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Francesco Berni Rime IntraText CT - Lettura del testo |
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2. Capitolo a suo compare. A messer Antonio da Bibbiena.
Se voi andate drieto a questa vita, compar, voi mangierete poco pane Seguitar dì e notte le puttane, giucar tre ore a' billi et alla palla, a dir il ver, son cose troppo strane. Voi dite poi che vi duol una spalla e che credete aver il mal franzese: almen venisse il cancaro alla falla. Ben mi disse già un che se ne intese che voi mandaste via quell'uom da bene per poter meglio scorrere il paese. Perdonatemi voi, per discrezione, s'io dico più che non mi si conviene: per... non so s'io più dica fame o sete ch'io tengo della vostra salvazione. Che fate voi de' paggi che tenete, voi altri gran maestri, e de' ragazzi, se ne' bisogni non ve ne valete? Riniego Dio se voi non siate pazzi, che lassate la vita per andare drieto ad una puttana che vi amazzi. Forsi che voi v'avete da guardare che la gente non sappia i fatti vostri e siavi drieto a l'uscio ad ascoltare? O che colei ad un tratto vi mostri in su 'l più bello un palmo di novella, da far ispaventar le furie e i mostri, e poi vi cavi di dito l'anella e chieggiavi la veste e la catena e vôtivi ad un tratto la scarsella? Forsi che non avete a dar la cena e profumar il letto e le lenzuola e dormir poi con lei per maggior pena? E perché la signora non sia sola, anzi si tenga bene intertenuta, star tre ore appiccato per la gola? O vergogna de gli uomini fottuta, dormir con una donna tutta notte, che non ha membro adosso che non puta! Poi pianga e dica le rene son rotte e che ha perduto il gusto e l'appetito e gran mercé a lui s'egli la fotte. Ringrazio Dio ch'i' ho preso partito che le non mi daranno troppo noia, insino a tanto ch'io ne sia pentito. Prima mi lassarò cascar di foia che già consenta che si dica mai che una puttana sia cagion ch'io moia. Io ne ho veduto sperienza assai e quanto vivo più tanto più imparo, facendomi dottor per gli altrui guai. Or per tornare a voi, compar mio caro, et a' disordinacci che voi fate, guardate pur che non vi costi caro. Io vi ricordo che gli è or di state e che non si può far delle pazzie che si faceano le stagion passate. Quando e' vi vengon quelle fantasie sianvi raccomandate le badie. Attenetevi al vostro ragazzino, che finalmente è men pericoloso e non domanda altrui né pan né vino. Il dì statevi in pace et in riposo; non giucate alla palla dopo pasto, che vi farà lo stomaco acetoso. Così, vivendo voi quieto e casto, andrete ritto ritto in paradiso e trovarete l'uscio andando al tasto. Abbiate sopra tutto per avviso, se voi avete voglia di star sano, di non guardar le donne troppo in viso; datevi inanzi a lavorar di mano.
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