2, 17, 29, 225| Era il cimero e la insegna reale~
871 2, 17, 33, 259| Che era in sembianza sì turbato
872 2, 17, 34, 268| Ma troppo corridore era Frontino.~
873 2, 17, 36, 282| Tornava al sasso dove era Atalante,~
874 2, 17, 37, 289| Così ne andò Rugier, che era ferito;~
875 2, 17, 46, 361| Il cavallier smontato era de arcione,~
876 2, 17, 48, 379| Ed era de alto ardire e gran possanza,~
877 2, 17, 49, 385| Era di là dal ponte una pianura~
878 2, 17, 49, 387| Quivi era un marmo de una sepoltura,~
879 2, 17, 60, 479| Quale era in compagnia de una sua
880 2, 17, 63, 499| Lei tutta la narrò, come era stata,~
881 2, 17, 65, 518| Cognobbe che l'uno era Sacripante~
882 2, 17, 65, 520| Era Isolieri, il giovanetto
883 2, 17, 66, 522| Insin di Spagna a l'India era venuto,~
884 2, 18, 4, 26 | Re Sacripante, ed ove era venuto,~
885 2, 18, 5, 40 | Cotanta gente intorno era acampata.~ ~
886 2, 18, 6, 42 | Quivi era in campo, e 'l re di Santaria~
887 2, 18, 6, 43 | E Menadarbo, il quale era Soldano,~
888 2, 18, 6, 45 | Coperto era a trabacche e tende il piano:~
889 2, 18, 7, 50 | Intorno a quella dama era attendato;~
890 2, 18, 8, 58 | sol per disertarla venuto era.~
891 2, 18, 11, 81 | Come Ranaldo quindi era partito~
892 2, 18, 11, 83 | E ciò che prima e poscia era seguito~
893 2, 18, 11, 87 | Era tornato in Franza al suo
894 2, 18, 17, 133| Questo era Menadarbo, il gran Soldano,~
895 2, 18, 18, 138| Che più persona non era in quel loco,~
896 2, 18, 23, 178| Quel re, che era appellato Marigotto;~
897 2, 18, 30, 235| Venne la notte, e il giorno era passato,~
898 2, 18, 30, 237| E 'l Caramano avanti era campato,~
899 2, 18, 31, 243| Dapoi che vide ch'egli era fuggito~
900 2, 18, 31, 244| E che a pigliarlo non era mestiero,~
901 2, 18, 31, 245| Guardando al prato dove era partito~
902 2, 18, 33, 263| Né passato era avanti oltre a sei miglia,~
903 2, 18, 37, 294| colui che tutto il tempo era uso~
904 2, 18, 47, 373| Ed era tutto armato de una scorza;~
905 2, 18, 50, 394| Ed era il giorno quasi tutto spento,~
906 2, 18, 52, 411| Che se io non la ritrovo, era men male~
907 2, 18, 54, 430| Ove se era condutta al passo stretto,~
908 2, 18, 55, 435| Era per ira in faccia sì vermiglio,~
909 2, 18, 56, 446| Ciascuno a bon mercato era fornito~
910 2, 18, 57, 450| La quale era fuggita in ver ponente;~
911 2, 18, 58, 458| Ed era già sì stracco il palafreno,~
912 2, 18, 59, 466| Come io vi dissi, e l'alba era schiarita,~
913 2, 19, 5, 33 | La dama, che era a piedi, pur seguia,~
914 2, 19, 6, 44 | Che quella dispietata era Marfisa,~
915 2, 19, 7, 49 | Era Brunello adunque il varletino~
916 2, 19, 9, 67 | Era una pietra in quel campo
917 2, 19, 19, 150| Gionse intra un prato, ove era una fontana:~
918 2, 19, 20, 155| re vidde alla fonte, che era morto,~
919 2, 19, 22, 176| Corsar fo il patre, ed esso era ladrone.~ ~
920 2, 19, 24, 187| De arme adobato, come era mestiero,~
921 2, 19, 24, 189| Troppo era smesurato quel destriero:~
922 2, 19, 25, 198| Cognobbe al scudo ch'egli era Agricane,~
923 2, 19, 28, 219| Il quale era ancor bello e tutto intiero,~
924 2, 19, 29, 229| De tutte l'armi a ponto era guarnito,~
925 2, 19, 31, 242| Ove era Brandimarte, se voltava.~
926 2, 19, 37, 292| Di che armato era il forte saracino.~
927 2, 19, 44, 349| Ed era l'uno e l'altro sanguinoso,~
928 2, 19, 45, 358| Quale era de osso, e sotto a quello
929 2, 19, 47, 372| Ch'era nel prato, cominciò a nitrire;~
930 2, 19, 50, 394| Troppo era lieto di quella aventura.~
931 2, 19, 52, 412| Ma troppo estremamente era ingombrato,~
932 2, 19, 52, 414| Un giovanetto re, che era assembrato~
933 2, 19, 53, 417| Era re di Damasco il giovanetto~
934 2, 19, 54, 428| Era da molti adimandata in vano;~
935 2, 19, 58, 460| Che egli era per servirlo a suo talento~
