SIG.RA MERELLI. Che cosa vuol sapere, mia cara contessa?
CONTESSA. La spiegazione di un indovinello che il
cavalier Falconi non ha saputo darmi: che cosa faccia dar di volta a certi
cervelli, se una passeggiata romantica con effetto di luna, o un nastro
indiscreto che sventoli sulla brezza del mare al di sopra di una tenda dello
stabilimento balneare.
SIG.RA MERELLI. Io voto pel nastro.
FALCONI. Per ragion della brezza?
SIG.RA MERELLI. No, per ragion del caldo.
FALCONI (Piano alla contessa). È un motivo da
cinquant'anni… con vedovanza.
CONTESSA (c.s.). Stordito!
SIG.RA MERELLI (in aria pretenziosa) Che dice, cattivo
soggetto?
FALCONI. Nulla. Facevo delle osservazioni sulla
canicola.
CONTESSA. E lei, madamigella?
LUCREZIA. Io sto pel chiaro di luna.
FALCONI. Il sogno di una notte d'està!…
LUCREZIA (vivamente con ingenuità ed accento
significativo al Falconi). Sissignore!… Già lei non ci crede!… Non è
chic.
FALCONI. Io?… Oh, tutt'altro!
CONTESSA. Sicché a voi, cavaliere! Il nastro o il
chiaro di luna?
FALCONI. Né l'uno né l'altro, madama, ma il
macao.
SIG.RA MERELLI. Quando si perde o quando si guadagna?
FALCONI. Quando si perde.
CONTESSA. Oibò! La sarebbe una scusa comodissima
per non pagare i debiti di giuoco.
FALCONI. Ecco perché molti si dimenticano di
pagarli.
CONTESSA. Volete che io vi metta tutti d'accordo?
Sì, è il macao, è il chiaro di luna, è il nastro indiscreto. Soltanto avete
dimenticato una circostanza importantissima che s'accompagna alla luna, al
nastro e alle carte da giuoco.
LUCREZIA. E sarebbe?
CONTESSA. Una bella signora (bisogna poi crederla
tale poiché fa girare tutte le teste) che avrò l'onore di presentarvi oggi, e
della quale ho fatto la conoscenza or son pochi giorni.
FALCONI (con galanteria). Contessa, io protesto
in favore delle belle donne presenti!
SIG.RA MERELLI. Adulatore!
LUCREZIA. Colla mano sulla coscienza?
FALCONI. Con tutt'e due le mani!
CONTESSA. Badate, cavaliere, che prendo nota della
vostra dichiarazione!
FALCONI. Volete ch'io la sottoscriva?
CONTESSA. Non vi tagliate le mani, mio caro; la
signora Adele Landi venendo qui potrebbe leggere la vostra firma.
FALCONI. Oh! Oh!
SIG.RA MERELLI. La donna del nastro!
LUCREZIA. Il chiaro di luna!
CONTESSA. Ed il macao del cavalier Falconi; o più
semplicemente la sirena dell'Ardenza, la celebre artista. Mio Dio! Noi altre
povere donne abbiamo questo di buono o di cattivo: tocchiamo subito gli estremi
con miracolosa facilità. Che il primo fannullone del bel mondo si dia la pena
di farci una riputazione qualunque al Club o al Caffè e fra ventiquattr'ore
tutti i fannulloni suoi pari si saranno fatto un debito di saper vivere di
pubblicarla ai quattro venti. La signora Landi è stata fortunata, a quel che
pare; io ho voluto vedere da vicino codesta meraviglia. Ho afferrato il mostro
per le corna e ve lo metto faccia a faccia. (al cavaliere) Chi non saprà
difendere il suo cuore dalle unghie di questa leonessa, suo danno!
SIG.RA MERELLI. Ah, un'eroina da palcoscenico! Una di
quelle che comprano l'avvenenza al Regno di Flora e l'eleganza dai
rivenduglioli d'abiti usati!
CONTESSA. Via, signora, noi non abbiamo il diritto
di essere maldicenti poiché non siamo ancora sue amiche.
SIG.RA MERELLI. Eh! non è maldicenza, mia cara. Certi
entusiasmi non posso soffrirli… (pavoneggiandosi) Si sa, codesti cerotti e codesti
abiti di seconda mano fanno un certo effetto… ma al lume della ribalta!
FALCONI. Potrei assicurarle, madama, che la
signora Landi quel certo effetto lo fa anche alla luce del sole.
CONTESSA (ironica). Ah! ecco il cavaliere! Adesso
lo riconosco!
