GAUDENTI. Eccomi, eccomi, belle dame. Si parlava di
me?
SIG.RA MERELLI. Un'altra pazzia!… Vi siete fatto male?
Non abbiate ritegno di dircelo almeno!
GAUDENTI. Nulla… Proprio nulla!… un passo falso…
FALCONI. Bisogna vedere dove si mettono i piedi,
mio caro!
CONTESSA (ironica). Ah! ella fa ancora dei passi
falsi!
GAUDENTI (pavoneggiandosi). Eh eh!… (accorgendosi
di un'occhiata severa della Merelli). Cioè… Stavolta il passo falso l'ha fatto
Isolina.
SIG.RA MERELLI (severa). Caro commendatore, qualche
volta coi passi falsi ci si rimette l'osso del collo!… Però io vi avevo offerto
un posto nel mio legno!…
GAUDENTI (imbarazzato). È vero, bella signora… Ma
dirò… l'occasione… la giornata è così bella!… e poi l'equitazione attiva
talmente… che in ispecie prima del desinare… e una trottatina allo sportello
della carrozza di madama credevo che… (sempreppiù sconcertato dallo sguardo
severo della Merelli) Insomma ho avuto torto a venire a cavallo… lo veggo, lo
confesso, e ne chiedo scusa.
CONTESSA. Oh, son dolentissima d'esserne stata la
causa… benché lontana!…
GAUDENTI (cercando ripigliarsi). Che dice? Che
dice mai?… Anzi!… (accorgendosi di un'altra occhiata fulminante della Merelli) Cioè
ho avuto torto ad accompagnarla a cavallo… è verissimo… è verissimo…
(accorgendosi di un movimento della contessa e ripigliandosi) Ma se l'avessi
accompagnata in carrozza… (sconcertato da uno sguardo corrucciato della
Merelli) o a piedi… È meno comodo ma più sicuro… e attiva anche dippiù…
(sogguardando alla sfuggita e come pauroso la Merelli) Anzi se fossi venuto nel
legno della signora Merelli… (vedendo venir Tonio) Auff!!
SIG.RA MERELLI (sottovoce, ma severamente). Signore! Non
amo che voi facciate il galante con quella civetta!
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