Novelle rusticane
Capitolo 1 rob| sentiva rispondersi: - Di Mazzarò -. E passando vicino a una
2 rob| chi passava: - E qui? - Di Mazzarò -. E cammina e cammina,
3 rob| per vedere chi fosse: - Di Mazzarò -. Poi veniva un uliveto
4 rob| marzo. Erano gli ulivi di Mazzarò. E verso sera, allorché
5 rob| lunghe file degli aratri di Mazzarò che tornavano adagio adagio
6 rob| biancastre delle mandre di Mazzarò; e si udiva il fischio del
7 rob| nella valle. - Tutta roba di Mazzarò. Pareva che fosse di Mazzarò
8 rob| Mazzarò. Pareva che fosse di Mazzarò perfino il sole che tramontava,
9 rob| assiolo nel bosco. Pareva che Mazzarò fosse disteso tutto grande
10 rob| era per la vendemmia di Mazzarò. Alla mèsse poi i mietitori
11 rob| mèsse poi i mietitori di Mazzarò sembravano un esercito di
12 rob| si pigliava tanto che a Mazzarò gli veniva la febbre, ogni
13 rob| tutto; e ogni volta che Mazzarò vendeva il vino, ci voleva
14 rob| alle fiere gli armenti di Mazzarò coprivano tutto il campo,
15 rob| era stato il padrone di Mazzarò, e l'aveva raccolto per
16 rob| rubato per forza! - diceva Mazzarò, e schiattava dalle risa
17 rob| In tal modo a poco a poco Mazzarò divenne il padrone di tutta
18 rob| firmasse delle carte bollate, e Mazzarò ci metteva sotto la sua
19 rob| voluto vendere, dicendo a Mazzarò: - Questo solo, di tutta
20 rob| fa per te -. Ed era vero; Mazzarò non sapeva che farsene,
21 rob| d'avere la fortuna che ha Mazzarò! - diceva la gente; e non
22 rob| voleva prendere pel collo Mazzarò, dover trovare uno stratagemma
23 rob| la casa e la chiusa, che Mazzarò se l'acchiappava - per un
24 rob| pane. - E quante seccature Mazzarò doveva sopportare! - I mezzadri
25 mar| in qua i vasti campi di Mazzarò, i folti oliveti grigi su
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