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Francesco Berni Rime IntraText CT - Lettura del testo |
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49. Vaghezze di maestro Guazzalletto medico.
O spirito bizzarro del Pistoia, dove sei tu? Ché ti perdi un soggetto, un'opra da compor, non che un sonetto, più bella del Danese e dell'Ancroia. Noi abbiam qui l'ambasciador del boia, un medico, maestro Guazzalletto, che, se m'ascolti infin ch'io abbia detto, vo' che tu rida tanto che tu moia. Egli ha una beretta, adoperata più che non è lo breviar d'un prete ch'abbia assai divozione e poca entrata; sonvi ritratte su certe comete con quel che si condisce l'insalata, di varie sorti, come le monete. di sudore, di spasimo e d'affanno una sua vesta che fu già di panno, e bonissima robba è nondimanco, che non ha pelo e pende in color bianco. Mi fanno venir manco li castroni, ancor debiti al beccaio, che porta il luglio in cambio del gennaio. cappa, mantel, stivali e covertoio; intorno al collo par che sia di coio. un che l'avesse a gli occhi vedria lume, se non gli desse noia già l'untume; piena è tutta e di sprazzi di ricotte, come le berettaccie della notte. le maniche in un certo modo fesse: volsero esser dogal e fûr brachesse. un povero giubbon ch'ei porta indosso, che 'l sudor fatto ha bigio, giallo e rosso; ché mai non se l'ha mosso da sedici anni in qua che se lo fece e par che sia attaccato con la pece. lo stomaco ha di porco o di gallina, che mangion gli scorpion per medicina. aiutatemi, Muse, a dir ben d'essa. Una barcaccia par vecchia dismessa, se le contan le coste ad una ad una, pàssala il sole, le stelle e la luna; che 'l calendario memoria non fanne; come un cinghial di bocca ha fuor le sanne. et a libre, anzi a ceste, la sua lana, si faria ricco in una settimana. Per parer cortigiana, in cambio di basciar la gente, morde e dà co' pie' certe zampate sorde. intorno a' fornimenti sgangherati, che non han sei navilî ben armati. Quando salir le vuol sopra il padrone, geme che par d'una piva il bordone. vede le calze sfondate al maestro e la camiscia ch'esce del canestro scorge, chi ha la vista più profonda, il coliseo, l'aguglia e la ritonda. la mula e va zoppicando e traendo; dice il maestro: «Vobis me commendo». ma certo a me ne par che costui sia colui che va bandendo la moria.
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