936 2, 20, 2, 16 | Ove gran gente in prima era assembrata.~ ~
937 2, 20, 7, 55 | Era di febre tanto acuta e forte,~
938 2, 20, 11, 83 | E ciascun che con esso era venuto~
939 2, 20, 13, 98 | Per le dame e regine era ordinato,~
940 2, 20, 14, 105| Angelica là sopra era tra loro,~
941 2, 20, 14, 111| Se stava al tribunal, che era adornato~
942 2, 20, 17, 136| menando a chi più presso gli era.~ ~
943 2, 20, 19, 147| quel Morbeco turco, che era esperto~
944 2, 20, 21, 161| Basaldo, che più presso gli era,~
945 2, 20, 22, 173| L'uno e l'altro di loro era valente,~
946 2, 20, 23, 181| Ed era Norandin per trabuccare,~
947 2, 20, 27, 209| il crido della gente che era intorno~
948 2, 20, 30, 233| Vero è, perché Aquilante era turbato,~
949 2, 20, 37, 289| Il Greco, che era di malizia pieno~
950 2, 20, 37, 294| Ove era Orlando di trovar procura,~
951 2, 20, 38, 299| Perché era gionto un messaggio di Gano,~
952 2, 20, 38, 301| Però, se egli era desso, a mano a mano~
953 2, 20, 38, 303| E perciò a ritrovarlo era venuto,~
954 2, 20, 45, 355| Essa, che più del conte era affannata,~
955 2, 20, 47, 370| Però che era passato alquanto il caldo,~
956 2, 20, 47, 374| Quel cavalliero armato era Ranaldo,~
957 2, 20, 47, 376| Era venuto presso a questa fonte.~ ~
958 2, 20, 49, 385| cognosceva il conte, che era armato~
959 2, 21, 5, 38 | E l'acqua, che sì chiara era davante,~
960 2, 21, 6, 46 | In tanta tema, se ne era fuggita;~
961 2, 21, 7, 49 | Ma la donzella, che indi era partita,~
962 2, 21, 7, 54 | là presso un prato, che era pieno~
963 2, 21, 22, 171| che prima Orlando perduto era,~
964 2, 21, 23, 182| Ché era ferito il giovanetto fiero:~
965 2, 21, 27, 210| Che non era mortal, per quel che io
966 2, 21, 27, 214| Sì come era passato il torniamento,~
967 2, 21, 28, 222| Gionse che ancor ogniom era al torniero;~
968 2, 21, 29, 225| Ed Agramante, il quale era turbato~
969 2, 21, 33, 258| Ove era Bardulasto de Alganzera,~
970 2, 21, 33, 262| circonstanti dimandò chi egli era;~
971 2, 21, 35, 275| visto il sangue il quale era rimaso~
972 2, 21, 36, 284| Con quelle arme nel campo era venuto;~
973 2, 21, 36, 285| Ma sì rado era usato a dire il vero,~
974 2, 21, 36, 286| Che nel presente non gli era creduto.~
975 2, 21, 37, 291| Narrando come era ito messaggero~
976 2, 21, 38, 302| Era da tutti intorno caleffato,~
977 2, 21, 39, 307| Onde esso, che a tal cosa era ben caldo,~
978 2, 21, 40, 315| Lui non era di quelli, a non mentire,~
979 2, 21, 53, 417| Era Atalante a quel fatto presente,~
980 2, 22, 15, 114| Quale era negromante e incantatore,~
981 2, 22, 17, 133| Bardulasto era morto, quel ribaldo,~
982 2, 22, 20, 159| Più volte vi narrai come era fatto,~
983 2, 22, 26, 201| Era già prima in corte Dardinello,~
984 2, 22, 31, 241| Era il suo re nomato Bardarico,~
985 2, 22, 31, 247| Oh quanto era superbo il re Agramante,~
986 2, 22, 35, 279| Qual con Ranaldo a guerra era venuto;~
987 2, 22, 40, 316| che a quel fatto non se era trovato;~
988 2, 22, 41, 322| Come era il re Marsilio suo ciano,~
989 2, 22, 46, 361| Era un demonio questo Scarapino,~
990 2, 22, 54, 429| E Draginazza via ne era fuggito:~
991 2, 22, 56, 444| Ma tanta era la folta maledetta,~
992 2, 23, 5, 33 | Balugante era in campo e Falcirone,~
993 2, 23, 6, 41 | Re de' Galegi, il quale era pedone,~
994 2, 23, 8, 61 | Larbin di Portugallo era in arcione,~
995 2, 23, 12, 92 | Era stimata il fior de le donzelle~
996 2, 23, 13, 104| Tanto era forte e destro Rodamonte.~ ~
997 2, 23, 20, 157| Serpentino era seco e lo Amirante~
998 2, 23, 22, 169| Era al principio questo un bel
999 2, 23, 22, 171| Ciascun destriero ancora era gagliardo,~
1000 2, 23, 28, 218| Era battaglia sì crudele e stretta,~
1-500 | 501-1000 | 1001-1346 |