LUCREZIA (dispettosa). Sembra ch'ella l'abbia
esaminato molto davvicino quella meraviglia… e alla luce del sole!
SIG.RA MERELLI. E che il sole sia stato cocente per
scaldare così il suo entusiasmo!
CONTESSA. Povero cavaliere, che vespaio avete
stuzzicato!
FALCONI. Non son cavaliere per nulla, belle dame!
SIG.RA MERELLI. Del resto chi la conosce questa elegante,
questa incantatrice? Metto pegno che madama Bossi non saprebbe dirci la storia
delle sue acconciature, né Marchesini quella dei suoi gioielli di princisbecco.
FALCONI. Niente di meglio! Sarebbe segno che a
cotesta storia non c'è l'appendice del conto arretrato!
SIG.RA MERELLI. Le do un consiglio d'amica sincera:
procuri di allegarlo meglio il suo spirito, e non ne faccia sciupio per
difendere simili avventuriere… Ella è così perfetto cavaliere!…
LUCREZIA. E soprattutto ci lasci tranquille coi
suoi entusiasmi da palcoscenico!
CONTESSA (al cavaliere sottovoce e con doppio
senso). Il dispetto di quella piccola ape (accennando Lucrezia) mi dà a
pensare… per voi… Badate, mio caro, vi pungerà! (forte) Signore mie, posso
assicurare che codesta del cavaliere è una difesa officiosa, di pura forma, e
per l'onore del titolo; ma nessuno meglio di lui rende omaggio alla vera
bellezza e all'eleganza di buon genere (inchinandosi alla Merelli).
SIG.RA MERELLI (minacciando il Falconi col ventaglio).
Ah! quel matto sa scegliere il suo avvocato!
CONTESSA. Ed ora domando indulgenza per la mia
invitata… almeno oggi che ho la fortuna di riunire quattro amici qui a
Montenero. Passeremo la giornata il meno male che si può. Saremo in otto o
nove: la signora Landi, il commendatore Gaudenti, un altro signore che dovrà
presentarmi l'avvocato Avellini…
SIG.RA MERELLI (con interesse). E il signor Avellini ci
sarà anche lui?
CONTESSA. Certamente, il signor Paolo è dei nostri.
SIG.RA MERELLI. Ho piacere.
CONTESSA. Grazie… per lui.
SIG.RA MERELLI. Il signor Avellini è un giovane distinto.
CONTESSA. Distintissimo anzi!
SIG.RA MERELLI. E un giorno o l'altro sarà il luminare
del Foro. L'ha detto il Commendatore!
FALCONI. Ah! se l'ha detto lui!
CONTESSA. Tutti gli amici del signor Paolo ne sono
convinti del pari.
SIG.RA MERELLI (marcatamente). Io sono certa che renderà
felice la donna che sposerà.
CONTESSA. Oh… questo poi sta al signor Avellini a
provarlo.
FALCONI. In coscienza io non potrei impegnare la
mia parola.
SIG.RA MERELLI (vivamente). Che! Avrebbe qualche motivo
per dubitarne, signore?
FALCONI. No, certamente!… Come non ne ho alcuno
per affermano!
SIG.RA MERELLI. Quando non l'ha cotesto motivo non c'è
ragione di dare l'allarme… e in presenza di certe persone per giunta!
FALCONI. Ma io non do l'allarme, madama… Che
diamine! mi pare che non siamo in caso di guerra!… (guardandosi attorno) né in presenza
del nemico! (piano alla contessa) Come prende fuoco la vecchia galante! Che
voglia sposarlo lei?…
SIG.RA MERELLI. Eh!… potrebbe anche essere!…
LUCREZIA (vivamente). Mamma!
CONTESSA. Ma guardi, signora, che ci mette in tal
curiosità!…
FALCONI. Che? Si sentirebbe diggià l'odor della
polvere?…
SIG.RA MERELLI (con finto ritegno). Chissà!…
FALCONI. Chissà!… È una parola gravida di
rivelazioni matrimoniali chissà! Vogliamo guardarci dentro a rischio di essere
indiscreti.
SIG.RA MERELLI. Mio Dio!… Non saprei…
FALCONI (inchinandosi con ironica galanteria).
Ah! ci sono! Madama, io non posso giurare che l'avvocato Avellini riesca la
perla dei mariti, ma garantisco ch'egli è molto fortunato! (Nel passare accanto
alla contessa piano, accennando la Merelli) È una fortuna spaventosa!… Povero
diavolo!
