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Francesco Berni Rime IntraText CT - Lettura del testo |
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36. Capitolo a messer Marco veneziano [che s’era dipartito].
Quant'io vo più pensando alla pazzia, messer Marco magnifico, che voi d'esservi prima imbarcato e da poi para pur via, sappiate che mi viene compassion di voi stesso e di noi, ligarvi stretto; ma noi siamo stati troppo da poco e voi troppo da bene. Quel monsignor da gli stival tirati poteva pure star dui giorni ancora, poi che dui mesi ce aveva uccellati con dire: «Io voglio andar; io andrò ora», ché pur veniva da monsignor mio la risposta, la qual è venuta ora; e dice ch'è contento e loda Iddio venga con voi e stia e vada e torni e facci tanto quanto v'è in disio, pur che la stanza non passi otto giorni. Ma Dio sa poi quel che sarebbe stato: al pan si guarda inanzi che s'inforni, poi non importa quand'egli è infornato. Or basta; io son qui solo come un cane e non magno più ostreghe né fiato; e per disperazion vo via domane, in loco ov'io v'aspetto e vi scongiuro che siate almen qui fra tre settimane, perch'i' altrimenti non sarei sicuro; ciò è avrei da far... voi m'intendete, che sapete il preterito e 'l futuro. Diranno: «Noi vogliam che tu sia prete»; «Noi vogliam che tu facci e che tu dica»: io starò fresco se voi non ci sète. Senza che più ve lo scriva o ridica, venite via: che volete voi fare, fra cotesti orti di malva e d'ortica, che son pei morti cosa singulare, come dice el sonetto di Rosazzo? Io vo' morir se ci potrete stare. E per mia fe', ch'è pur un bel solazzo l'avere scelta questa vostra gita! È stato quasi un capriccio di pazzo. Per certo egli era pur un'altra vita Santa Maria di Grazie e quelle torte, delle quali io mi lecco ancor le dita; quelle, vo' dir, che 'n così varia sorte ci apparecchiava messer Pagol Serra; che mi vien ora el sudor della morte, a dir ch'io m'ho a partir di questa terra et andarmi a ficcar in un paese dove si sta con simil cose in guerra; di quella graziosa, alma, cortese, che vive come vivono i cristiani, Salvaghi, Arcani e Marini e Goani, che Dio dia a' lor cambi e lor faccende la sua benedizion ad ambe mani. Era ben da propor, da chi s'intende di compagnie e di trebbî, a coteste generazion salvatiche et orrende, che paion sustituti della peste. Or io non voglio andar moltiplicando in ciance che vi son forte moleste, e 'n sul primo proposito tornando, dico così, che voi torniate presto. A vostra signoria mi raccomando e mi riserbo a bocca a dire il resto.
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