Quella mula sbiadata, damaschina,
vestita d'alto e basso ricamato,
che l'Alcionio, poeta laureato,
ebbe in commenda a vita masculina;
che gli scusa cavallo e concubina,
sì bene altrui la lingua dà per lato,
e rifarebbe ogni letto sfoggiato,
tanta lana si trova in su la schina;
et ha un par di natiche sì strette
e sì bene spianate che la pare
stata nel torchio come le berrette;
quella che per soperchio digiunare
tra l'anime celesti benedette
com'un corpo diafano traspare;
per grazia singulare,
al suo padron, il dì di Befanìa,
annunziò il malan che Dio gli dia,
e disse che saria
vestito tutto quanto un dì da state,
id est arebbe delle bastonate,
da non so che brigate,
che, per guarirlo del maligno bene,
gli volean far un impiastro alle rene.
Ma il matto da catene,
pensando al paracimeno duale,
non intese il pronostico fatale;
e per modo un corniale
misurò et un sorbo et un querciuolo,
che parve stat'un anno al legnaiuolo.
A me n'incresce solo
che se Pierin Carnasecchi l'intende,
no 'l terrà come prima uom da facende;
e faransi leggende
ch'a dì tanti di maggio l'Alcionio
fu bastonato come santo Antonio.
Io gli son testimonio:
se da qui inanzi non muta natura,
e' non gli sarà fatto più paura.
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