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Francesco Berni
Rime

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  • 3. Sonetto delle puttane.
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3. Sonetto delle puttane.

 

Un dirmi ch'io gli presti e ch'io gli dia

or la veste, or l'anello, or la catena,

e, per averla conosciuta a pena,

volermi tutta tôr la robba mia;

un voler ch'io gli facci compagnia,

che nell'inferno non è maggior pena,

un dargli desinar, albergo e cena,

come se l'uom facesse l'osteria;

un sospetto crudel del mal franzese,

un tôr danari o drappi ad interesso,

per darli, verbigrazia, un tanto al mese;

un dirmi ch'io vi torno troppo spesso,

un'eccellenza del signor marchese,

eterno onor del puttanesco sesso;

un morbo, un puzzo, un cesso,

un toglier a pigion ogni palazzo

son le cagioni ch'io mi meni il cazzo.

 

 

 




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