FALCONI. Caro signor Avellini, mi permetta che io
sia il primo a congratularmi con lei della sua buona fortuna. In tutta Toscana
non avrebbe potuto fare scelta migliore.
PAOLO (sorpreso e freddo). Signore…
FALCONI. Via, via, mio caro, mi perdoni se non ho saputo
serbare il segreto per esprimerle tutta la mia soddisfazione… Sono amico di
casa… ho l'onore di essere intimissimo della signora Merelli… anzi sono stato
tanto fortunato da darle il braccio per una mezz'ora… finché il commendatore
Gaudenti ebbe la bontà… volle per forza che io gli cedessi il piacere… (piano)
A proposito del commendatore, apra bene gli occhi nello stendere il contratto
di nozze… altrimenti il commendatore gliela fa…
PAOLO (risentito). Signore!
FALCONI. Eh! so io quello che dico. La signora
Merelli ha ancora dei grilli pel capo, malgrado la sua età… e quel caro
commendatore aspira maledettamente ad un canonicato… fosse anche per mezzo di
un matrimonio… Mi perdoni… Ho parlato perché nutro una sincera stima per lei.
Noi saremo amicissimi; il cuore me lo dice.
PAOLO (c.s.). Grazie.
FALCONI. Ho avuto sempre una gran simpatia per
lei… Proprio! Ci conosciamo da un pezzo in casa della contessa!… ed ora che una
fortunata combinazione… Sarei felicissimo di provarle…
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