SCENA
IV
Prospero, dal
fondo e detti.
Ferdinando.
(andandogli incontro) Il nostro carissimo onorevole!
Giorgio.
(salutando) Illustrissimo signor deputato!
Prospero.
(di cattivo umore) Buona sera! buona sera, signori (tossisce) Uhm!... uhm!
Emilia.
Siete raffreddato?
Prospero.
Uhm!... uhm!... E che raffreddore!... Non è la miglior cosa parlare alla
Camera... discutere gli alti interessi dello Stato (con gravità) Uhm! uhm!
uhm!.. Si suda!... oh, si suda come bestie, si perde la voce... poi quel
zefiretto che vi colpisce in Piazza della Signoria!...
Giorgio.
Che c'è di nuovo, onorevole signor Montalti? Che si dice in Palazzo Vecchio.
Ferdinando.
Il nostro onorevole amico avrà avuto qualche altro splendido successo giacché
ha parlato!...
Prospero.
Eh! eh!... successo... uhm! uhm!... Sicuro, per bacco!... avrei dovuto
ottenerlo!... Ma quando si è della minoranza...
Ferdinando.
Nequizie d'uomini e di tempi!
Emilia.
Tempi che annunziano la fine del mondo!
Ferdinando.
Interrompere l'eloquente parola al nostro onorevole Montalti!...
Giorgio.
Non sanno quel che si fanno!
Ferdinando.
Sono come gli increduli della Bibbia: hanno occhi e non vedono, orecchie e non
odono.
Prospero.
Ma hanno bocche, però!... bocche indemoniate!... E se ne servono per fischiare
e per fare il diavoletto quando un galantuomo si alza per parlare del Potere
Temporale, delle Corporazioni religiose... Vi scompigliano la mente vi fanno
perdere il filo delle idee... talché credete di parlare del Santo Padre e
parlate del Montepulciano, confondete le Corporazioni Religiose col Dazio Consumo...
Vi assordano, vi accecano... non sapete più né quel che vi dite né quel che
fate; prendete il cappello e andate via... Oh, non son tutte rose quelle che
spuntano sulla vita del deputato!... In fede mia, che quasi quasi sarei stanco
della medaglia!
Ferdinando.
Perseveranza, mio degno ed onorevole amico! Perseveranza!
Giorgio.
Pulsate et aperietur vobis.
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