SIG.RA MERELLI. Lo credo anch'io… Non posso dir nulla ma
lo credo anch'io!
FALCONI. Per bacco! Chi ne può dubitare!
(ironico).
CONTESSA (con ironia). Bisogna che io mi congratuli
col signor Paolo.
SIG.RA MERELLI. Il signor Paolo è un eccellente giovane,
ma… non fo per dire… modestia a parte, anche la sposa non c'è mica male!… è un
boccio di rosa.
FALCONI (con ironica galanteria). Un vero
bomboncino!
SIG.RA MERELLI. Grazie!
FALCONI (sottovoce alla contessa). Santi del
paradiso! Le prende su con una disinvoltura!…
SIG.RA MERELLI (con falsa e pretenziosa modestia). Il
commendatore, ch'è sempre quel caro matto che tutti sapete, ci paragona a due
rose sullo stesso cespo…
CONTESSA (ironica). Il commendatore è la
quintessenza della galanteria.
FALCONI (imbarazzato). Ma come due rose? Non sarà
mica una rosa anche lui!… Potrebbe essere uno spino, tutt'al più… Non faccio
cattivi auguri, ma potrebbe essere…
SIG.RA MERELLI. Ma che lui!… lei invece.
FALCONI (c.s.). Chi lei?
SIG.RA MERELLI. Mio Dio! La sposa!
LUCREZIA (vivamente imbarazzata). Mamma! ti
prego!…
FALCONI (c.s.). Non mi raccapezzo più!… Ma non si
tratta di lei? (alla Merelli).
SIG.RA MERELLI. Io non ci penso… pel momento… La faccio
da buona sorella stavolta.
CONTESSA. Ah, finalmente!
SIG.RA MERELLI. Per carità non mi costringete… non posso
dir nulla ancora…
FALCONI. Ma qui… siamo in famiglia…
SIG.RA MERELLI. Mi rincresce, mi rincresce davvero… Ma
non posso dir nulla… È stato il commendatore che ha combinato l'affare… Mi
raccomando!… che la cosa rimanga qui, fra noi… Le convenienze…
LUCREZIA. Oh, mamma!…
SIG.RA MERELLI (piano alla contessa, ma in modo di
essere udita anche dal cavaliere). Il commendatore dice che sembrano fatti l'uno
per l'altra (accennando Lucrezia) Che Dio li benedica!
LUCREZIA (passando accanto al Falconi, sottovoce).
Devo parlarvi… da solo.
FALCONI. Ah! ci sono! Ci sono anch'io!…
Madamigella, a rischio di essere accusato d'indiscrezione voglio essere il
primo a farle le mie congratulazioni e i miei auguri… pel suo sposo. (mentre
s'inchina, sottovoce) Capisco. Verrò.
CONTESSA (ironica). Ah, davvero! Il signor
Avellini è un eccellente partito! (essendosi avvista del parlare sottovoce del
Falconi con Lucrezia) Che ne dite, cavaliere?
FALCONI. Proprio magnifico! E giacché è avvocato
non sarà un marito seccatore, di quelli che si cuciono alla gonnella della
moglie.
SIG.RA MERELLI. Ma per adesso mi raccomando… ché la cosa
è ancora così… Non avrei aperto bocca con anima viva… e il commendatore… Ma a
proposito del commendatore dov'è che non si vede?
FALCONI. Ah, bisogna che gli si faccia metter
giudizio a quello scapato! (ironico) Fa ancora delle pazzie, alla sua età!
SIG.IA MERELLI. Oh! La sua età!… Non è poi un vecchio!
FALCONI. No, non dico questo… Ha un'età
ragionevole!… Soltanto non è ragionevole riguardo alle leggi dell'equilibrio;
egli le sfida imprudentemente!
SIG.RA MERELLI. Ma io non capisco, cavaliere!
CONTESSA. Non è nulla. Non può dirsi nemmeno una
caduta da cavallo.
SIG.RA MERELLI. Mio Dio! una caduta!… Forse ferito!…
CONTESSA. Si rassicuri; sarà qui a momenti. L'ho
lasciato nel salotto che scacciava la paura avuta con una bottiglia di rosolio.
FALCONI. Quel caro commendatore ha di comune con i
ragazzi la passione per gli sciroppi… e se c'è qualche ferito sarà quella
povera Isolina che avrà la schiena rovinata. Il commendatore dovrebbe adottare
la sella all'americana… per compassione di quelle povere bestie. se non altro.
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